La scienza può curare la cecità?

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 07 Ottobre, 2015

Un’intervento innovativo effettuato a Londra ha ridato la vista a una paziente affetta da cecità (AMD). Ma è davvero stata trovata una cura per questa grave patologia?

Questo intervento avvenieristico è stato messo a punto dal team del London Project to Cure Blindness, usando un tappeto cellulare che è stato iniettato nell’occhio di una donna affetta da degenerazione maculare, o AMD. Le cellule utilizzate sono di tipo staminale, che bene si prestano a questo scopo.

Questa particolare tipologia di cellule, che sono considerate immature e possono quindi crescere in ogni parte del corpo, ha un’origine embrionale. Una volta usate su di un patch sono destinate a formare l’epitelio pigmentato retinico, uno strato di cellule che riveste la parte posteriore dell’occhio, nutre e sostiene altre cellule e che ci permette di vedere i colori e le immagini nel nostro campo visivo centrale. I pazienti affetti da AMD, infatti, sono proprio colpiti in questo aspetto, dove la loro visione centrale diviene distorta. I medici sono propensi a credere che riparare l’epitelio retinico danneggiato possa porre rimedio alla patologia.

L’intervento

L’intervento, della durata di un paio di ore, prevede l’innesto nell’occhio del patch, arrotolato in un tubicino. Una volta srotolato, nella parte posteriore dell’occhio, dovrebbe portare alla ricostruzione delle cellule danneggiate.

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Ancora non è certo se questo tipo di operazione possa veramente servire a portare a una svolta nel settore. La donna operata, di 60 anni, dovrà attendere almeno fino a Natale per valutarne l’efficacia. Ci sono altri 10 pazienti in attesa di essere operati; una volta compiuti tutti gli interventi sarà necessario almeno un anno di monitoraggio per vedere se il procedimento sia stato realmente risolutivo.

La degenerazione maculare

L’AMD è una delle principali cause della perdita centrale della vista. Ne esistono due diversi tipi: bagnata e asciutta. Il patch in questione è stato usato finora solo per il primo caso. Questa tecnica sta dando frutti anche nella cura della malattia di Stargardt, un’altra patologia dell’occhio.

Il procedimento è ancora in fase di sperimentazione e non è ancora chiaro a quanto potrà ammontare il suo costo, ma di certo, dicono gli studiosi, porterà a una riduzione delle spese del sistema sanitario nazionale per gli affetti da AMD. Infatti, questa malattia non è curabile e i farmaci usati per tenerla sotto controllo sono molto costosi.

 

 

 

 

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Scritto da Simona Fenzi | Blogger

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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