Secondo gli antichi, all’interno del fegato risiedeva il coraggio dell’uomo, da qui l’espressione “avere fegato”.
Il fegato è la ghiandola più grande del nostro corpo, che svolge un ruolo fondamentale per il nostro metabolismo. Esso risulta, infatti, collegato all'apparato digerente, dunque la sua salute è indispensabile per tutto l’organismo, poiché svolge funzioni utili alla digestione degli alimenti, alla difesa dell’organismo e all’eliminazione delle sostanze tossiche.
Ecco perché è importantissimo curare il suo stato di salute. Vediamo, dunque, alcuni fattori di rischio che possono influire sulla salute del fegato.
Fegato ingrossato: 10 fattori di rischio
Qui di seguito una lista di situazioni e alimenti che possono danneggiare il fegato:
- Zucchero – Alcuni studi dimostrano che lo zucchero possa apportare al fegato gli stessi danni dell’alcol, quindi è opportuno ridurre il consumo di alimenti con zuccheri aggiunti, come, ad esempio, dolci o bibite gassate. Il fegato, infatti, deve metabolizzare il fruttosio, per creare il grasso. Ma un eccesso di zucchero può causare un accumulo di grasso, che si deposita all’interno del fegato e può generare un’affezione epatica.
- Consolida maggiore – Si tratta di un arbusto contenuto in alcune creme antidolorifiche perché, all’interno delle foglie, presenta una sostanza chimica che riduce il gonfiore e mantiene la pelle sana. La stessa sostanza, però, danneggia il fegato e, quindi, è opportuno utilizzarlo in minime quantità, mai sulla pelle danneggiata e mai per più di 6 settimane all’anno.
- Eccesso di vitamina A – La vitamina A è vero che migliora la vista, rinforza le ossa e aiuta il sistema immunitario, ma in quantità elevate fa male al fegato, quindi è consigliabile non esagerare con le dosi giornaliere.
- Bevande analcoliche – Anche quelle senza calorie, ma che contengono dolcificanti artificiali, sono dannose per il fegato, sempre se consumate in quantità esagerate come, ad esempio, due bibite al giorno.
- Grassi trans – Sono stati effettuati studi su topi, cibandoli di alimenti contenenti questi tipi di grassi, e si è dimostrato che, dopo 4 mesi, hanno sviluppato danni al fegato. I grassi trans sono quelli contenuti nei cibi confezionati, spesso indicati come, ad esempio, “grassi vegetali” o “olio vegetale parzialmente idrogenato".
- Antidepressivi – Non tutti, ma alcuni, possono creare danni al fegato, anche mortali, soprattutto negli anziani o in persone che assumono molti medicinali. È opportuno, quindi, assicurarsi con il proprio medico di star assumendo dosi giuste, che non creino danni.
- Obesità – Le persone in stato di obesità e/o che soffrono di diabete sono a rischio di sviluppare una steatosi epatica non alcolica (NAFLD, Non Alcoholic Fatty Liver Disease). Questa patologia è provocata dall’accumulo di grasso nel fegato, con un conseguente rigonfiamento dello stesso che, con il tempo, può portare il tessuto cicatrizzato a sostituire quello sano (cirrosi).
- Tatuaggi con apparecchiature non sterilizzate – Il contatto con il sangue di una persona infetta può causare malattie epatiche gravi e, spesso, permanenti. È opportuno, quindi, informarsi sul livello di sicurezza del negozio, prima di lasciarsi fare un tatuaggio.
- Integratori a base di erbe – In alcuni Stati è vietato o limitato l’uso di erbe. Alcune di esse, come anche alcune usate per combattere i disturbi della menopausa, infatti, impediscono al fegato di lavorare, causando epatite e insufficienza epatica.
- Gutammato monosodico – Si tratta di un esaltatore del sapore, utilizzato in molti alimenti confezionati e preparati, indicato come “estratto di soia“, “estratto di lievito” o “idrolizzato di proteine vegetali". Il glutammato monosodico è un amminoacido di cui il corpo ha bisogno, ma le manipolazioni sintetiche possono impoverire i suoi valori nutrizionali. In alcuni studi su animali, ha causato un’infiammazione del fegato con conseguente NAFLD o cancro e si stanno effettuando altre ricerche per verificare se possa accadere la stessa cosa sugli umani.
In ogni caso, è sempre opportuno effettuare controlli di routine per monitorare il proprio benessere generale.