A che ora si assumono i farmaci?

Elisabetta Ciccolella | Farmacista

Ultimo aggiornamento – 16 Maggio, 2019

A che ora si assumono i farmaci come il cortisone?

Non tutti sanno che l’ora della giornata in cui si assume un dato farmaco influenza l’efficacia del medicinale stesso.  Ancora meno persone sono a conoscenza dell’esistenza della cronofarmacologia, ovvero quella branca della farmacologia che si occupa di studiare i tempi ottimali di assunzione dei farmaci. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Cronofarmacologia: ad ogni ora il suo farmaco

Ad esempio, dagli studi di cronofarmacologia, è emerso come nella malattia di Addison, caratterizzata da una ridotta secrezione di ormoni a livello del corticosurrene, la somministrazione ottimale del cortisone preveda l’assunzione di due dosi di cortisone alle 7 e alle 23 rispetto a 3 dosi quotidiane assunte ai pasti.

Poi, sembra che la nefrotossicità del cisplatino, diffuso e noto farmaco antitumorale, risulti notevolmente ridotta se l’antineoplastico viene somministrato dalle 17 alle 18. Allo stesso modo, la tossicità della doxorubicina, altro antineoplastico, pare essere limitata laddove il chemioterapico venga somministrato nelle prime ore del mattino.

Tuttavia, l’importanza della cronofarmacologia emerge in modo evidente quando si analizzano alcuni esperimenti eseguiti sui ratti relativi al fenobarbitale, molecola dall’azione antiepilettica appartenente alla famiglia dei barbiturici: il momento della somministrazione del farmaco ne condiziona l’efficacia tanto che, variando l’ora della giornata in cui i ratti assumevano il farmaco, la mortalità di questi animali variava da 0 a 100.

È bene evidenziare che oggi la scienza non ha ancora spiegato esattamente perché l’orario di assunzione di un farmaco ne influenzi l’efficacia.

Cosa accade se scordiamo di assumere un medicinale?

È importante evitare di dimenticare l’assunzione di un medicinale: questo concetto è chiaro a tutti. Eppure, varie ricerche mostrano che una percentuale di soggetti compresa tra il 40 e il 70 % di coloro che seguono una data terapia farmacologica scordano una o varie dosi di farmaco nel corso della terapia stessa.

In questo caso si parla di scarsa aderenza alla terapia: in particolare, il concetto di aderenza alla terapia si riferisce al conformarsi del paziente a ciò che viene raccomandato dal medico relativamente a tempi, dosi e frequenza di assunzione del medicinale nel corso della terapia prescritta.

A che ora si assumono i farmaci? Vediamolo insieme

Secondo l’Aifa, «la scarsa aderenza alle prescrizioni del medico è la principale causa di non efficacia delle terapie farmacologiche ed è associata a un aumento degli interventi di assistenza sanitaria, della morbilità e della mortalità, rappresentando un danno sia per i pazienti che per il sistema sanitario e per la società».

Tuttavia, è possibile affermare che dimenticare una dose di un farmaco non produca spesso conseguenze evidenti benché questo non sia vero per alcune classi di farmaci come antiepilettici e antipertensivi.

Se si dimentica di assumere un farmaco, è consigliabile evitare di assumere in seguito una doppia dose ed è altrettanto opportuno rivolgersi al farmacista o al proprio medico di base.

Dunque, in linea generale, è necessario attenersi alle dosi di farmaco prescritte dal medico e alla durata della terapia farmacologica che dipendono, a propria volta, dalla natura del farmaco prescritto e della patologia trattata: ogni farmaco viene assorbito, metabolizzato e poi eliminato in tempistiche differenti.

Ad esempio, se ricordiamo di assumere un farmaco dopo 12 ore dalla precedente assunzione quando avremmo dovuto assumerlo dopo 6 ore, la concentrazione di quella molecola nel nostro organismo sarà ridotta al di sotto delle dosi efficace.

A che ora è meglio assumere i farmaci?

Secondo la cronofarmacologia, sarebbe opportuno assumere antinfiammatori, antidolorifici e antipiretici alla sera, prima di coricarsi, rigorosamente a stomaco pieno per limitare la gastrolesività di queste molecole.

Un caso particolare è quello dell’aspirina, un Fans che è tuttavia opportuno assumere al mattino quando viene utilizzato nella prevenzione di ictus e infarti poiché capace di mantenere sotto controllo i valori dei fattori di coagulazione.

Poi, è consigliabile assumere gli antistaminici, soprattutto quelli di prima generazione che causano maggiore sonnolenza, alla sera prima di coricarsi: questo momento della giornata è ideale anche per la somministrazione di gran parte dei lassativi e dei farmaci per il trattamento del reflusso gastro-esofageo, come gli alginati, che possono essere assunti anche dopo i pasti.

Seguite queste regole?

Elisabetta Ciccolella | Farmacista
Scritto da Elisabetta Ciccolella | Farmacista

La salute è il bene più importante. Questo è ciò che credo e che, da brava farmacista, cerco di trasmettere ogni giorno ai pazienti con cui mi rapporto.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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