L’autismo potrebbe avere un nuovo nemico: l’acido folico

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 07 Maggio, 2021

La Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health sostiene che l’uso eccessivo di acido folico durante la gravidanza potrebbe indurre il futuro nascituro a sviluppare l’autismo.

Perché vengono assunti i folati?

I folati vengono assunti in gravidanza per permettere al bambino di nascere con i parametri neurologici nella norma. Come tutte le cose, però, la quantità deve essere assunta in modo adeguato, senza esagerare, in quanto una dose troppo elevata non avrebbe nessun effetto positivo sul feto.

Secondo lo studio condotto dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, al momento del parto molte donne presentavano un alto tasso di acido folico, in alcuni casi addirittura più di 4 volte in quantità maggiore del livello consigliato. Questo valore potrebbe portare, in futuro, allo sviluppo dello spettro autistico nel bambino appena partorito.

Coinvolta anche la vitamina B12

Non solo troppo acido folico può essere negativo, ma anche un’eccessiva quantità di vitamina B12 non aiuta il nascituro; infatti, la possibilità che crescendo il bambino sviluppi l’autismo si triplica. Se dovessero essere alti tutti e 2 i valori contemporaneamente, il rischio salirebbe a 17,6 volte. Bisogna sapere che le future mamme possono assumere il folato anche indirettamente e inconsapevolmente, ovvero mangiando frutta e verdura, integratori vitaminici, alcuni tipi di cereali e pane, negli spinaci, broccoli, asparagi, lattuga, fagioli, piselli, lievito di birra, arance, fragole, nocciole, fegato. È necessario essere seguite anche a livello alimentare quindi.

Perché l’acido folico si assume in gravidanza?

È comunque importante assumere acido folico durante la gravidanza, in quanto la necessità di questa sostanza aumenta in modo considerevole e una sua mancanza potrebbe portare a danni neurologici di una certa importanza. La sua carenza potrebbe causare una mancata chiusura del tubo neurale. Le malformazioni congenite più diffuse porterebbero a ipoagenesie degli arti, alla spina bifida, a difetti del tratto urinario, a cardiopatie e al labbro leporino, tanto per citarne alcune.

La vitamina B9, infatti, è essenziale per la sintesi del Dna e delle proteine, per la formazione dell’emoglobina, ed è particolarmente importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e differenziazione, come per esempio, i tessuti embrionali.

Quanto ne serve? Fabbisogno nutrizionale prima e durante la gravidanza

La quantità di folati introdotti con l’alimentazione, se varia ed equilibrata, è generalmente adeguata.

Alimenti naturalmente ricchi di folati sono:

  • le verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga);
  • i legumi (fagioli, piselli);
  • la frutta (kiwi, fragole e arance);
  • la frutta secca (come mandorle e noci).

Per quanto riguarda i cibi di origine animale, il fegato e altre frattaglie hanno contenuti piuttosto elevati in folati, come pure alcuni formaggi e le uova, da consumare però in porzioni limitate e non frequenti.

L’assunzione raccomandata nella popolazione generale è 0,4 mg/die. Per le donne, tuttavia, il fabbisogno nutrizionale giornaliero di folati aumenta durante il periodo della gravidanza e durante l’allattamento. In questi casi, l’assunzione raccomandata è di 0,6 mg/die.

Parla l’esperto

Uno degli autori della ricerca, M. Daniele Fallin, direttore del Centro per l’autismo della Bloomberg School, ha tenuto a precisare che i dati sono ancora in via sperimentale; serviranno ulteriori e più approfondite analisi per capire l’entità di questa scoperta. I risultati verranno comunque presentati a Baltimora, durante il meeting internazionale per la ricerca sull’autismo. La sua raccomandazione è quella di non esagerare né in eccesso né in difetto con l’assunzione dell’acido folico, una giusta via di mezzo è la formula migliore.

Lo studio

La ricerca si è svolta analizzando ben 1391 coppie di madre-figlio residenti a Boston. Gli anni di nascita che sono stati presi in considerazione vanno dal 1998 al 2013. Tramite questo controllo incrociato, i ricercatori hanno potuto appurare che una donna su 10 presentava una quantità eccessiva di folati, mentre il 6% aveva nel sangue troppa vitamina B12. Molte di queste madri hanno dichiarato di aver assunto diversi integratori vitaminici durante la gravidanza, probabilmente pensando solo di fare del bene per il proprio figlio.

 

Stefania Virginio
Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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