Forse non è la prima volta che sentite che i giovani d’oggi hanno meno spermatozoi dei loro padri, ma sapreste dire con certezza se sia vero o falso? La risposta a questo quesito è stata fornita da un nuovo studio internazionale, pubblicato nella rivista Human Reproduction Update.
La ricerca si basa su 185 studi sulla riproduzione condotti tra il 1973 e il 2011, i quali hanno coinvolto complessivamente 43mila uomini. I dati dei paesi occidentali (Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda) sono stati comparati con quelli degli altri paesi del mondo. I ricercatori hanno considerato molteplici fattori, tra cui l’età dei soggetti e il tempo trascorso dall’ultima eiaculazione. Cosa hanno concluso secondo voi? Provate a indovinare!
Spermatozoi in aumento… o forse no!
Questo studio rivela che la concentrazione di sperma presente nell’eiaculazione degli uomini dei paesi occidentali è diminuita del 1,4% all’anno negli ultimi 40 anni. In particolare, tale concentrazione nel 1973 era pari a 99 milioni per millilitro, mentre nel 2011 era solo 47,1 milioni per millilitro. La riduzione complessiva appare decisamente drastica: si attesta quasi intorno al 60%. Lo avreste mai detto?
Questo trend negativo, però, non è presente negli uomini degli altri paesi, dei cosiddetti paesi non occidentali. Gli autori stessi specificano però che tra gli studi analizzati, quelli condotti su queste popolazioni erano decisamente inferiori a livello quantitativo.
A cosa è dovuta questa drastica diminuzione?
Come potrete immaginare, la situazione evidenziata dallo studio è piuttosto scioccante. Ma cosa implica questa diminuzione Persino lo stesso responsabile dello studio ed epidemiologo presso l’Università Ebraica di Gerusalemme, il dr. Hagai Levine, si è dichiarato sorpreso da tali conclusioni. La sua ipotesi è che la diminuzione degli spermatozoi è un indice del peggioramento dello stato di salute generale degli uomini.
Purtroppo, però, le cause del fenomeno sono ancora poco chiare, nonostante gli scienziati si stiano interrogando sulle ragioni che hanno determinano questa diminuzione degli spermatozoi.
Attualmente, le principali ipotesi considerate sono relative:
- a un legame con il peso corporeo;
- a una mancanza di attività fisica;
- all’influenza del fumo;
- all’esposizione delle donne incinte a sostanze chimiche di prodotti per la casa, i quali sembrerebbero causare la distruzione degli ormoni (dei loro figli).
Il prossimo step, anche secondo lo stesso Levine, dovrebbe quindi essere quello di ricercare le possibili cause grazie ad ulteriori analisi.
Purtroppo non si tratta della prima ricerca che evidenzia un calo della riproduttività maschile. Gli studi precedenti, però, erano stati criticati perché i diversi metodi di laboratorio adottati nel corso degli anni avrebbero potuto influire sugli stessi risultati. Questa ricerca, invece, sembrerebbe più oggettiva in quanto ha considerato solo precedenti analisi che utilizzavano il medesimo metodo per conteggiare gli spermatozoi. Insomma, lo avreste mai detto?