Come eliminare i batteri lavando le mani

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 12 Febbraio, 2020

batteri sulle mani: come lavarsi bene le mani

Credi di poter eliminare i batteri lavandoti le mani? Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Infection Control & Hospital Epidemiology probabilmente non puoi e neanche i medici e gli infermieri ne sono in grado completamente.

Eliminare i batteri: lavarsi le mani e sufficiente?

I ricercatori della Glasgow Caledonian University in Scozia hanno osservato le diverse tecniche seguite dai medici e dagli infermieri per lavarsi le mani; in seguito hanno misurato i batteri residui sulle loro mani per determinare quale fosse l’approccio migliore. Dallo studio, purtroppo, è inoltre emerso che molti di loro ignorano o non completano gli step necessari.

L’autore dello studio Jacqui Reilly, professore di prevenzione e controllo delle infezioni alla Glasgow Caledonian University, in un comunicato riporta: “l’igiene delle mani è considerato l’intervento più importante per ridurre le infezioni correlate all’assistenza, ma ci sono prove limitate su quale sia la tecnica più efficace”, evidenziando così il ruolo chiave dello studio nel ricercare le pratiche più efficaci per implementare direttamente e in modo semplice l’assistenza sanitaria.

In particolare, il team di ricerca ha analizzato le abitudini di un campione casuale di 42 medici e 78 infermieri di un ospedale universitario urbano. Nei luoghi di lavoro considerati, sulle pareti di fronte a ogni postazione di lavaggio, erano situate stampe della tecnica a 6 step, la quale è stata determinata la migliore dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nell’eliminazione dei batteri.

Cosa ha rivelato lo studio?

I risultati hanno evidenziato che solo il 65% dei medici e infermieri completava l’intero processo di lavaggio delle mani a 6 step. La maggior parte del personale restante, infatti, seguiva la tecnica di lavaggio delle mani a 3 step, la quale è stata fornita dai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, in inglese Centers for Disease Control and Prevention (CDC).

In queste tecniche, il primo passo consiste sempre nello strofinare le mani con il sapone. Nonostante questo step iniziale sia eseguito dalla maggior parte delle persone, molte di queste di fermano per risciacquare le mani; ciò comporta una diminuzione della possibilità di disinfettarsi.

La chiave è infatti nello sfregamento: secondo la tecnica a 6 step bisogna anche strofinare il dorso delle mani tra le dita, sul retro delle dita, intorno ai pollici e infine lungo il palmo delle mani.

La tecnica a 3 step, d’altro canto, raccomanda di lavarsi le mani strofinando il dorso delle mani tra le dita e sotto le unghie per 20 secondi, circa il tempo impiegato a cantare la canzone “Tanti auguri” dall’inizio alla fine.

Una volta eseguito ciò, è possibile sciacquare le mani sotto l’acqua corrente ed asciugarle.

Qual è il modo migliore di lavarsi le mani?

Alla fine delle registrazioni, è stato rilevato che la tecnica a 6 step dell’OMS era in grado di ridurre in media il 21% dei batteri, passando da 3,28 a 2,58 unità formanti colonie per millilitro (CFU/mL).

La tecnica a 3 step, invece, è stata in grado di ridurre in media solo il 6% dei batteri, passando da 3,08 a 2,88 unità formanti colonie per millilitro (CFU/mL).

Nonostante la tecnica a 6 step permetta di ridurre i batteri circa 4 volte meglio della tecnica più comune a 3 step, la sua durata è maggiore, in media di 42,5 secondi.

Inoltre, secondo il CDC, è di fondamentale importanza lavarsi le mani prima di mangiare e bere e dopo aver utilizzato il bagno. I germi delle mani non lavate possono contaminare alimenti e bevande o possono essere trasferiti su giocattoli, piani d’appoggio e da persona a persona, causando la malattia negli altri.

Il 31% circa delle persone si ammala infatti venendo a contatto con la diarrea, mentre dal 16% al 21% si ammala di malattie respiratorie (come raffreddori), le quali sono trasmesse dai germi. Appare quindi evidente come ridurre il più possibile la circolazione dei batteri sia essenziale per la salute della collettività.

Un’ulteriore osservazione è data dal fatto che solo il 65% del personale aveva completato l’intero processo di igiene benché le istruzioni fossero poste proprio di fronte a loro. È proprio questo fatto a evidenziare la necessità di eseguire ulteriori indagini su questa particolare tecnica e su come poter migliorare i tassi di conformità della stessa.

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Una persona si tiene il polso dolorante
Parestesia e ansia: quale collegamento? Ecco cosa sapere

Senti spesso formicolii e pensi che sia un problema circolatorio? Scopri come l'ansia può manifestarsi anche attraverso sintomi fisici come le parestesie.

Una donna che fa un'ecografia
Inquinamento in gravidanza: l'aria che respiri potrebbe aumentare il rischio di autismo per tuo figlio

Secondo una recente revisione scientifica, l’esposizione agli agenti inquinanti durante la gravidanza può impattare sul rischio di sviluppare autismo. Scopri di più.