Il prolasso vaginale è un fastidioso disturbo ginecologico che colpisce molte donne: questo accade quando gli organi pelvici “scendono verso il basso” attraverso la vagina, a causa dell’indebolimento del tappeto pelvico e del muscolo elevatore dell’ano, che fungono da supporto dell’uretra-vescica, dell’utero e del retto.
Come riconoscere e come curare un prolasso vaginale? Vediamolo insieme!
I primi sintomi del prolasso vaginale
I sintomi con i quali si manifesta il prolasso vaginale variano in base a quella che è la sua gravità, anche se la sensazione più comune, da chi ne è colpito, è quella di un “qualcosa che scende” e di una “vagina fuori posto”.
Questa sensazione è dovuta al fatto che la vagina va a esercitare una pressione sulle zone circostanti. La sensazione di “qualcosa che cade” non è il solo sintomo del prolasso vaginale. Altri sintomi possono essere:
- Dolore durante i rapporti sessuali
- Pressione nella zona della vagina e del bacino
- Presenza di una massa, in corrispondenza dell’apertura della vagina
- Infezioni frequenti alle vie urinarie
- Diminuzione dei sintomi quando ci si trova in posizione abbassata
- Difficoltà a svuotare completamente l’intestino
E ancora:
- Difficoltà a svuotare la vescica
- Costipazione
- Incontinenza da stress urinario
- Sensazione dolorosa che aumenta se si sta seduti a lungo
- Allargamento dell’apertura vaginale
Come curare questa patologia?
Una volta che il ginecologo avrà diagnosticato un prolasso vaginale, giunge il momento di passare all’azione e cercare il metodo migliore per risolvere il problema.
Il trattamento varia in base a vari fattori, come la gravità dei sintomi e del prolasso, l’età e lo stato di salute generale. Se i sintomi sono leggeri potrebbe anche non essere necessario nessun tipo di trattamento, specialmente se questi non ti provocano dolore o disagio.
Se il prolasso vaginale è lieve, il consiglio è quello di praticare esercizi per il pavimento pelvico. Anche la perdita di peso può essere un aiuto, soprattutto se l’indice di massa corporea è sopra la norma. Anche un’alimentazione ricca di fibre, frutta fresca e verdure, pane integrale e cereali, potrebbe essere utile per andare a contrastare la stitichezza. Infine è sconsigliato anche stare in piedi per molte ore al giorno, magari sollevando pesi. Stai tossendo? Fumi? È ora di smettere, ogni colpo di tosse potrebbe aggravare il tuo prolasso vaginale!
Come abbiamo visto, se il prolasso è lieve è consigliato praticare esercizi per il tappeto pelvico, formato da tutti i muscoli che avvolgono la zona compresa tra il retto e la vagina.
Come praticare nel modo corretto la ginnasta pelvica? Intanto, siediti e mantieni le ginocchia leggermente distanziate tra loro. Lavora adesso sui muscoli della vagina, facendo forza per 8 volte di fila, almeno 3 volte al giorno. Fai attenzione a non andare a stringere i muscoli dello stomaco, dei glutei o delle cosce. I risultati, ovviamente, non saranno immediati… ma è un primo passo avanti!
Se il prolasso vaginale, invece, si presenta in una forma grave, è necessario ricorrere a delle cure più specifiche. Tra queste, indichiamo:
- Terapia ormonale sostitutiva – Per dare sollievo ad alcuni sintomi del prolasso vaginale si può fare ricorso alla terapia ormonale sostitutiva, che va a eliminare la sensazione di secchezza vaginale e il dolore durante il sesso. L’ormone si può applicare, tramite crema, nella vagina oppure usando una compressa, sempre da inserire nella vagina, un patch o un impianto da inserire sotto pelle. Di solito questa soluzione si applica per donne che sono in menopausa.
- Anello vaginale – Un’altra soluzione usata per trattare il prolasso vaginale è quella di usare un dispositivo, da inserire all’interno della vagina stessa, che andrà a mantenere in posizione le sue pareti. La sua struttura è morbida, in gel o silicone e sono disponibili in varie forme e dimensioni. L’anello vaginale viene utilizzato quando il prolasso è grave e non si vuole fare ricorso a un intervento chirurgico. Di solito questi supporti vanno sostituiti ogni 4/6 mesi. Trattandosi però di un corpo estraneo, alle volte può provocare effetti collaterali, come sanguinamento e lesioni, ma anche difficoltà intestinali.
- Chirurgia – Nei casi più gravi, per trattare un prolasso vaginale, si fa ricorso alla chirurgia. Si stima che una donna su 10, in età avanzata, si sottoporrà a questo tipo di intervento. È un intervento che si fa in anestesia generale e comporta incisioni nella vagina. Non è consigliato se si vogliono avere ancora figli, perché una gravidanza potrebbe portare al presentarsi, nuovamente, del prolasso.
- Maglia vaginale – Questa tecnica prevede l’inserimento di maglie sintetiche o biologiche nella parete vaginale, per andare a supportarne la parete interna, e gli organi circostanti. Il sistema non è adatto a tutte. Infatti, sono molte le donne che evidenziano problemi dopo l’inserimento di queste maglie.
- Isterectomia vaginale- È l’isterectomia vaginale il metodo più radicale per risolvere un prolasso vaginale. Consiste nella rimozione dell’utero ed è quindi consigliabile soltanto a donne che non vogliono più avere figli.
Qual è la soluzione perfetta per te? Chiedi al tuo ginecologo, saprà indicarti la strada da percorrere.