Inibendo un enzima, si possono bloccare le metastasi e le recidive dei tumori ai polmoni, andando a contrastare la diffusione delle cellule malate.
Le cellule staminali si possono bloccare
Le recidive e le metastasi polmonari si scatenano dalle cellule staminali che proliferano nei polmoni. Un gruppo di ricercatori, coordinato dalla dottoressa Rita Mancini del Dipartimento di Medicina Clinica Molecolare dell’Università La Sapienza di Roma, ha scoperto in che modo le cellule staminali tumorali, presenti nei polmoni, riescano a propagarsi anche agli altri organi.
Attraverso l’utilizzo di piccole molecole, che hanno la capacità di inibire l’enzima SCD1, la crescita delle cellule staminali si blocca, impedendo il diffondersi delle metastasi. L’enzima ha anche una funzione di mantenimento in vita delle staminali del tumore e, quindi, sarebbe anche in grado di eliminarle completamente, limitando la loro vitalità.
Attualmente, la ricerca si sta basando su esperimenti in laboratorio; l’obiettivo è quello di riprodurre i tentativi su tumori più complessi.
Fino ad ora, quello che si pensava nei confronti dei tumori era che fossero le cellule staminali tumorali ad alimentarli. È vero anche che questo tipo di cellule è quello più resistente all’assunzione di farmaci e, quindi, le recidive e le metastasi inevitabilmente si formano.
Attraverso questo meccanismo di blocco della vitalità delle cellule staminali del tumore, si interromperebbero sul nascere la crescita e la diffusione del tumore stesso.
Le cause più comuni del tumore ai polmoni
Tra i fattori di rischio più comuni del tumore ai polmoni c’è il fumo di sigaretta. Questa regola vale, in minor misura, anche per il fumo passivo. Attraverso vari studi, si è capito che il rapporto quantità-effetto è un’informazione che va presa in considerazione, in quanto più si è fumato o respirato fumo, maggiore è la possibilità di ammalarsi di tumore ai polmoni. Inoltre, se si fuma da molti anni, il rischio aumenta considerevolmente.
Un’altra causa potrebbe essere l’inalazione di elementi chimici, come i metalli pesanti, l’amianto, il radon. In questo caso, i più colpiti sono quei soggetti che lavorano a contatto con queste sostanze.
Una familiarità di tumore al polmone può essere considerata un altro fattore di rischio, così come l’esposizione all’inquinamento atmosferico e trattamenti a base di radioterapia, per patologie precedenti che hanno colpito i polmoni.
Enzima SCD1: fondamentale per bloccare le cellule staminali tumorali
La dottoressa Mancini ha spiegato l’esperimento che è stato condotto isolando le cellule staminali tumorali del polmone, che si erano diffuse principalmente nei versamenti pleurici dei pazienti presi in considerazione. In questo modo, l’enzima SCD1 attivava con un effetto domino due vie metaboliche importantissime per le cellule tumorali.
Grazie a questi nuovi studi, è subito parso in evidenza che l’enzima SCD1 sia il fautore della crescita delle cellule staminali tumorali polmonari. Inoltre, non è da escludere che tale enzima sia anche promotore di altri tipi di tumori.
Dato che gli inibitori dell’SCD1 sono già disponibili per l’uso umano, la speranza è che in un futuro molto vicino si possa usare questa cura in pazienti affetti da tumore ai polmoni e guarirli definitivamente.