Mai sentito parlare di calprotectina?
La calprotectina è una proteina con proprietà antibatteriche e antimicotiche, rilasciata da un tipo di globuli bianchi, chiamati neutrofili, il cui ruolo è quello di aiutare il corpo a difendersi dalle infezioni e dalle sostanze estranee.
Quando vi è un’infiammazione nel tratto gastrointestinale, i neutrofili si spostano in quest’area e rilasciano calprotectina, la cui concentrazione aumenta nelle feci. Per questo motivo, il test che misura il livello di calprotectina nelle feci è considerato un modo per rilevare un’infiammazione nell’intestino.
Cerchiamo di capirne di più.
Cause e i sintomi di una malattia infiammatoria intestinale cronica
La malattia infiammatoria intestinale cronica può essere causata da alcune infezioni batteriche o virali, da cause genetiche o ambientali.
I sintomi frequenti di un’infiammazione intestinale sono:
- Diarrea
- Ulcere sanguinanti (sotto forma di sangue nelle feci)
- Mal di stomaco
- Crampi
- Gonfiore
- Perdita di peso e anemia
Le patologie infiammatorie dell’intestino più comuni sono la malattia di Crohn (una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario aggredisce il tratto gastrointestinale) e la colite ulcerosa.
Il ruolo della calprotectina nella diagnosi di malattia intestinale
Il test della calprotectina non è diagnostico, è vero, ma può essere usato per distinguere tra malattia infiammatoria intestinale cronica e disturbi non infiammatori, così come per monitorare la gravità di eventuali patologie.
Di solito, il medico prescrive il test della calprotectina per rilevare la causa di una diarrea o di sanguinamenti persistenti. Questo test viene talvolta accoppiato ad altri esami, utili per evidenziare un’infezione batterica, la presenza di un parassita o di globuli bianchi nelle feci.
Se c’è un sospetto di infiammazione, può anche essere effettuato un esame del sangue che rilevi l’infiammazione nel corpo, come il dosaggio della proteina C-reattiva, prodotta dal fegato durante uno stato infiammatorio. Il test della calprotectina può aiutare a determinare la necessità o meno di un’endoscopia.
Livelli di calprotectina: alti o bassi?
Vediamo insieme come il medico interpreterà i valori ottenuti dal test di calprotectina.
Un risultato negativo, con valori inferiori a 50 µg/g, indica che probabilmente i sintomi non sono causati da una malattia di infiammazione intestinale cronica. Se i campanelli d’allarme persistono – ma il livello di calprotectina è negativo – è necessario indagare su altre cause, quali sindrome dell’intestino irritabile, celiachia, allergie alimentari o intolleranze.
Un risultato positivo, con valori> 200 μg/g, indica che è necessario effettuare ulteriori indagini per determinare la causa di questi valori aumentati.
Un risultato intermedio, nella gamma di valori fra i 50 e i 200 μg/g, non è un’indicazione certa: il livello di calprotectina è al di sopra del normale, ma è ancora inferiore a un risultato positivo.
Ci sono vari fattori che possono causare un aumento transitorio del livello di calprotectina, in assenza di una malattia infiammatoria intestinale cronica, quali:
- Infezione batterica
- Lieve diverticolite (patologia dell’apparato digerente)
- Assunzione di farmaci, come aspirina, ibuprofene o inibitori della pompa protonica
- Consumo eccessivo dell’alcol
Quando i valori di calprotectina sono intermedi senza alcuna spiegazione ovvia (come i farmaci), la raccomandazione è di ripetere il test in 2-3 settimane, per controllare se i valori si sono abbassati o se rimangono abbastanza elevati, tali da indurre ulteriori indagini.
In ogni caso, il medico saprà indirizzare il paziente verso esami più dettagliati.