È possibile creare una cornea in laboratorio a partire da cellule staminali. È la prima volta che si riesce nell’impresa, considerata tra le più difficili per la ricerca scientifica. Non erano state identificate le cellule giuste, si procedeva a tentoni. Ora non più.
Le cellule della cornea? Si chiamano limbari
L’impresa è riuscita a un’equipe di ricercatori dei più importanti istituti di ricerca statunitensi. Loro il merito di aver identificato le cellule limbari, i mattoncini di cui è costituita la cornea.
È proprio la morte delle cellule limbari, infatti, all’origine della degenerazione della cornea, che ogni anno porta milioni di persone nel mondo alla cecità.
Le tappe di una difficile scoperta
Ma catturare le cellule limbari non è stato semplice. I ricercatori si sono serviti di un anticorpo–cercatore, che è riuscito a individuare la presenza di una molecola-marcatore, la ABCB5, che a sua volta ha consentito di catturare, isolare e identificare le sfuggenti cellule limbari.
La costruzione di una cornea bio-artificiale
La scoperta delle cellule limbari? È stato il primo step: i ricercatori sono anche riusciti a capire come stimolarne la vitalità, tanto da giungere al traguardo di aver fatto ricrescere una cornea bio-artificiale in laboratorio.
Grazie al materiale biologico di cornee prelevate a donatori, i ricercatori sono riusciti a ricreare artificialmente cornee anatomicamente complete e funzionanti.
Degenerazione della cornea? Trovata la cura
È stata avviata la sperimentazione sulle cavie. Poi, una volta perfezionata, la cornea bio–artificiale potrà restituire la vista a quanti, ogni giorno, a causa della degenerazione della cornea, sono oscurati dalla cecità.