Ormai viviamo in un mondo inquinato e, spesso, subiamo le conseguenze dell’inquinamento in maniera inconsapevole. Adesso, una nuova ricerca svedese punta il dito contro il cadmio e afferma che anche livelli bassissimi di esposizione a questo metallo possono aumentare il rischio di ossa deboli e fratture negli uomini anziani.
Ma cosa è il cadmio?
Il cadmio è un metallo presente in natura e utilizzato nelle batterie; si trova anche nel fumo delle sigarette e negli scarichi da combustibili fossili o causati dall’incenerimento dei rifiuti. Come risultato, molti terreni sono contaminati e quindi molti alimenti contengono cadmio.
Si conosce già il rischio legato agli alti livelli di questo metallo ma, invece, sono meno conosciuti i rischi legati all’esposizione prolungata a bassi livelli di cadmio.
“Sono stati condotti studi soprattutto sulle donne o sulle popolazioni con maggiore esposizione al cadmio, ma ora scopriamo che anche l’esposizione a bassi livelli ha effetti negativi sullo scheletro degli uomini“, ha affermato l’autore dello studio, la dott.ssa Maria Wallin, ricercatrice del dipartimento di salute ambientale presso l’Università di Sahlgrenska.
Per condurre questa indagine, Wallin e i colleghi hanno seguito più di 900 uomini anziani per una media di nove anni.
All’inizio dello studio, gli uomini avevano in media 75 anni ed erano un po’ in sovrappeso, più della metà erano ex fumatori e il 10% circa fumava ancora. Sono stati tutti testati per l’esposizione al cadmio attraverso il test dell’urina e, inoltre, sono state registrate tutte le fratture ed è stata valutata la salute delle ossa attentamente.
Dopo nove anni di raccolta dati, è emerso che anche gli uomini con una minore esposizione al cadmio hanno comunque un alto rischio di frattura delle ossa legata all’osteoporosi, esattamente come i fumatori o ex fumatori che hanno dei livelli più alti di cadmio nell’organismo.
Un limite dello studio deriva però dal fatto che il numero delle fratture legate all’osteoporosi è insolitamente alto in Svezia, quindi i risultati potrebbero non essere così significativi per le persone che vivono in altri paesi.
Considerazioni…
“Il cadmio si trova naturalmente nel suolo a concentrazioni molto basse e alcune pratiche agricole sono in grado di rilasciarlo nell’ambiente e quindi portano alla presenza del metallo nella catena alimentare”, ha osservato la dottoressa Anna Callan, una ricercatrice presso l’Edith Cowan University in Australia, che però non è stata coinvolta nello studio.
“Poiché il cadmio è presente in tanti tipi di cibo, non esiste un modo semplice per ridurre l’esposizione alimentare“, ha detto Callan. “Il miglior consiglio è quello di seguire una dieta equilibrata e varia e mangiare latticini a basso contenuto di grassi come fonte di calcio per aiutare a costruire ossa forti“.