Di certo, gli esperimenti sul libero arbitrio non spiegano se l’uomo è artefice del suo destino, tuttavia rendono evidente quanto poco sappiamo sulla nostra mente, afferma Tom Stafford.
Probabilmente è il più famoso degli esperimenti scientifici nell’ambito delle neuroscienze. Nel 1983, Benjiamin Libet suscitò diverse polemiche, dimostrando che il senso di libero arbitrio umano potrebbe essere solo un’illusione, una controversia che da allora non ha fatto che aumentare.
Come è stato eseguito l’esperimento di Libet?
L’esperimento di Libet prevede tre componenti vitali:
- la scelta
- la misurazione dell’attività cerebrale
- un orologio
La scelta consiste nel muovere un braccio, destro o sinistro. L’unica informazione fornita ai soggetti è: “lasciate che il desiderio (di muovervi) insorga da solo, in qualunque momento, senza nessuna premeditazione e senza concentrazione mentre lo eseguite“. Il movimento del soggetto è registrato dai muscoli del braccio, mentre la misurazione dell’attività cerebrale è rilevata con degli elettrodi attaccati allo scalpo. Quando gli elettrodi sono posizionati sulla corteccia motoria, appare un segnale elettrico diverso tra spostamento destro e sinistro.
L’orologio, molto particolare, serve a permettere ai soggetti di discernere il passare dei millisecondi e l’esatto momento in cui pensano di aver preso la decisione. Libet chiese ai partecipanti di dire esattamente in quale momento avevano deciso di muoversi, guardando l’orologio.
Ai fisiologi era noto da tempo che i segnali elettrici del cervello cambiassero una frazione di secondo prima di muoversi. Il risultato davvero importante fu il momento esatto in cui i soggetti pensavano di aver preso la decisione di muoversi. Ciò avviene tra la variazione elettrica nel cervello e l’effettivo movimento. Il che significa che la sensazione di aver preso una decisione non poteva essere registrata tempestivamente. La registrazione degli elettrodi ha infatti evidenziato che la decisione era già stata presa prima che i soggetti se ne rendessero conto. I segnali cerebrali erano cambiati prima che avvenisse l’esperienza soggettiva di prendere una decisione.
Quali sono state le conseguenze dell’esperimento di Libet?
Le domande controverse che ha suscitato questo esperimento complesso sono state svariate: il cervello dei soggetti aveva già preso una decisione? La decisione di scegliere è stata solo un’illusione?
Parte dell’esperimento di Libet fu basato su due intuizioni diffuse che l’uomo ha sulla mente, senza le quali l’esperimento perderebbe di significato.
La prima intuizione consiste nell’avvertire mente e fisico come due cose distinte, un dualismo naturale che ci spinge a credere che la mente sia la parte pura, un luogo astratto, completamente libero dai vincoli biologici. Tuttavia, bisognerebbe chiedersi: e se la mente fosse strettamente correlata ai neuroni? Se l’uomo pensa davvero che la mente sia localizzata nel cervello, allora dovrebbe riconoscere che ogni variazione mentale deve necessariamente corrispondere a un cambiamento del cervello.
L’uomo conosce la sua mente?
La secondo intuizione, che fa guardare con occhi diversi all’esperimento di Libet, consiste nel credere di conoscere la mente. La mente è come una macchina, più a lungo funziona bene, più siamo felici di rimanere ignoranti sul suo funzionamento. Infatti, l’uomo è portato a scavare più a fondo solo nel momento in cui riscontra qualche errore e qualche contraddizione: come ho potuto dimenticare il nome di quella persona? Come ho fatto ha non notare che esisteva? Perché la sensazione di prendere una decisione viene dopo le variazione cerebrali associate con quella specifica decisione? In sostanza, non si può pensare davvero di poter essere cronisti affidabili di ogni aspetto della nostra mente. Probabilmente, la sensazione di prendere una decisione nell’esperimento di Libet era una totale illusione, forse il cervello aveva già scelto in qualche modo, o forse tale sensazione arriva in ritardo rispetto all’attuale decisione.
Quanto è stato utile l’esperimento di Libet?
Molto è stato scritto sull’esperimento di Libet, che ha anche dato vita alle neuroscienze del libero arbitrio. Ci sono state molte critiche e molte confutazioni, con alcuni dibattiti sull’effettiva utilità e rilevanza dell’esperimento. Anche i sostenitori dell’esperimento di Libet hanno ammesso che durante l’esperimento stesso, la situazione era un po’ troppo artificiosa.
Tuttavia, questo esperimento ne ha ispirati di altri e ha suscitato nuove idee per confrontarci con le nostre intuizioni sul modo in cui funziona la mente umana, e sulla costatazione che le cose sono molto più complesse di ciò che ci immaginiamo a livello istintivo.