Bradiaritmia: quando il battito del cuore rallenta fino a fermarsi

Camilla Mantegazza | Web Editor e Social Media Manager a Pazienti.it

Ultimo aggiornamento – 08 Marzo, 2018

Bradiaritmia: la morte di Astori

Nel sonno il cuore ha rallentato, fino a fermarsi senza motivi apparenti. Sembrerebbe questo l’esito dell’autopsia effettuata sul corpo dell’ex capitano della Fiorentina, morto durante un ritiro tra la notte di sabato e domenica.

Insomma, secondo le prime evidenze, il giovane Davide Astori sembrerebbe morto nel sonno per un bradiaritmia, ovvero una aritmia a bassa frequenza. Per capire le cause con certezza, però, saranno necessari approfonditi esami istologici i cui risultati si conosceranno tra due mesi. Cerchiamo di capirne di più.

Bradiaritmia: quando i battiti del cuore rallentano

La morte durante il sonno del ragazzo 31enne ha sconvolto il mondo del calcio ma non solo. La colpa sembrerebbe essere di una bradiaritmia, nonostante vi sia ancora molta cautela da parte dei medici.

Ma cos’è la bradiaritmia? In modo molto semplice, è possibile definirla come una forma di aritmia, ovvero di una variazione nella regolarità e nella quantità di pulsazioni presenti nel nostro cuore che – ricordiamo – vengono gestite involontariamente da stimoli e impulsi elettrici.

Quando qualcosa non funziona come dovrebbe, può insorgere una aritmia. Nel caso in cui vi fosse una diminuzione nella frequenza delle pulsazioni, con un successivo rallentamento dei battiti del cuore, ci troveremmo dinnanzi a un caso di bradiaritmia. Vi sono due forme più frequenti, ovvero:

  • Malattia del nodo del seno atriale
  • Blocchi atrio-ventricolari

Riconoscere i sintomi della bradiartimia, purtroppo, non è del tutto semplice. In particolare, potrebbero manifestarsi:

  • Debolezza
  • Affaticamento
  • Capogiro
  • Lipotimia
  • Sincope

Evidentemente, i sintomi sono collegati al mancato o ridotto apporto di sangue che arriva agli organi. La stanchezza generale è ovviamente causata dalla mancata ossigenazione dei tessuti e, soprattutto, dei polmoni: da qui, possono manifestarsi anche apnee, vertigini, disturbi nel sonno e affaticamento anche a riposo. La bradiaritmia comporta anche minor ossigeno al nostro cervello con conseguenti mal di testa, confusione e addirittura perdite di memoria.

La morte di Astori: un caso molto raro

Nessun allarmismo. Nonostante la morte di Astori, la bradiaritmia generalmente non porta a morte improvvisa. Nella maggior parte dei casi, infatti, questa è causata da un’aritmia grave, ovvero da una fortissima fibrillazione ventricolare, in tanti casi preceduta da una tachicardia ventricolare.

Insomma, il caso di Astori è poco frequente. Nei soggetti giovani, infatti, le bradiaritmie sono un fenomeno davvero eccezionale, causate il più delle volte da alcune patologie che non vengono sempre intercettate. A differenza di altre malattie cardiache, la cui insorgenza può essere imputata a diversi fattori (tra gli altri, fumo e dieta), questo tipo di disturbo è spesso collegato a fattori genetici o organici. Gli strumenti diagnostici più utilizzati nel caso in cui si dovessero manifestare sintomi associati a questa condizione, sono l’elettrocardiogramma e Holter ECG, con un monitoraggio di 24 ore.

Purtroppo, le bradiaritmie sono l’espressione di un invecchiamento del “sistema elettrico” del nostro cuore. Per tale motivo, non esistono programmi di prevenzione particolari. Ovviamente, qualora ci fosse una certa familiarità per difetti del battito cardiaco o fosse nota una preesistente condizione di bradicardia, è sempre necessario tenere sotto controllo la condizione di salute del proprio cuore.

Camilla Mantegazza | Web Editor e Social Media Manager a Pazienti.it
Scritto da Camilla Mantegazza | Web Editor e Social Media Manager a Pazienti.it

Con Pazienti.it ho l’occasione di “impugnare la penna” ogni giorno, costruire piani editoriali su misura dei lettori e rispondere attraverso i contenuti a tutte le curiosità di salute di chi ci segue. Il blog e i social rappresentano un canale di comunicazione immediato e ricco di stimoli, che cerco di cogliere pienamente.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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