Come curare l’asma allergica

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Ultimo aggiornamento – 05 Aprile, 2018

I farmaci asma allergica: i più efficaci

L’asma è una sindrome piuttosto nota, caratterizzata da difficoltà respiratorie. Dal 60 al 90% degli individui che soffrono di questo disturbo sono però affetti da un particolare tipo di asma. La fastidiosa (fastidiosissima!) asma allergica.

Ricordiamo che l’allergia può essere causata dagli acari della polvere, dai pollini o dai peli di un animale. E se avete questo tipo di asma, il primo consiglio per evitarlo appare scontato: evitate l’allergene. Qualora non fosse possibile o sufficiente, però, alcuni farmaci possono essere d’aiuto. Vediamo insieme le cure, i trattamenti e i farmaci per l’asma allergica.

Farmaci per l’asma allergica: una lista completa

La cura per l’asma allergica arriva, in primo luogo, dai farmaci. Vediamo quali.

  • Corticosteroidi per via inalatoria – Una tra le principali terapie per l’asma – inclusa l’asma allergica – è inalare corticosteroidi. Il dr. Mitchell Grayson, professore associato di pediatria, medicina, microbiologia e genetica molecolare presso il Medical College of Wisconsin in Milwaukee sostiene infatti che «i corticosteroidi per via inalatoria rappresentano l’arma migliore contro le allergie: funzionano sostanzialmente bloccando la risposta infiammatoria dei polmoni». Il loro effetto non è immediato, ma compare solo dopo alcuni giorni. Per questo motivo, dunque, non sono adatti a controllare i sintomi a breve termine.

E ancora:

  • Antagonisti dei recettori dei leucotrieni – Ecco un altro tra i rimedi per l’asma allergica – o per l’asma in generale – come evidenzia il dr. Jill Poole, associato di medicina interna al the University of Nebraska Medical Center di Omaha. Questi farmaci inibiscono una particolare sostanza chimica rilasciata dal sistema immunitario, che causa l’infiammazione. Tra i vantaggi è bene indicare che questi farmaci possono essere assunti sotto forma di pillola e hanno pochissimi effetti collaterali. D’altro canto, però, il loro esito risulta generalmente modesto.
  • Beta agonisti a breve durata d’azione – Questi inalatori sono sicuramente noti agli asmatici, che generalmente li portano con sé. Un esempio? Lo spray per asma allergica. Sono conosciuti come “farmaci salvataggio” perché agiscono in pochi minuti, risolvendo rapidamente i sintomi. Si consiglia, però, di utilizzarli sporadicamente, non più di una o due volte a settimana. In particolare, il salbutamolo (o albuterolo) e i farmaci correlati sono broncodilatatori, ossia rilassano le vie respiratorie. Il dr. Grayson sottolinea che, in caso di asma indotta, è possibile assumerli venti minuti prima del lavoro per prevenire reazioni avverse.
  • Beta agonisti a lunga durata d’azione – Qualora utilizzaste assiduamente farmaci di salvataggio, potrebbe essere necessario passare ai beta antagonisti a lunga durata d’azione, poiché efficaci per dodici ore o più. Le formulazioni combinate (beta-antagonista e steroidi) sono particolarmente importanti: i beta antagonisti a lunga durata d’azione, infatti, se assunti da soli, potrebbero addirittura peggiorare i sintomi dell’asma.
  • Antistaminici – Prendere antistaminici può essere un’altra cura in caso di asma allergica perché bloccano l’istamina prodotta dal Sistema Immunitario, fondamentale nelle reazioni allergiche. Il dr. Poole ha affermato che «se soffri di asma allergica, possono essere particolarmente utili». Solitamente vengono combinati a corticosteroidi inalatori e aiutano a ridurre l’infiammazione sia a livello nasale sia respiratorio. Si tratta di farmaci economici, da banco e con relativamente pochi effetti collaterali. La risposta è rapida, ma non dovrebbero essere utilizzati cronicamente.
  • Omalizumab – Omalizumab è un anticorpo monoclonale che si lega all’immunoglobulina E (IgE) ed è destinato proprio al trattamento dell’asma allergica: non aiuta pertanto a sopire i sintomi degli altri tipi di asma. Attenzione, però: è molto costoso e viene somministrato soltanto se nei casi più gravi. L’anticorpo, una volta iniettato, non è esente dal rischio di anafilassi, una reazione allergica potenzialmente letale. I medici, in seguito alla sua somministrazione, sono quindi tenuti a controllare l’eventualità di tale reazione.
  • Iniezioni per l’allergia – Note anche come “immunoterapia”, possono essere utili in caso di asma allergica lieve o moderato. Dopo aver identificato gli allergeni attraverso un test cutaneo, viene iniettata una soluzione contenente una piccola quantità dell’allergene stesso circa una volta a settimana. Quattro o sei mesi dopo, le iniezioni saranno solo una ogni tre o quattro settimane, finché il corpo non diventa immune alla sostanza. Questo può avvenire anche dopo cinque anni. Come evidenziato dal dr. Grayson, l’efficacia di queste iniezioni non è purtroppo ancora chiara, se non nel caso di febbre da fieno.
  • Corticosteroidi orali – I corticosteroidi orali, a differenza degli steroidi per via inalatoria, sono solitamente utilizzati in caso di gravi attacchi d’asma, in quanto la loro azione è immediata. Sono farmaci forti, che – se usati a lungo termine – possono causare effetti collaterali gravi. Vengono spesso prescritti dal medico per quattro o cinque giorni, qualora i sintomi dovessero persistere con la solita terapia.
  • Teofillina – Questo broncodilatatore viene assunto sotto forma di pillola per alleviare i sintomi dell’asma allergico, in particolare in caso di tosse notturna. Tra gli effetti collaterali: diarrea e problemi neurologici (se la dose è troppo elevata). Per questo motivo il farmaco è praticamente inutilizzato ai giorni d’oggi e – in caso di uso – i pazienti devono sottoporsi a regolari esami del sangue.

Conosci altri metodi per contrastare l’asma allergica? In ogni caso ricorda: se soffri di asma, un parere professionale è sempre necessario per identificare cosa scatena l’asma stesso e decidere quindi il trattamento migliore per il tuo quadro clinico.

Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice
Scritto da Elena Marchesi | Biologa e ricercatrice

Diplomata al Liceo Scientifico PNI in Matematica, ho iniziato i miei studi presso la facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Milano, successivamente ho prediletto la facoltà di Science Communication & Bionics presso una Università Internazionale con sede in Germania. Attualmente sto assistendo in un progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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