Bipolarismo in amore: come comportarsi?

Martina Valizzone | Psicologa

Ultimo aggiornamento – 03 Luglio, 2017

bipolarismo in amore: come comportarsi?

Bipolarismo in amore: in tanti vivono questa esperienza. È proprio per questo motivo che Maggie Ethridge, moglie di un paziente affetto da disturbo bipolare, a fronte della sue esperienza personale, ha deciso di condividere la sua esperienza con chi, come lei, convive con un familiare o un partner con la stessa patologia.

Vediamo insieme i suoi consigli e come si manifesta il bipolarismo.

I sintomi del bipolarismo

Individui affetti da disturbo bipolare alternano cicli di umore maniacale a cicli di depressione. Questa sequenza maniaco-depressiva può non essere facile da individuare in quanto spesso si manifesta attraverso lievi periodi maniacali o ipomaniacali in grado di rendere difficoltoso il processo diagnostico.

La presenza di lunghi periodi depressivi spesso a fanno propendere la diagnosi per un disturbo depressivo soprattutto quando si accompagna a fasi maniacali di breve durata e scarsa intensità. Si calcola che addirittura il 20% dei pazienti diagnosticati come depressi in realtà siano affetti da disturbo bipolare non riconosciuto.

Secondo diversi studi circa il 60% dei soggetti affetti da disturbo bipolare abusa di sostanze stupefacenti o di alcool, comportamento correlato alla componente di impulsività degli episodi maniacali, altro fattore in grado di condizionare la diagnosi.

L’abuso di sostanze oltre a complicare il processo diagnostico, provoca anche un aumento degli episodi maniacali e rende meno efficaci i farmaci utili per il trattamento.

Presi insieme, questi fattori rendono il disturbo bipolare difficile da diagnosticare in quanto tali sintomi sono espressione anche di altre patologie: dunque è necessario fare una diagnosi differenziale adeguata e precisa. Tanto che è stato stimato che per ricevere un trattamento adeguato per il disturbo bipolare possono essere necessari addirittura 10 anni dall’esordio dei sintomi.

Il disturbo bipolare in adolescenza

I sintomi del disturbo bipolare solitamente si manifestano nella tardo adolescenza nonostante venga spesso sottostimato e, dunque, non diagnosticato.

In parte la ragione è dovuta al fatto che spesso questo disturbo viene confuso con una diagnosi di disturbo da disregolazione dell’umore dirompente e quindi erroneamente diagnosticato.

ADHD, ansia e abuso di sostanze possono essere presenti insieme alla sintomatologia maniaco-depressiva e contribuire a confondere la diagnosi.

I sintomi di un episodio maniacale sia per gli adulti che gli adolescenti includono:

  • Periodi di rabbia e aggressività non giustificati
  • Grandiosità e sicurezza estrema di sé
  • Facilità al pianto, frequente tristezza
  • Impulsività
  • Ridotto bisogno di dormire
  • Instabilità emotiva
  • Confusione e disattenzione

Durante un episodio depressivo, invece i sintomi tipici possono essere:

  • Tono dell’umore depresso
  • Affaticamento o perdita di energia
  • Sentimenti di inadeguatezza, di colpa e/o perdita dell’autostima
  • Incapacità di concentrarsi e di prendere decisioni
  • Pensieri di morte o suicidio

È importante ricordare che a volte alcuni di questi sintomi possono presentarsi transitoriamente in adulti e adolescenti sani. È opportuno rivolgersi ad uno specialista (psicoterapeuta o psichiatra esperto nei disturbi dell’umore) quando questi sintomi perdurano nel tempo o creano una grave interferenza con le normali attività quotidiane.

Bipolarismo e amore: come comportarsi?

Ecco i preziosi consigli di Maggie. Se anche voi vivete questa esperienza… fatene tesoro!

  1. Una volta avuta la diagnosi è solo l’inizio
    Anche se sapete cosa sia il disturbo bipolare, viverlo è tutta un’altra cosa! La malattia infatti assume contorni diversi da persona a persona e malgrado si ripetano gli stessi parametri generali, vi è una grande variabilità dei sintomi.
  2. Chi soffre di Disturbo Bipolare può non essere cosciente della sua malattia
    Uno dei tratti del disturbo bipolare è la anosognosia, si tratta di un disturbo neuropsicologico che consiste nell’incapacità del paziente di riconoscere e/o riferire della sua malattia neurologica o psicologica. Dunque il vostro partner difficilmente sarà in grado di accettarlo e di cercare attivamente una cura.
  3. Potreste non essere d’accordo sul trattamento da intraprendere
    Non riconoscendo la propria malattia spesso i soggetti bipolari fanno molta fatica a convincersi della necessità di intraprendere un percorso terapeutico.
  4. Il vostro amore non è sufficiente
    Abbandonate l’idea che il vostro amore sia in grado di guarire il vostro partner. È necessario rivolgersi ad uno specialista, psicoterapeuta o psichiatra che valuti quale trattamento sia il più indicato per il caso specifico.
  5. Imparate a gestire il senso di colpa
    Dovete imparare a gioire anche delle piccole cose senza per questo sentirvi in colpa nei confronti del vostro caro. I momenti di felicità sono necessari e utili ad alleggerire il carico che questa patologia ha sulla vostra quotidianità.
  6. I farmaci potrebbero non funzionare
    …oppure potrebbero funzionare e poi improvvisamente non funzionare più! Potrebbe essere necessario provare diversi farmaci prima che questi funzionino. Non scoraggiatevi, la giusta combinazione di farmaci esiste, dovete solo essere pazienti.
  7. Dimenticatevi dei “dovrebbe” e accettate la realtà per come si presenta
    Dovete imparare ad accettare la realtà per quella che è senza pensare troppo a come dovrebbe essere, altrimenti c’è il rischio che la frustrazione prenda il sopravvento.
  8. Dovrete re-imparare a prendervi cura di voi stessi
    Il tempo e la cura che dedicate a voi stessi è fondamentale per mantenere la calma, la pazienza e la forza necessaria per aiutare la persona amata. Quindi non dimenticatevi di voi stessi, e ritagliate quotidianamente dei momenti solo per voi per ricaricare la vostra energia mentale ed emotiva.
  9. Non c’è solo la malattia
    Spesso c’è il rischio che la malattia diventi l’unico tratto distintivo della persona che ne soffre. Dovete sforzarvi a guardare oltre la malattia.
  10. Non è colpa sua se è malato
    Sta a voi educare voi stessi e trovare il modo migliore per convivere con questa patologia. Chiedete e cercate tutto il supporto di cui avete bisogno!

Avete mai vissuto un’esperienza di questo genere nelle vostre relazioni d’amore?

 

Martina Valizzone | Psicologa
Scritto da Martina Valizzone | Psicologa

Sono una psicologa dell'età evolutiva, con una specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale. In ambito lavorativo, mi occupo principalmente di terapie individuali e familiari e, da qualche anno, di psicologia dell'educazione, lavorando alla progettazione e realizzazione di interventi psico-pedagogici in ambito scolastico ed extrascolastico.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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