Il cibo è caduto a terra? Prima di raccoglierlo e mangiarlo pensateci due volte!

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 11 Aprile, 2016

Mangiare del cibo caduto a terra non sempre può essere una buona idea.

Chi non ha mai sentito parlare della regola dei dieci secondi, che a volte possono ridursi anche a cinque, o addirittura a tre? Per chi non la conoscesse, ecco un’esaustiva spiegazione. Secondo la teoria, è ancora possibile mangiare il cibo una volta caduto a terra, se lo si raccoglie entro 10 secondi. Ma è realmente così? Scopriamo cosa afferma la scienza a riguardo.

Il cibo è caduto a terra, lo posso mangiare?

No! Attenzione a tutti i sostenitori della regola. Nonostante i numerosi studi eseguiti nel tentativo di rivalutare l’antica leggenda, mangiare il cibo caduto a terra, anche prima di tre secondi, non previene il rischio di prendere qualche malattia.

Dipende dal pavimento?

Falso! Tale pratica, fortemente diffusa, è ritenuta da sempre poco igienica. In alcune ricerche, si è cercato di fare una distinzione anche tra i vari terreni su cui potrebbe cadere il cibo. Tuttavia, che sia il pavimento di casa, del supermercato, di un ospedale o il campo da giochi, la scienza parla chiaro: non esiste nessuna differenza. Quindi, nessuna precauzione può assicurare che l’alimento in questione non sia veicolo del cosiddetto “killer silenzioso”.

Le pulizie di primavera aiutano a contrastare la diffusione dei batteri?

Falso! Un sondaggio condotto dall’azienda Karcher, specializzata in apparecchi di pulizia altamente tecnologici, nel Regno Unito, ha rivelato che ben un terzo degli intervistati consumerebbe, senza troppi ripensamenti, del cibo caduto a terra. Nella stessa intervista è stato scoperto che le pulizie vengono fatte troppo spesso in maniera sommaria:

  • il 43% usa solo deodorante per ambienti e pulisce con lo straccio solo quando l’odore diventa ingestibile
  • il 49% preferisce la scopa

Secondo l’igienista Lisa Ackerley, esperta di salute ambientale all’Università di Salford, bisogna prestare particolarmente attenzione ai “killer silenziosi“, ovvero a quei batteri che non si possono vedere, ma che si diffondono molto velocemente, quali:

Secondo la ricercatrice bisognerebbe evitare di fare le pulizie di primavera, in favore, invece, di pulizie giornaliere. Il consiglio è valido in particolar modo per i possessori di animali.

Quali batteri?

È vero che non esiste superficie senza batteri, ma è anche vero che la maggior parte di essi fa parte di specie fondamentalmente innocue. Alcuni studi hanno dimostrato che i batteri più comuni negli ambienti chiusi sono:

  • Micrococcus, relativamente innocuo, si trova sulla pelle, nell’acqua, a terra ma anche nei prodotti a base di carne. È saprofita, ossia si nutre di materiali in decomposizione o cellule morte, causa il deterioramento degli alimenti e può essere il responsabile del cattivo odore del sudore umano.
  • Stafilococco, si trova praticamente ovunque, in particolar modo sulla pelle e nelle vie respiratorie anche di soggetti sani. Può causare intossicazione da cibo, infezioni alla pelle e sindrome da shock tossico. Diversamente dal Micrococcus, può sopravvivere anche senza ossigeno.
  • Bacillo, si trova sulla pelle, nell’acqua, nella polvere e anche nel sistema digestivo umano. È un saprofita innocuo, può anche essere la causa di avvelenamento da cibo, malattie e infezioni.
  • Pseudomonas, presente in terra, acqua e piante. In genere si diffonde negli ospedali, perché attacca solo i soggetti immunodepressi e può produrre esotossine.

Ci si può affidare al buon senso?

Certamente si! La scienza parla chiaro ed è stupidamente rischioso affidarsi alla sorte, perché come ha affermato Ronald Culter, microbiologo della Queen Mary University, non ha importanza il terreno su cui cade il cibo: tappeto, pavimento di casa o strada. Se qualcosa cade a terra sarebbe meglio gettarlo nella spazzatura, piuttosto che metterla in bocca. Addio quindi regola dei dieci secondi (ma anche cinque o tre), benvenuto buon senso!!!

E voi mangereste o avete mai mangiato il cibo caduto a terra? Se siete sostenitori della regola dei dieci secondi oppure inguaribili schizzinosi senza speranze, fateci sapere la vostra opinione nei commenti!

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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