Per la prima volta al mondo, è stato impiantato un cuore artificiale magnetico in un paziente pediatrico; e tutto ciò è successo il mese scorso all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
La paziente, una ragazzina di 16 anni, soffriva di miocardiopatia dilatativa severa. La disponibilità di un cuore, come accade spesso, non si è presentata immediatamente. A salvarla da questa attesa è stato proprio l’impianto del cuore artificiale. Quando, dopo quattro giorni, un nuovo cuore è stato reso disponibile per la giovane paziente, l’impianto magnetico è stato rimosso. Adesso, la sedicenne si è ripresa del tutto ed è stata dimessa il primo febbraio, come ha riferito il dottore che ha condotto l’operazione, Antonio Amodeo.
Un cuore magnetico
Questo nuovo cuore artificiale si chiama Heart Mate 3. È stato impiantato per la prima volta nel 2002 e da allora ne sono stati utilizzati 60. La sua caratteristica principale è una pompa centrifuga a levitazione magnetica, che permette di ridurre l’attrito delle parti meccaniche e anche quello tra esse e il sangue, impedendo così l’usura del macchinario per preservare la sopravvivenza del paziente.
Per eseguire il trapianto, è stato necessario l’intervento di un’équipe del Dipartimento medico chirurgico di cardiologia pediatrica, organizzata e diretta dal dottore e responsabile ECMO, Antonio Amodeo.
I benefici del cuore artificiale
In Europa, questo nuovo dispositivo è stato riconosciuto, ottenendo il marchio CE nell’ottobre del 2015. Al contrario, negli USA è ancora sotto trial clinico.
Fino ad ora, gli impianti erano stati destinati esclusivamente a pazienti adulti, riportando sempre ottimi risultati. Infatti, le percentuali di sopravvivenza registrate in Europa corrispondono al 98% a 30 giorni dopo l’impianto e al 92% dopo 6 mesi. Oltretutto, 50 pazienti su 60 non hanno riportato alcuna complicazione in seguito all’intervento.
Ecco perché l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù ha pensato di richiedere alla casa produttrice, la St. Jude Medical, un dispositivo da destinare al primo paziente pediatrico, riportando, anche in questo caso, ottimi risultati.
Non è il primo trapianto di cuore artificiale che l’Ospedale affronta; nel 2002, infatti, è stato eseguito il primo intervento, mentre nel 2010 è avvenuto il primo trapianto di cuore artificiale permanente. Il Bambino Gesù copre il 50% dei casi di trapianti di cuori artificiali pediatrici in tutta Italia.