I disturbi del cavo orale e i problemi posturali sono spesso connessi e si possono curare grazie a un'unica terapia, che va ad agire anche sull’equilibrio psicoaffettivo della persona. Questa è l’efficacia “totale” della dentosofia, un approccio terapeutico praticato sempre più, che si fonda sul principio di stretta correlazione tra la salute del corpo e quella della mente.
Cos’è la dentosofia?
La dentosofia è una terapia odontoiatrica non convenzionale. Risolve i problemi di carie, di occlusione e tutti i malesseri del cavo orale, ma non lo fa applicando al nostro corpo una correzione forzata, ad esempio raddrizzando i denti, ma, al contrario, ogni atto terapeutico dentosofico viene eseguito nel riconoscimento dei legami che intercorrono tra il cavo orale e il paziente, nella sua integralità di corpo e mente.
Secondo la dentosofia, infatti, i disturbi dei denti si esprimono sui denti, ma attaccano in verità qualcosa di cui il dente è solo un’espressione. La dentosofia parla esplicitamente di archetipi: la parte destra della bocca è connessa al femminile; la parte sinistra, al maschile. Il canino superiore di destra rappresenta la forza e il coraggio, quello di sinistra è il riflesso dell'amore, dell'attaccamento alla propria terra e alla propria gente. E così via. Dunque, ogni carie va interpretata, non solo tappata.
Cosa cura la dentosofia?
Carie, occlusioni disfunzionali, tutte le malattie del cavo orale. Un dentosofo è un dentista che sa interpretare le disarmonie del cavo orale – e può capire a quale disagio corrispondono, agendo su di esso. Inoltre, è ormai cosa nota che la salute dei denti è connessa alla salute posturale: dentosofia e osteopatia sono approcci complementari, e spesso le scoliosi, le cifosi, possono risolversi con un approccio dentosofico. Meno nota è l’interrelazione tra salute della bocca, la respirazione e la concentrazione. Ma tramite la dentosofia, si può agire anche su di essa.
Come opera la dentosofia?
Se il simbolo del dentista è un trapano, il simbolo del dentista dentosofo è l’applicatore polifunzionale (APF). Si tratta di uno strumento molto semplice, che ha l’aspetto di un paradenti da boxe, ma che invece è in grado di normalizzare le funzioni neurovegetative connesse alla salivazione, alla masticazione, alla fonazione e al respiro nasale.
La guarigione si chiama, in termini dentosofici, elaborazione: l’applicatore, con piccole azioni di tipo osteopatico, innesca un processo tramite cui si risolvono i problemi di quei denti, il cui contenuto archetipico ha manifestato una disarmonia, una perturbazione che era stata somatizzata.
Andare quindi dal dentista per curare corpo e mente?
Il benessere della persona è un fatto globale, che riguarda sia il suo corpo sia il suo equilibrio psico affettivo. Il benessere è questo equilibrio. Con la dentosofia, si parte da un problema localizzato in una regione del corpo per giungere a questo.