La curcuma stimola la crescita di cellule staminali cerebrali e la riparazione dei danni al cervello. Sarebbe la soluzione a Parkinson, Alzheimer, ictus e le altre malattie neurologiche?
Forse è il caso di vederci meglio…
La curcuma è una spezia molto comune. Contiene curcumina, di cui sono note le proprietà neuroprotettive. Sono circa 1700 gli studi che hanno provato l’efficacia della curcumina per la nostra salute. Ma la curcuma tra i suoi componenti ha anche il turmerone, meno noto della curcumina e trascurato sinora dagli studi.
Il turmerone ha note proprietà anti-infiammatorie. Si ipotizzava che riuscisse a bloccare le infiammazioni delle cellule cerebrali, ma non si sapeva ancora se poteva essere terapeutico per i disturbi neurologici, degenerativi o meno. Per saperne di più, un team di ricercatori tedeschi dell’Institute of Neuroscience and Medicine ha sondato l’efficacia del turmerone sulle cellule staminali neuronali.
Le cellule staminali neuronali (NSC) non solo si auto-rinnovano, ma generano i neuroni e le altre cellule cerebrali. Inoltre, hanno la capacità di rigenerare le cellule cerebrali danneggiate e di riparare i danni causati dalle malattie neurodegenerative.
Cosa è emerso dallo studio?
Lo studio ha dimostrato che il turmerone aumenta in modo direttamente proporzionale la proliferazione di NSC. Vale a dire che, quanto più turmerone si assume o si inietta direttamente nel cervello, tanto più incrementa la vitalità delle cellule staminali cerebrali. E non di poco: a certe concentrazioni, la proliferazione cellulare aumenta dell’80%.
L’indagine è stata condotta su ratti sani e non ancora sugli umani. Pertanto, non si è ancora verificato se il turmerone è terapeutico per le malattie neurodegenerative, né se è efficace sugli esseri umani. Ma già a questo punto, i risultati dello studio possono dirsi ben più che promettenti. Così promettenti che la comunità scientifica ora punta moltissimo sul turmerone.
Un cucchiaino di curcuma al giorno per scongiurare l’Alzheimer?
Troppo azzardato sostenerlo, anche se molti articoli titolano così la notizia. È indubbio però che la lotta alle malattie degenerative ha trovato un nuovo alleato e una nuova pista terapeutica. Ora servono altri studi, altre verifiche. E speriamo nuove terapie al turmerone.
Nel frattempo, perché no, aggiungiamo la curcuma e la sua curcumina ai nostri intingoli.