La perdita dei capelli è da sempre considerata come un effetto collaterale della chemioterapia e rappresenta una delle controindicazioni più impattanti a livello emotivo. Fortunatamente, la scienza sta facendo passi da gigante e potrebbe aver trovato un rimedio a questo problema: la cuffia di ghiaccio. Vediamo di cosa si tratta.
Chemioterapia e perdita dei capelli: in arrivo la cuffia di ghiaccio
Due studi pubblicati dalla rivista scientifica Jama, uno dall’Università della California di San Francisco e uno dal College Baylor di Medicina a Houston, hanno confermato che le donne negli stadi iniziali di tumore al seno che si sono sottoposte a chemio con l’utilizzo della termo-cuffia hanno mantenuto, almeno parzialmente, i loro capelli durante il trattamento.
Questa scoperta potrebbe rappresentare una svolta, dato che molte pazienti di sesso femminile rifiutano di sottoporsi alla chemioterapia proprio per la paura di perdere i capelli.
Ma come funziona questa cuffia di ghiaccio? Lo strumento viene posta sulla testa del paziente – proprio come una cuffia! – prima e durante il trattamento chemioterapico e per almeno i 90 minuti successivi. La cuffia è collegata a una macchina che permette a un liquido freddo di fluire al suo interno. Questo «effetto freddo» continuo restringe i vasi sanguigni presenti nello scalpo, riducendo di conseguenza il flusso di sangue in tale area e rallentando così il metabolismo delle cellule del follicolo del capello: gli effetti della chemio sui capelli risultato così notevolmente limitati.
Esistono diverse “versioni” di questo strumento:
- Termo-cuffia: si tratta di una cuffia ghiacciata che deve essere cambiata durante il trattamento in quanto non rimane fredda per tutta la lunghezza della sessione di chemioterapia
- Cuffia ipotermica o scalp cooler: è lo strumento descritto sopra, collegato ad una macchina che fa circolare il liquido freddo all’interno della cuffia
- Macchinario mobile: simile a un casco asciugacapelli, questo attrezzo, posto sulla testa del paziente, rilascia aria fredda sul cuoio capelluto
Le pazienti che hanno utilizzato la cuffia hanno evidenziato effetti collaterali minimi (che possono includere cefalea, sensazione di freddo o disagio) peraltro tollerando il freddo abbastanza facilmente. Più della metà delle donne che hanno partecipato allo studio hanno mantenuto folta la loro chioma. Circa il 5% di loro non ha perso nemmeno un capello.
È importante sottolineare che questo strumento non è adatto per tutti i tipi di chemio (in particolare per quelle che contengono antraciclina) e la sua efficacia dipende dal tipo di tumore e dalla durata del trattamento.
Perdita di capelli e non solo: gli effetti collaterali della chemioterapia
Oltre alla caduta dei capelli, i trattamenti chemioterapici comportano altri effetti collaterali. Questo perché la chemioterapia ha effetto sulle cellule attive che crescono e si dividono in altre cellule. Le cellule tumorali sono attive così come le altre cellule presenti nel nostro organismo (nel sangue, nella bocca, nel sistema digestivo e così via). Gli effetti collaterali (che sono diversi da persona a persona e dipendono dal tipo di tumore, dalla sua posizione, dal tipo di farmaci contenuti nella chemio e dal loro dosaggio, nonché dallo stato generale di salute del paziente) vengono quindi sperimentati quando la chemioterapia danneggia queste cellule sane.
Ecco quali sono:
- Spossatezza ed essere esausti
- Dolore, cefalea, dolore muscolare, mal di stomaco (vomito e nausea)
- Dolore causato da danni al sistema nervoso, come sensazione di bruciore, intorpidimento, dolore acuto spesso localizzato nelle dita dei piedi e delle mani
- Diarrea o/e costipazione
- Comparsa di ulcere in bocca
- Alterazione del sangue
La maggior parte degli effetti della chemio scompaiono o migliorano durante il corso del trattamento, anche se i dolori connessi ai danni al sistema nervoso spesso peggiorano.
Perché cadono i capelli durante la chemio?
I farmaci anticancro contenuti nella cura chemioterapica aggrediscono non solo le cellule tumorali ma anche le cellule sane, come accennato in precedenza. Tra queste, vi sono anche quelle dei follicoli dei peli e dei capelli che, aggredite dal farmaco, causano la caduta dei capelli parziale o totale.
L’alopecia, così viene chiamata in termini medici questa condizione, è un fenomeno che dipende dal tipo di farmaco utilizzato nella terapia. Quelli che possono causarla sono:
- Bleomicina, con alopecia poco frequente parziale o totale
- Carboplatino, che causa la perdita dei capelli nel 50% dei casi se utilizzato in combinazione con il ciclofosfamide
- Ciclofosfamide, con alopecia molto frequente parziale o totale
- Doxorubicina, con perdita totale dei capelli e dei peli nel 54% dei casi
- Epirubicina, con alopecia totale di peli e capelli molto frequente
- Etoposide, con caduta parziale o totale
- Isofosfamide, con alopecia molto frequente parziale o totale
Un’alternativa alla chemio è rappresentata, in alcuni casi, dalla radioterapia, le cui radiazioni ionizzanti di elevata energia aggrediscono, riducendo e distruggendo, le cellule tumorali. In questo caso la perdita dei capelli o dei peli avviene solo nella zona interessata direttamente dalle radiazioni. Alla fine del trattamento i capelli e i peli ricrescono, seppure meno folti.
La perdita dei capelli durante i cicli di chemio rappresenta un evento difficile dal punto di vista psicologico del paziente, ma con l’avanzare della tecnologia medica è un effetto collaterale che può essere evitato. La cuffia ghiacciata rappresenta uno dei metodi sperimentali all’avanguardia in questo senso che potrebbe aiutare il paziente a sentirsi più sicuro durante la battaglia contro il tumore.