Un recente studio americano, pubblicato dalla rivista Journal Proceedings of the National Academy of Sciences, spiega i meccanismi grazie ai quali i bambini che vivono a stretto contatto con un cane, e in misura minore con un gatto, mostrano una ridotta possibilità di divenire soggetti allergici o asmatici nel corso della vita adulta.
Già studi precedenti avevano dimostrato che i bambini che vivono con animali domestici, soprattutto con i cani, hanno una minore tendenza a sviluppare allergie in età adulta e che la flora batterica intestinale gioca un ruolo importante nell’insorgenza di disturbi, come l’asma e le allergie stesse.
Ma come è possibile?
Secondo la dottoressa Susan Lynch, autore dello studio e professore associato di medicina presso l’Università della California, San Francisco, è probabile che trascorrere molto tempo a contatto con un cane durante i primi anni di vita ci permetta di venire in contatto con microrganismi che modificano la flora batterica intestinale e mutano la risposta immunitaria nelle vie aeree.
Lo studio
Nel corso dello studio, i ricercatori hanno confrontato un gruppo di ratti che vivevano a contatto con cani e un gruppo di ratti posti lontano dai noti “amici a 4 zampe”, rilevando che la flora batterica intestinale dei roditori esposti ai cani era ricca di Lactobacillus johnsonii, batterio la cui presenza era stata rilevata nella polvere delle case in cui vivevano i cani; inoltre, i ricercatori hanno arricchito col batterio L. johnsonii gli alimenti destinati ai topi che non venivano con i cani, scoprendo che ciò causava una risposta immunitaria nelle vie aeree dei roditori stessi.
Durante la ricerca, Lynch e i suoi colleghi hanno inoltre analizzato topi esposti alla polvere di una casa in cui viveva un cane e hanno poi testato la risposta immunitaria di questi animali agli allergeni come l’ovoalbumina, un componente dell’albume d’uovo che comunemente scatena attacchi d’asma. Gli studiosi hanno scoperto che i topi entrati in contatto con un cane erano soggetti a una reazione più blanda da parte delle cellule immunitarie nelle vie aeree a seguito della esposizione agli allergeni, rispetto ai ratti non entrati in contatto con un cane.
La prospettiva
È necessario ora capire esattamente come questi microbi agiscano nell’intestino e come influenzano la risposta immunitaria nelle vie aeree, poiché la comprensione di questo processo potrebbe portare allo sviluppo di terapie a base microbica per trattare o prevenire l’asma e le allergie.