Problemi di salute? Tutta colpa della crisi

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 18 Febbraio, 2015

Indice del contenuto

Un nuovo studio mostra che la crisi incide negativamente sul nostro stato di salute.
Teoricamente, chi è disoccupato dovrebbe avere più tempo libero per cucinare cibi sani e fare sport e meno soldi per l’acquisto di sigarette e junk food. In particolare, studi condotti in passato mostravano una correlazione tra un tasso di disoccupazione elevato e un maggior benessere psico-fisico.

Tuttavia, il periodo di crisi che stiamo vivendo sembra aver prodotto conseguenze differenti.

Lo studio

Secondo lo studio, pubblicato dal National Bureau of Economics Research, l’elevata disoccupazione degli ultimi anni è correlata a un aumento del peso corporeo medio e a una importante riduzione dell’attività fisica per la maggior parte della popolazione.

Inoltre, sono aumentati vertiginosamente i casi di morte legata ad abuso di farmaci, anche perché la crisi economica degli ultimi anni dura da molto e ha comportato la perdita di moltissimi posti di lavoro, minando la salute psicologica di molti.

Secondo Gregory Colman, economista della Pace University e co-autore dello studio, i disoccupati di lungo corso pagano delle conseguenze indirette legate alla perdita del lavoro, anche se tornano a essere occupati. A sostegno di questa teoria, un sondaggio del New York Times/CBS News /Kaiser Family Foundation, condotto negli Usa tra adulti che non lavorano tra i 25 e i 54 anni, che rileva come la disoccupazione sia una condizione legata a un peggioramento dello stato di salute fisica e mentale delle persone.

Secondo lo stesso sondaggio, paradossalmente, pur avendo più tempo libero, la gente non pratica attività fisica ma, addirittura, il 57 % degli intervistati afferma di aver speso più tempo in attività sedentarie come leggere, guardare la TV e navigare sul web. A differenza di altri studi condotti sull’argomento, questa ricerca ha analizzato i comportamenti delle stesse persone nel corso del tempo. I ricercatori hanno scoperto che, a fronte di una riduzione del consumo di sigarette e cibi spazzatura, si registra un notevole calo dell’attività fisica totale. Il risultato netto è stato un lieve aumento di peso corporeo medio della popolazione.

Inoltre, benché la maggior parte dei disoccupati fumino meno e mangino meglio, lo studio registra come in alcuni casi, una volta perso il lavoro, si fumi di più a causa dello stress e si seguano diete meno bilanciate o ricche di snack economici e molto zuccherati.

Uno studio del 2000, condotto da Christopher Ruhm, professore di economia e politiche pubbliche presso l’Università della Virginia, dimostrava che una economia debole e una disoccupazione diffusa favoriscono stili di vita più sani. Lo studio mostrava infatti che un aumento del 1 per cento del tasso di disoccupazione era correlato a un calo del 0,5 per cento del tasso di mortalità.

Ma a settembre 2014, il professor Ruhm ha pubblicato un nuovo studio dal titolo “Recessions, Healty No More?” in cui si evidenzia il legame tra un reddito più elevato e minori problemi di salute.

In definitiva, la mancanza di lavoro potrebbe influenzare non solo la condizione economica di ognuno di noi, ma anche lo stato di salute e la durata della nostra vita.

Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Una donna che fa un'ecografia
Inquinamento in gravidanza: l'aria che respiri potrebbe aumentare il rischio di autismo per tuo figlio

Secondo una recente revisione scientifica, l’esposizione agli agenti inquinanti durante la gravidanza può impattare sul rischio di sviluppare autismo. Scopri di più.

Il primo piano di uno stetoscopio
Nuove cure gratuite: dalla celiachia all'endometriosi. Cosa cambia?

Dal prossimo 30 dicembre saranno disponibili nuovi Lea, ovvero cure gratuite e benefici a carico proprio del Servizio Sanitario Nazionale. Scopri quali sono.