Intervista alla dr.ssa Elisabetta Ciccolella, farmacista.
Le farmacie sono, oggi, un punto di riferimento per migliaia di pazienti, sebbene - non ci stancheremo mai di ripeterlo - è importante limitare le uscite e recarsi dal farmacista solo in caso di bisogno.
Ma quali sono le domande che i pazienti rivolgono maggiormente in queste settimane? Quali i farmaci e le vitamine più richiesti e solitamente efficaci come immuno-stimolatori?
Ce ne parla la dr.ssa Elisabetta Ciccolella, farmacista.
Quali supplementi possono realmente aiutarci a rafforzare il sistema immunitario?
In questo momento, moltissime persone sentono l’esigenza di utilizzare integratori contenenti sostanze naturali capaci di stimolare le difese immunitarie dell’organismo e di potenziarne la capacità di contrastare le infezioni; tra queste sostanze, suggerirei l’echinacea, dalle notevoli proprietà antivirali e immunostimolanti, l’astragalo, contenente un fitocomplesso caratterizzato da proprietà adattogene, antinfiammatorie e immunostimolanti, e l’uncaria, ricca in alcaloidi dall’attività antinfiammatoria e capaci di sostenere le naturali difese dell’organismo, ma anche le più classiche vitamine del gruppo B e la vitamina C, antiossidante e stimolante delle difese immunitarie.
Quali farmaci sono più richiesti in queste settimane e potrebbero essere così efficaci?
In queste settimane, a causa di “fake news” diventate virali sui social, sono cresciute in modo esponenziale le richieste di supplementi alimentari a base di vitamina C: è bene sottolineare che l’integrazione alimentare con vitamina C stimola le difese immunitarie in modo aspecifico e che questa sostanza non cura in nessun modo il Covid-19.
Un’altra richiesta comune è quella relativa alla clorochina, farmaco antimalarico che necessita di prescrizione medica assurto all’onore delle cronache poiché, secondo il virologo francese Didier Raoult, debellerebbe il Coronavirus .
Ipervitaminosi, intossicazione da integratori alimentari: è un rischio o no? Quali sono i sintomi di un abuso?
L’ipervitaminosi è una condizione rara che può derivare da una eccessiva assunzione di integratori alimentari.
Ad esempio, un eccesso di vitamina C, la vitamina più richiesta in questo momento, può essere correlato a una alimentazione sbilanciata, all’abuso di supplementi alimentari a base di acido ascorbico, altro nome della vitamina C, o a un anomalo funzionamento degli organi preposti all’assorbimento e alla assimilazione di questa sostanza.
Dosi elevate ed eccessive di vitamina C possono causare effetti indesiderati quali nausea, mal di testa, algie gastriche, diarrea, vomito, crampi addominali e, inoltre, una aumentata produzione di ossalati, con un incremento della probabilità di sviluppare calcolosi renale, e un aumento dell’assorbimento intestinale di ferro, con conseguente eccessiva concentrazione ematica del minerale stesso.
Ricorderei che il fabbisogno quotidiano di vitamina C, o acido ascorbico, è di circa 90 mg per gli uomini e di circa 70 mg per le donne, dosaggio da aumentarsi nel caso ci si trovi in condizione di gravidanza.
Quali sono le preoccupazioni che vengono condivise con i farmacisti dai pazienti?
Molte sono le preoccupazioni condivise quotidianamente dai pazienti col farmacista, operatore sanitario a cui l’utente richiede informazioni generali su come rinforzare le difese immunitarie, consigli su piccoli disturbi e a cui si rivolge in quanto la farmacia rimane, in questo momento così difficile, uno dei pochi baluardi del sistema sanitario nazionale a cui l’utente può rivolgersi con estrema facilità e in cui trova un professionista a cui rivolgere domande o con cui condividere ansie e dubbi che appartengono alla maggioranza della popolazione.