BPCO: la scienza dice di praticare Tai Chi

Antonia de Gioia | Blogger

Ultimo aggiornamento – 21 Maggio, 2018

Tai chi per BPCO: perché fa bene ai polmoni

La Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (in sigla BPCO) è una grave patologia a carico dell’apparato respiratorio, determinata dall’infiammazione di bronchi e polmoni con conseguente ostruzione delle vie aeree.

Il suo progressivo acutizzarsi può risultare particolarmente invalidante per il paziente. Pertanto, è di estrema importanza individuare, nel breve termine, il trattamento più idoneo per limitarne le conseguenze: ad oggi, l’ossigenoterapia e le termoventilazione rappresentato sicuramente le cure più efficaci.

Vi sono, però, delle piccole novità. Un recente studio pubblicato sulla rivista CHEST® ha infatti rilevato la possibilità di migliorare problematiche respiratorie per pazienti affetti da BPCO mediante semplice sedute di Tai Chi. Scopriamo meglio di cosa di tratta.

Tai Chi: per migliorare i sintomi della BPCO

Il Tai Chi è un’antica arte marziale di origini cinesi, che consiste nell’esecuzione lenta e metodica di esercizi fisici, senza l’ausilio di particolari attrezzature.

Sono molteplici i benefici del Tai Chi:

  • Maggiore elasticità del corpo
  • Miglioramento della postura
  • Miglioramento della circolazione sanguigna

E ancora:

  • Migliore concentrazione
  • Eliminazione di condizioni di stress
  • Prevenzione di patologie a carico dell’apparato osseo (ad esempio osteoporosi)
  • Miglioramento della resistenza del corpo

Secondo un recente studio, condotto da un gruppo di ricercatori specializzato nelle patologie polmonari, guidato dal dr. Michael I. Polkey, Dottore di Ricerca presso l’Imperial College di Londra, è emersa l’importanza delle pratica del Tai Chi per trattare sintomatologie dovute a BPCO.

I ricercatori hanno monitorato 120 pazienti affetti da BPCO, sprovvisti di broncodilatatore che seguivano trattamento quotidiano con indacaterolo. Il campione è stato casualmente diviso in due gruppi: al primo gruppo sono stati somministrati, per 3 volte a settimana, i tradizionali trattamenti. Il secondo gruppo, invece, ha seguito delle sedute di Tai Chi per 5 ore a settimana.

Nelle prime 12 settimane i pazienti hanno mostrato miglioramenti del tutto similari, indipendentemente dal gruppo di appartenenza. Nelle successive 12 settimane è emerso un significativo miglioramento a favore del gruppo Tai Chi, rispetto a quello del gruppo di controllo.

Tutti i risultati sono stati misurati in modo imparziale sottoponendo i pazienti al St. George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ), misura standard per valutazioni dello stato di salute in pazienti affetti da malattie respiratorie.

Oltre al miglioramento nel lungo termine, la pratica del Tai Chi risulterebbe essere facilmente accessibile a tutti pazienti affetti da BPCO. Perché non provare? Male non fa, a patto che – ovviamente! – questa pratica non venga MAI sostituita alle classiche e tradizionali cure.

BPCO: quali complicanze?

È noto che la BPCO sia una patologia cronica di tipo irreversibile, pertanto risulta di estrema importanza consultare un medico specialista al manifestarsi dei primi sintomi, per diagnosticare nel breve termine la presenza di eventuali patologie respiratorie.

Una condizione di BPCO non trattata, infatti, può degenerare in problemi cardiaci, tumori al polmone, stati depressivi e ipertensione polmonare, con gravi conseguenze sulla qualità della vita dell’individuo.

Dunque, sì al Tal Chi per ridurre i sintomi, ma sempre accompagnato da tutte quelle cure per la BPCO che il vostro medico individua come efficaci!

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Scritto da Antonia de Gioia | Blogger

Sono una laureata in Marketing e mi occupo della gestione di attività promozionali e di comunicazione, con un’attenzione particolare al mondo digitale e social. Nel tempo libero, lontana dal lavoro quotidiano, mi dedico alla scrittura.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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