Se siete golosi della squisita pasta e ceci o, perché no, della farinata di ceci, non perdete l’abitudine di farne il pieno almeno una volta alla settimana.
I ceci, infatti, offrono una vasta gamma di effetti benefici per l’organismo in generale, e per il cuore nello specifico: stabilizzano i livelli di zuccheri nel sangue, migliorano la pressione e agiscono come scudo protettivo per numerosi problemi cardiaci. Vediamo dunque in che modo i ceci fanno bene al cuore e tutti i benefici più importanti.
Ceci: omega 3 e cuore
Partiamo da principio. I ceci non sono un alimento particolarmente grasso. Al contrario, contengono grandi quantità di acidi grassi polinsaturi, compresi l’acido alfa-linoleico, noto come ALA, un acido grasso dell’organismo da cui vengono «sintetizzati» tutti gli altri tipi di omega 3.
È bene specificare che l’acido linoleico è considerato un acido grasso essenziale che l’organismo umano non è in grado di sintetizzare e che pertanto deve essere introdotto con l’alimentazione. L’ALA è inoltre un precursore degli omega 3 e questo significa che, attraverso gli enzimi, verrà poi trasformato in omega 3.
In particolare, in una tazza di ceci vi sono circa 70-80 milligrammi di ALA e 2 grammi di altri acidi grassi polinsaturi. Queste altissime concentrazioni di futuri omega 3 rendono i ceci un cibo estremamente salutare, in grado di ridurre il rischio di patologie cardiache coronariche, agendo come scudo nei confronti della salute del cuore.
Inoltre, ricordiamo che adottare una dieta ricca di omega 3 permette di abbassare i livelli di trigliceridi nel sangue, tenendo sotto controllo i livelli di colesterolo. Come è ben noto, gli accumuli di placche colesterolemiche ostacolano la circolazione del sangue nelle arterie, moltiplicando il rischio di infarto e ictus e alzando la pressione sanguigna. Infine, i ceci permettono di contrastare non solo l’aumento del colesterolo cattivo, ma anche il rischio di ipertensione.
Insomma, il consumo di omega 3 non è necessario soltanto per la prevenzione di problemi cardiaci, ma anche per contrastare gli stati infiammatori, come:
- Artrite
- Psoriasi
- Malattie infiammatorie croniche
I ceci fanno bene: ecco perché
Come abbiamo visto, i ceci hanno numerose proprietà terapeutiche ed effetti benefici. Non è un caso che questi legumi siano parte delle diete tradizionali da più di sette secoli. Si pensa addirittura che i ceci furono inizialmente coltivati dalle antiche popolazioni mediterranee tra 7500 e 10000 anni fa. Sapete che nella Grecia antica, i ceci erano spesso utilizzati per le ricette dolci e persino consumati crudi? Non solo. È curioso pensare che centinaia di anni fa, le popolazioni di queste regioni associassero questi legumi con la dea Venere, proprio perché si pensava che il loro consumo portasse benefici salutari connessi alla riproduzione.
Ma torniamo agli effetti benefici dei ceci. I ceci prolungano la sensazione di sazietà, migliorano la digestione e sono una vera e propria fonte di proteine, vitamine e minerali. Proprio per questo motivo, sono spesso inclusi nelle diete per perdere peso in modo sano.
Questi legumi, noti anche come garbanzos, contengono amido, un carboidrato che – a differenza di altri – non crea dei picchi di zuccheri nel sangue. Proprio per questo motivo, i ceci sono indicati anche per la dieta dei diabetici dove è importante mantenere stabili i livelli di zuccheri nel sangue.
L’alto contenuto di fibre dei ceci migliora la digestione, velocizzando il passaggio degli alimenti attraverso il tratto digestivo e intestinale. Inoltre, le fibre aiutano a ridurre i livelli del pH dell’organismo mentendo anche in buona salute i batteri nell’intestino, aumentando la quantità di batteri buoni a scapito di quelli dannosi per l’intero organismo. Senza contare che tutto il corpo trae beneficio dall’apporto di fibre. Secondo studi recenti, le fibre migliorano la salute cardiaca, aiutano a controllare gli zuccheri nel sangue e sono una barriera protettiva contro cancro, patologie cardiache, diverticolite, calcoli renali, obesità e molto altro.
Quali ceci scegliere
I ceci crescono sugli alberi, in baccelli molto simili a quelli dei piselli. Esistono tre principali varietà di ceci:
- Ceci Desi – La varietà principalmente coltivata in India è nota come Desi. I ceci si presentano piccoli e scuri e dalla superficie ruvida;
- Ceci Bombay – Anche la varietà Bombay è coltivata in India, ma i semi sono leggermente più grandi dei Desi;
- Ceci Kabuli – I ceci principalmente diffusi in Europa e Africa sono i Kabuli, più grandi rispetto ai precedenti e dalla superficie liscia.
Tutti e tre i tipi hanno le stesse proprietà benefiche e possono essere utilizzati in modo intercambiabile. Questi legumi si possono trovare essiccati, precotti e inscatolati oppure precotti e congelati. Generalmente, il sapore migliore si ottiene da quelli secchi, che tuttavia richiedono un processo di cottura molto lungo.
Di certo, se non si ha tempo e non si vuole rinunciare ai ceci, la versione precotta è quella più gettonata, ma è bene ricordare che gli alimenti in scatola possono contenere alte concentrazioni di tossine a causa dell’alluminio e della plastica. Per ridurre l’esposizione, si consiglia di comprare le varietà organiche contenuti in scatole “BPA free”. La buona notizia è che sia quelli precotti che quelli da cuocere presentano gli stessi valori nutritivi. Per andare sul sicuro, se proprio non si può rinunciare ai cibi precotti, consigliamo di scegliere quelli a basso contenuto di sodio.
Per quanto riguarda i ceci essiccati, assicurarsi sempre che siano stati seccati entro l’anno corrente, altrimenti risulteranno sempre troppo duri dopo la cottura.
Attenzione, però. Spesso i ceci possono dare problemi al tratto digestivo, a causa dell’alto contenuto di fibre e amido. Per evitare gonfiore e flatulenza di consiglia di integrare il consumo di ceci nella dieta molto lentamente, iniziando da piccole dosi e lasciando che il corpo di abitui a metabolizzarli. Infine, lasciare i ceci secchi a mollo per tutta la notte precedente aiuta non solo a renderli più morbidi dopo la cottura, ma anche a ridurre i problemi legati al loro consumo.