Per lavoratori malati e per i genitori lavoratori con figli portatori di handicap il tempo a disposizione sembra non essere mai abbastanza: giorni di ferie e permessi sono spesso destinati a visite di routine, specialistiche e momenti educativi.
Alcune situazioni risultano particolarmente complesse: non è raro che, per ragioni economiche e non solo, il dipendente non possa rinunciare al lavoro o far affidamento sull’aiuto di nonni, parenti o amici.
Insomma, se avete colleghi che quotidianamente devono fare i conti con giorni di permesso e ferie per poter assistere i figli disabili o per sottoporsi a visite specialistiche poiché vertono in condizione di salute non ottimale, sappiate che potete aiutarli, e cedere una quota parte di ferie o permessi.
La cessione di ferie o permessi, in Italia, è disciplinata dal Job Act dal 2015, sulla falsa riga della legge francese dell’anno precedente, nota come Loi Mathys, dal nome del ragazzo dalla cui vicenda scaturì l’iniziativa.
Cerchiamo dunque di capire cosa sono le ferie solidali.
Cosa sono le ferie solidali, facciamo chiarezza
L’attuale legislazione in materia di lavoro consente la possibilità a un lavoratore di cedere gratuitamente e volontariamente una parte o tutte le ore di permesso o le giornate di ferie o riposo a sua disposizione a un altro dipendente, al fine di consentire a quest’ultimo di assistere un minore in condizioni di disabilità o di poter affrontare le cure necessarie per una particolare malattia di cui è affetto.
La normativa per le ferie solidali è valida sia per lavoratori del settore privato sia per dipendenti pubblici, e per quel che concerne l’assistenza di minori si applica indistintamente per figli naturali o per figli in adozione.
La cessione di ferie o ore di permesso (ferie solidali) può avvenire purché siano presenti determinate condizioni:
- I due lavoratori (il concessionario e il ricevente) devono essere dipendenti dello stesso datore di lavoro
- La disabilità del minore o la malattia del dipendente devono essere accertate con adeguata documentazione medica
- La cessione delle ferie deve essere effettuata a titolo gratuito e non sotto pagamento di cauzione
- Rientrano nel parco di ferie cedibili solo quelle effettivamente maturate da parte del dipendente e non quelle ancora da maturare nel corso dell’annualità
- La cessione deve avvenire in maniera spontanea e senza alcun tipo di costrizione
- Il dipendente beneficiario può usufruire di ferie e permessi altri spontaneamente ceduti solo dopo aver fruito le giornate a lui spettanti per contratto
La misura e le particolari condizioni di cessione devono essere disciplinate dal contratto collettivo di categoria, ad esempio, le organizzazioni del settore metalmeccanico hanno ampliato il concetto di solidarietà non solo a dipendenti con malattie gravi ma non invalidanti o a dipendenti con figli minori con disabilità più o meno gravi ma anche a dipendenti che necessitano di assistere un genitore anziano, qualora non possano godere dei permessi previsti dall’attuale legge 104.
A fronte di garantire a tutti i lavoratori di compiere la propria attività lavorativa in modo adeguato, alternata a giorni di riposo e ferie, sono, in tutti i settori, ritenute cedibili solo due categorie di ferie e permessi, ovvero:
- Le ferie o i permessi eccedenti le quattro settimane di ferie di cui il dipendente deve obbligatoriamente fruire
- Le quattro giornate di riposo dovute a festività soppresse
Come richiedere le ferie solidali
La procedura per la richiesta di ferie solidali è particolarmente semplice:
- Il dipendente che necessita di ferie aggiuntive rispetto a quelle regolarmente previste da contatto presenta richiesta al proprio ufficio amministrativo o ente rappresentante
- La richiesta deve essere completa di documentazione medica che attesta le condizioni di salute proprie o del minore di cui è a carico e la conseguente necessità di ampliare il parco di ore da destinare alla sua assistenza. Ciascuna richiesta non può eccedere il numero di 30 giornate di ferie
- L’ente preposto o l’ufficio amministrativo comunica la necessità di “ferie solidali” mantenendo l’anonimato sull’identità del dipendente che ne ha fatto richiesta
- I dipendenti che intendono aderire all’iniziativa comunicano all’ufficio di riferimento il numero di ore o giornate lavorative che cedono volontariamente e gratuitamente al soggetto che ne ha fatto richiesta
- Qualora il numero di giornate di ferie messe a disposizione dei dipendenti ecceda la richiesta, il numero di giornate cedute viene ripartito in maniera proporzionale tra tutti i dipendenti offerenti
- Qualora le ore o giornate usufruite dal dipendente richiedente a fine anno sono minori rispetto a quelle concesse, quelle rimanenti vengono ridistribuite in maniera proporzionali tra i dipendenti che ne hanno fatto precedente cessione
Le ferie solidali sono solo un esempio di solidarietà sul posto di lavoro. Molte agevolazioni per dipendenti malati o con figli minori in stato di grave disabilità vengono disciplinate direttamente dal contratto collettivo di settore, ad esempio:
- Prolungamento del congedo parentale
- Non trasferibilità in altra sede
- Limitazione della turnazione alle sole ore diurne
- Blocco delle ore di lavoro in una determinata fascia oraria
Insomma, spesso sono sufficienti piccoli gesti per consentire al dipendente malato di sottoporsi alle adeguate cure o al dipendente con figli minori disabili di dedicarsi alle cure del figlio, senza dover rinunciare al proprio posto di lavoro. La donazione di ferie solidali ne è un valido esempio.