Nasce dalla passione e dall’impegno di un dentista di Columbus, Ohio, una nuova e semplicissima app per ipad, rivelatasi molto utile per fornire assistenza medica alle popolazioni che vivono in condizioni di disagio, in villaggi e zone dove la povertà e l’arretratezza impediscono l’accesso a internet e alle tecnologie.
Il dr. Patrick Singley, molto attivo nel volontariato internazionale insieme alla moglie, ha verificato che la mancanza di tecnologia rende estremamente difficile prestare assistenza medica a chi vive in zone dove lo scambio di dati e informazioni è impossibile per la mancanza di accesso al web.
Quando una missione umanitaria raggiunge un villaggio isolato è spesso impossibile conoscere la storia clinica dei pazienti, soprattutto se curati da una precedente missione medica. Questo, purtroppo, obbliga il personale sanitario a ricominciare da capo, limitando le possibilità di salvare la vita ai pazienti in condizioni più gravi. Dopo aver bussato a molte porte senza ottenere alcun aiuto, il dr. Singley ha trovato l’appoggio di due giovani programmatori e insieme hanno sviluppato e reso disponibile Sending70, una app dal nome ispirato da un versetto biblico (Luca, 10:1-2) tanto semplice dal punto di vista informatico che utile sotto il profilo sanitario.
Il valore della nuova app
Si tratta di un database EMRs (electronic medical records), in pratica una cartella clinica sviluppata nell’ambito di una virtual clinic che contiene tutte le informazioni del paziente, anamnesi, parametri vitali, esami clinici e diagnostici con le immagini di rx, eco e tac, interventi chirurgici, terapie somministrate e in corso, in altre parole tutto quanto può servire per salvare la vita a pazienti in difficoltà.
Per ovviare all’impossibilità di leggere i dati online, Sending70 è resa disponibile e scaricabile per le missioni umanitarie prima della partenza o all’arrivo nel Paese oggetto della missione. Il personale sanitario potrà poi utilizzarla offline tramite ipad ed in caso di emergenza raggiungere la più vicina città con accesso internet per inviare i dati e richiedere un consulto o l’intervento di specialisti.
Al termine dell’intervento i nuovi dati andranno ad implementare il database, rendendo più semplice e produttivo il compito di coloro che proseguiranno le cure. Il dispositivo è attualmente utilizzato in missioni umanitarie e mediche ad Haiti ed è in procinto di essere introdotto in un orfanotrofio in Kenya nel gennaio 2015.
Al Digital Journal il dr. Singley ha dichiarato: “non solo è importante per i medici e il personale sanitario ma, soprattutto, per le persone malate. Sapendo che la loro situazione potrà essere controllata anche dopo che i medici sono andati via, non si sentono più abbandonati ed acquistano speranza nella guarigione”.