Coca Cola: addio al Bvo. L’additivo dannoso per la salute

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 07 Maggio, 2014

Un ingrediente in meno per la Coca Cola. A quanto pare oramai è ufficiale: la famosissima multinazionale può dire addio a uno dei componenti della celebre bevanda gassata, senza alcun rimpianto da parte dei consumatori. 

L'ingrediente non gradito

Dopo una petizione lanciata qualche tempo fa da una giovanissima consumatrice di 17 anni, è saltato all'attenzione dell'opinione pubblica il Bvo (Brominated vegetable oil), un additivo utilizzato come emulsionante in numerose bibite della stessa società. 

Ma quali sono i rischi del Bvo?

Il Bvo è un additivo che si ottiene dalla soia o dal mais, utile per diluire tra loro gli aromi. In Europea e in Giappone è però da tempo vietato poiché, come sostiene la Mayo Clinic, un consumo prolungato potrebbe causare gravi disturbi alla salute, come perdita di memoria o problemi alla pelle. 

Negli anni Settanta, negli Stati Uniti il Bvo è stato considerato un additivo "senza rischi", limitandone comunque il consumo per le aziende.   

La risposta della Coca Cola alle polemiche suscitate dalla vicenda è stata quella di assicurare la qualità dei prodotti e degli ingredienti usati come  una delle priorità assolute. Detto-fatto: il Bvo con altri ingredienti, come saccarosio acetato isobutirrato, saranno banditi dalla storica bevanda. 

Rimangono, ovviamente, le dovute attenzioni da porre prima di sorseggiare le bevande gassate e zuccherate che, se consumate in eccesso, possono causare disturbi gastrointestinali anche gravi. 

 

 

 

 

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Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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