Calprotectina alta o bassa? Capiamo perché

Claudia Lepori | Blogger

Ultimo aggiornamento – 22 Febbraio, 2022

Calprotectina alta o bassa: come interpretare i valori

Mai sentito parlare di calprotectina

La calprotectina è una proteina con proprietà antibatteriche e antimicotiche, rilasciata da un tipo di globuli bianchi, chiamati neutrofili, il cui ruolo è quello di aiutare il corpo a difendersi dalle infezioni e dalle sostanze estranee.

Quando vi è un’infiammazione nel tratto gastrointestinale, i neutrofili si spostano in quest’area e rilasciano calprotectina, la cui concentrazione aumenta nelle feci. Per questo motivo, il test che misura il livello di calprotectina nelle feci è considerato un modo per rilevare un’infiammazione nell’intestino.

Cerchiamo di capirne di più.

Cause e i sintomi di una malattia infiammatoria intestinale cronica

La malattia infiammatoria intestinale cronica può essere causata da alcune infezioni batteriche o virali, da cause genetiche o ambientali. 

I sintomi frequenti di un’infiammazione intestinale sono:

  • Diarrea
  • Ulcere sanguinanti (sotto forma di sangue nelle feci)
  • Mal di stomaco
  • Crampi
  • Gonfiore
  • Perdita di peso e anemia

Le patologie infiammatorie dell’intestino più comuni sono la malattia di Crohn (una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario aggredisce il tratto gastrointestinale) e la colite ulcerosa.

Il ruolo della calprotectina nella diagnosi di malattia intestinale

Il test della calprotectina non è diagnostico, è vero, ma può essere usato per distinguere tra malattia infiammatoria intestinale cronica e disturbi non infiammatori, così come per monitorare la gravità di eventuali patologie.

Di solito, il medico prescrive il test della calprotectina per rilevare la causa di una diarrea o di sanguinamenti persistenti. Questo test viene talvolta accoppiato ad altri esami, utili per evidenziare un’infezione batterica, la presenza di un parassita o di globuli bianchi nelle feci.

Se c’è un sospetto di infiammazione, può anche essere effettuato un esame del sangue che rilevi l’infiammazione nel corpo, come il dosaggio della proteina C-reattiva, prodotta dal fegato durante uno stato infiammatorio. Il test della calprotectina può aiutare a determinare la necessità o meno di un’endoscopia.

Livelli di calprotectina: alti o bassi?

Vediamo insieme come il medico interpreterà i valori ottenuti dal test di calprotectina.

Un risultato negativo, con valori inferiori a 50 µg/g, indica che probabilmente i sintomi non sono causati da una malattia di infiammazione intestinale cronica. Se i campanelli d’allarme persistono – ma il livello di calprotectina è negativo – è necessario indagare su altre cause, quali sindrome dell’intestino irritabile, celiachia, allergie alimentari o intolleranze.

Un risultato positivo, con valori> 200 μg/g, indica che è necessario effettuare ulteriori indagini per determinare la causa di questi valori aumentati.

Un risultato intermedio, nella gamma di valori fra i 50 e i 200 μg/g, non è un’indicazione certa: il livello di calprotectina è al di sopra del normale, ma è ancora inferiore a un risultato positivo.

Ci sono vari fattori che possono causare un aumento transitorio del livello di calprotectina, in assenza di una malattia infiammatoria intestinale cronica, quali:

Quando i valori di calprotectina sono intermedi senza alcuna spiegazione ovvia (come i farmaci), la raccomandazione è di ripetere il test in 2-3 settimane, per controllare se i valori si sono abbassati o se rimangono abbastanza elevati, tali da indurre ulteriori indagini.

In ogni caso, il medico saprà indirizzare il paziente verso esami più dettagliati.

Claudia Lepori | Blogger
Scritto da Claudia Lepori | Blogger

Amo la lettura e la fotografia, mi piace sognare ad occhi aperti e viaggiare con la fantasia. Da sempre appassionata di benessere e salute, finalmente su Pazienti.it posso scrivere di argomenti che mi interessano ed entusiasmano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Claudia Lepori | Blogger
Claudia Lepori | Blogger
in Salute

97 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Una donna parla con il medico
Tumore allo stomaco: sintomi, diagnosi e trattamento

Il tumore allo stomaco con quali sintomi si manifesta? Vediamo se questa patologia si può riconoscere per tempo e se sì, a cosa occorre stare attenti.

cibi-e-piatti-sfiziosi-in-riva-al-mare
Si può fare il bagno dopo mangiato? Ecco la risposta definitiva

Il bagno dopo mangiato si può fare oppure no? È vero che può essere rischioso? Ecco quanto tempo bisogna aspettare prima di immergersi in acqua dopo un pasto.Il bagno dopo mangiato si può fare oppure no? È vero che può essere rischioso? Ecco quanto tempo bisogna aspettare prima di immergersi in acqua dopo un pasto.