Gli occhi di piccoli gamberetti potrebbero rilevare la presenza di tumori

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 31 Ottobre, 2014

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Avete mai osservato la straordinaria forza ed energia delle canocchie, o stomatopodi? Questi piccoli crostacei marini spiccano non solo per bontà in cucina, ma anche per la loro forza nel difendersi con bizzarri pungiglioni che sferrano colpi anche dolorosi. Ma non solo, gli stomatopodi sono anche dotati di un sistema visivo incredibilmente complesso ed efficiente.

E sono proprio i loro splendidi occhi ad aver attirato la curiosità scientifica di un gruppo di ricercatori della università del Queensland (UQ). Il team di scienziati, infatti, ha pensato di utilizzare il sistema visivo dei crostacei per visualizzare l’attività del cervello e rilevare la presenza di tumori.

Lo studio

Dopo aver valutato la capacità delle canocchie di rilevare la luce polarizzata, ovvero le onde luminose in cui le vibrazioni si verificano nello stesso piano e oggi utilizzate nei sistemi di imaging per l’individuazione dei tessuti cancerosi, i ricercatori hanno tentato di migliorare la tecnologia esistente, prendendo come modello proprio gli occhi dei crostacei.

La telecamera che abbiamo sviluppato, in stretta collaborazione con gli Stati Uniti e con alcuni scienziati britannici, è in grado di fornire un feedback immediato sulla rilevazione del cancro e, nello stesso tempo, monitorare l’attività delle cellule nervose“, ha detto l’autore dello studio Justin Marshall in un comunicato stampa, aggiungendo che si è in grado di tradurre quelli che sono sino ad oggi “messaggi invisibili” in colore.

Questi nuovi sensori sono importantissimi in oncologia perché riducono la necessità di procedure più invasive, come le biopsie, e possono anche essere utilizzate per guidare in maniera mirata la chirurgia. Inoltre, alcune tecniche di imaging ampiamente utilizzate sono in grado di rilevare solo alcuni tipi di tumore, il che significa che non vi è molto spazio per migliorare. In questo ultimo studio, i ricercatori hanno messo a punto un endoscopio a fluorescenza/polarizzazione, testandolo sulle cavie da laboratorio con tumore del colon-retto e hanno scoperto che il dispositivo può rilevare correttamente i tumori.

L’obiettivo della ricerca

Secondo Marshall, questa ricerca potrebbe anche servire come base per la riprogettazione di macchine fotografiche per smartphone che potrebbero trasformare, per esempio, un iPhone in un dispositivo di sorveglianza sanitaria personale. Alcuni malati di cancro potrebbero quindi utilizzare il loro telefono cellulare per monitorare i tumori, riducendo l’onere per i sistemi sanitari.

I sensori di polarizzazione hanno anche il potenziale per far avanzare il campo delle neuroscienze poiché consentono ai ricercatori di registrare l’attività neuronale, senza la necessità di coloranti fluorescenti che sono spesso tossici. In questo studio, i ricercatori hanno testato la loro nuova classe di sensori di immagini di polarizzazione sulle popolazioni di neuroni, e hanno notato che erano in grado di catturare contemporaneamente l’attività neuronale in vivo.

Insomma, una grande scoperta che potrà trovare numerosi impieghi, migliorando la vita di molti pazienti colpiti da tumore.

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Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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