Come abbiamo già accennato, i mirtilli hanno diverse proprietà benefiche che derivano dalla richezza di antociani, dei pigmenti che, oltre a dare a fiori e frutti la tipica colorazione rossastra, svolgono una fondamentale azione antiossidante. Proprio grazie alle loro caratteristiche, i mirtilli sono molto usati in ambito medico, ed i loro estratti facilmente reperibili in farmacia, erboristeria e, sotto forma di succo, nei supermercati. Il frutto blu, è prezioso tanto per i benefici che produce quanto, purtroppo, per il costo solitamente elevato: nei periodi fuori stagione, o se non si può partecipare a una proficua raccolta nei boschi, è quindi da preferire un altrettanto efficace integratore alimentare. A seconda delle esigenze, si passa dallo sciroppo, alle capsule, alle barrette, alla formulazione in polvere, con costi variabili tra i 10 e i 20 euro scarsi per una confezione mensile, generalmente da una bustina o due compresse giornaliere. Gli estratti sono naturali al 100%, consigliati a chi abbia infezioni urinarie in corso (infiammazioni, cistiti…) o leggeri disturbi della vista, mentre sono banditi in gravidanza. E, se ancora non foste convinti, uno studio dell’Università di Manchester pubblicato sugli Archives of Toxicology afferma che dovremmo consumarne almeno due volte a settimana per la loro capacità di ridurre il ferro in circolazione. In quantità eccessiva, infatti, il ferro risulta tossico per il nostro organismo ed ostacola l’assorbimento della vitamina C, indispensabile nel combattere le infezioni. L’ultima buona notizia è per i celiaci: la maggior parte degli integratori in commercio è senza glutine.
Dal bosco al banco: i mirtilli in farmacia
Ultimo aggiornamento – 11 Dicembre, 2019
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