Che i salumi, gli insaccati, i wurstel e tutte le carni rosse trattate non fossero un toccasana per la salute è ormai cosa ben nota. Ma oggi l’allarme arriva direttamente dall’Oms, Organizzazione mondiale della Sanità, che ha reso noto un rapporto dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro davvero preoccupante: mangiare con frequenza carne rossa causa il cancro.
Ma come è possibile?
Prima di un’affermazione tanto netta, sono stati presi in esame 800 studi precedenti: “Il gruppo di lavoro ha classificato il consumo di carne lavorata nel gruppo 1 in base a una evidenza sufficiente per il tumore colorettale. Inoltre, è stata trovata una associazione tra consumo e tumore allo stomaco. La possibilità di errore non può invece essere esclusa con lo stesso grado di confidenza per il consumo di carne rossa“.
Ciò che emerge è che questo tipo di carni vanno inserite nel gruppo 1 delle 115 sostanze più pericolose, esattamente come il fumo.
Di certo, come sottolineato dal dottor Kurt Straif, capo dello Iarc Monographs Programme, una persona già a rischio tumore per familiarità deve “limitarne il consumo“.
Lo stesso vale per tutte le carni?
Il grado di certezza tende a diminuire quando si parla di manzo, agnello e maiale, inseriti nel gruppo 2A, seppure il rischio rimane alto, soprattutto per quel che riguarda il tumore al pancreas e alla prostata. Un altro no è quello che riguarda le carni bruciacchiate.
Sì alla dieta mediterranea?
Sì alla dieta mediterranea, dunque. Mangiare la carne va bene, ma in quantità inferiore. Al contrario frutta e verdura fanno più che bene. Insomma, un ritorno alle vecchie abitudini, rispetto a quelle cattive prese dagli italiani che, secondo uno studio Aiom, consumano quasi tutti i giorni insaccati.
Sarà così difficile rinunciare a una fetta di prosciutto crudo? Noi crediamo di no e vi ricordiamo come la salute parte proprio dall’alimentazione.