Un nuovo studio mostra che la crisi incide negativamente sul nostro stato di salute.
Teoricamente, chi è disoccupato dovrebbe avere più tempo libero per cucinare cibi sani e fare sport e meno soldi per l’acquisto di sigarette e junk food. In particolare, studi condotti in passato mostravano una correlazione tra un tasso di disoccupazione elevato e un maggior benessere psico-fisico.
Tuttavia, il periodo di crisi che stiamo vivendo sembra aver prodotto conseguenze differenti.
Lo studio
Secondo lo studio, pubblicato dal National Bureau of Economics Research, l’elevata disoccupazione degli ultimi anni è correlata a un aumento del peso corporeo medio e a una importante riduzione dell’attività fisica per la maggior parte della popolazione.
Inoltre, sono aumentati vertiginosamente i casi di morte legata ad abuso di farmaci, anche perché la crisi economica degli ultimi anni dura da molto e ha comportato la perdita di moltissimi posti di lavoro, minando la salute psicologica di molti.
Secondo Gregory Colman, economista della Pace University e co-autore dello studio, i disoccupati di lungo corso pagano delle conseguenze indirette legate alla perdita del lavoro, anche se tornano a essere occupati. A sostegno di questa teoria, un sondaggio del New York Times/CBS News /Kaiser Family Foundation, condotto negli Usa tra adulti che non lavorano tra i 25 e i 54 anni, che rileva come la disoccupazione sia una condizione legata a un peggioramento dello stato di salute fisica e mentale delle persone.
Secondo lo stesso sondaggio, paradossalmente, pur avendo più tempo libero, la gente non pratica attività fisica ma, addirittura, il 57 % degli intervistati afferma di aver speso più tempo in attività sedentarie come leggere, guardare la TV e navigare sul web. A differenza di altri studi condotti sull’argomento, questa ricerca ha analizzato i comportamenti delle stesse persone nel corso del tempo. I ricercatori hanno scoperto che, a fronte di una riduzione del consumo di sigarette e cibi spazzatura, si registra un notevole calo dell’attività fisica totale. Il risultato netto è stato un lieve aumento di peso corporeo medio della popolazione.
Inoltre, benché la maggior parte dei disoccupati fumino meno e mangino meglio, lo studio registra come in alcuni casi, una volta perso il lavoro, si fumi di più a causa dello stress e si seguano diete meno bilanciate o ricche di snack economici e molto zuccherati.
Uno studio del 2000, condotto da Christopher Ruhm, professore di economia e politiche pubbliche presso l’Università della Virginia, dimostrava che una economia debole e una disoccupazione diffusa favoriscono stili di vita più sani. Lo studio mostrava infatti che un aumento del 1 per cento del tasso di disoccupazione era correlato a un calo del 0,5 per cento del tasso di mortalità.
Ma a settembre 2014, il professor Ruhm ha pubblicato un nuovo studio dal titolo “Recessions, Healty No More?” in cui si evidenzia il legame tra un reddito più elevato e minori problemi di salute.
In definitiva, la mancanza di lavoro potrebbe influenzare non solo la condizione economica di ognuno di noi, ma anche lo stato di salute e la durata della nostra vita.