Cistite e sangue nelle urine: tutti gli esami da fare in questi casi

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Lactobacillus paracasei LC11: contro la Cistite

Una patologia particolarmente fastidiosa e, a volte, anche dolorosa del tratto urinario: parliamo di cistite, ovvero un’infiammazione prolungata della vescica, organo deputato alla raccolta dell’urina.

Le cause della cistite

La cistite è solitamente causata da una forma d’infezione batterica e colpisce prevalentemente la popolazione femminile, perché anatomicamente si presentano due fattori predisponenti:

  • il tratto di uretra nelle donne è più corto e risulta più facile ai batteri fecali risalire lungo l’uretra stessa e raggiungere la vescica;
  • la contiguità tissutale colon-vescica permette più facilmente una trasmigrazione diretta dei patogeni.

Nel 65-70% dei casi, infatti, il batterio responsabile dell’infezione del tratto urinario è l’Escherichia coli, “abitante” del colon.

La cistite fa parte, quindi, della famiglia di patologie note come Infezioni del Tratto Urinario (UTI), che costituiscono la tipologia più importante d’infezioni da microrganismo, dopo quelle del tratto respiratorio.

I principali fattori di rischio nella donna sono:

  • avanzare dell’età;
  • rapporti sessuali che favoriscono il passaggio dei batteri;
  • episodi di stitichezza;
  • disturbi intestinali ricorrenti;
  • uso di particolari anticoncezionali, come alcune creme spermicide o il diaframma;
  • uso di indumenti sintetici e stretti, dunque non traspiranti.

I fattori di rischio negli uomini, invece, sono riconducibili prevalentemente a condizioni infiammatorie della prostata o a ipertrofia della vescica stessa.

I sintomi che si manifestano in caso di cistite riguardano l’insorgenza di fenomeni infiammatori in seguito all’infezione, ma possono variare in base al sesso e all’età del soggetto colpito.

In particolare, possono comparire:

  • dolore e bruciore in sede sovrapubica;
  • frequente emissione di urina in piccole quantità (pollachiuria);
  • dolore e bruciore durante la minzione;
  • sensazione costante di non aver svuotato completamente la vescica;
  • urina di colore torbido e maleodorante;
  • sensazione di malessere, debolezza o dolore generale, con possibile comparsa di febbre;
  • comparsa di sangue nell’urina, in caso di cistite emorragica.

Per quanto riguarda, in particolare, la cistite con sangue, questo fenomeno avviene a causa dell’insorgenza di un danno a livello del rivestimento interno della vescica, formato da strati soprastanti di tessuto di mucosa e sottomucosa, e dei vasi sanguigni correlati.

Nel momento in cui s’instaura un processo infiammatorio acuto e di una certa intensità a carico delle mucose all’interno della vescica, questo arriva a interessare ben presto anche i vasi sanguigni deputati a irrorare i tessuti, ed ecco che il danneggiamento dei vasi provoca fuoriuscita di sangue, che andrà a mescolarsi immediatamente con l’urina presente.

Diagnosi e trattamento della cistite emorragica

La diagnosi di cistite e, in particolare, della cistite emorragica si basa, oltre che sulla comparsa dei sintomi caratteristici, anche sulle seguenti indagini mediche:

  • Esame delle urine con studio del sedimento: è un esame in cui un campione di urina del soggetto è centrifugata in gradiente di densità, per separare eventuali residui dalla frazione liquida. Dopodiché, il sedimento formato viene osservato al microscopio ottico, per rilevare la presenza di globuli bianchi (le cellule dell’infiammazione) e di cellule batteriche.
  • Urinocoltura con conta delle colonie batteriche: rilevate in seguito a opportuna crescita selettiva dei campioni.

Per quanto riguarda il trattamento standard della cistite di origine batterica, emorragica o meno, questo consiste nella terapia con antibiotici per sedare ed eliminare l’infezione.

Possono venire prescritti tipi diversi di antibiotici, più o meno potenti o specifici nell’azione farmacologica, in base al grado di complicazione o avanzamento dell’infezione, ma solitamente, se riconosciuta e trattata in tempo, la cistite non porta a ulteriori complicazioni per la salute.

Se, invece, viene trascurata, la cistite emorragica può cronicizzare e comportare danni più gravi all’apparato urogenitale, come infiammazione nella zona renale e pelvica, contrattura pelvica, infiammazione estesa al vestibolo della vagina, dolore durante i rapporti sessuali.

Perciò, nel momento in cui si riconoscono uno o più sintomi della cistite emorragica, è consigliabile recarsi il prima possibile dal medico per sottoporsi a ulteriori indagini. Il medico potrà anche consigliare l’utilizzo di sostanze naturali, come fermenti lattici ad attività probiotica, ad esempio il ceppo probiotico Lactobacillus paracasei LC11, in grado di riequilibrare anche la flora intestinale e rafforzare le difese immunitarie, per prevenire e scongiurare il rischio di recidive.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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