Tosse e mancanza di respiro sono tra i principali segni dell’asma ma, tra malanni stagionali e Coronavirus ancora circolante, può essere difficile identificarli correttamente, soprattutto nei più piccoli. Individuare precocemente la malattia è, però, indispensabile per poter applicare da subito la terapia più adatta per vivere sereni.
In questa puntata di Serotonina, il nostro podcast di salute, approfondiamo quindi la tematica dell’asma, partendo dai suoi segni caratteristici e fattori scatenanti, passando per i consigli di prevenzione e gestione degli attacchi, e concludendo con alcuni esercizi di respirazione e consigli alimentari.
Ne abbiamo, infatti, parlato insieme a Giusepppe Musardo, pneumologo specializzato in malattie dell’apparato respiratorio, che da anni collabora con il nostro portale.
Asma: come si manifesta
La causa dell’asma è un’infiammazione delle vie respiratorie che conducono l’aria nei polmoni. Questi canali (detti bronchi o bronchioli) talvolta arrivano a irritarsi a causa di allergeni (come acari della polvere, graminacee o peli di animali) o sostanze irritanti, ma anche per via di infezioni virali, fumo di sigaretta e inquinamento dell’aria dovuto al particolato.
Riconoscere i sintomi dell’asma nei bambini è importantissimo perché permette di intraprendere al più presto la terapia più adatta. Tra questi si ricordano:
- Tosse persistente, anche a riposo, spesso associata a reflusso
- Respiro affannoso accompagnato da fischi e sibili (il cosiddetto wheezing) in particolare durante l’espirazione
- Dolore al petto e mancanza di respiro o fiato corto, spesso molto prima rispetto ai compagni di giochi oppure anche se si è rimasti inattivi per molto tempo.
Come curare l’asma? Le medicine a lungo termine e quelle somministrate durante l’attacco asmatico sono indispensabili per gestire i sintomi e condurre una vita normale. Oltre ai farmaci (corticosteroidi inalatori e broncodilatanti) è, però, importante anche lavorare sull’attività respiratoria e imparare una serie di esercizi di respirazione per gli asmatici. Migliorare il respiro significa, infatti, migliorare la capacità dei polmoni di ricevere e rilasciare aria e, di riflesso, anche la qualità del sonno e la propria salute in generale.
Tutti gli esercizi di respirazione presenti nella puntata hanno come obiettivo ritornare a respirare dal naso. Come spiegato anche il dottor Musardo nel nostro podcast dedicato all’asma, respirare con il naso serve a riscaldare l’aria che arriva nei bronchi senza irritarli, cosa che invece si verifica con la respirazione tramite la bocca, in particolare durante la brutta stagione.
Crisi d’asma: cosa fare
Riconoscere un attacco d’asma in un bambino può essere di vitale importanza. Questa situazione richiede, infatti, un’azione immediata, ma per agire in tempo è indispensabile conoscere tutti i segni tipici.
Come spiegato in maniera più approfondita nella puntata del podcast, gli attacchi d’asma sono in genere inaspettati oppure, più raramente, si verificano dopo un peggioramento dei sintomi. In questi casi bisogna restare tranquilli, far respirare lentamente il bambino, utilizzare l’inalatore, meglio se con il supporto di una camera distanziatrice per agevolare l’assunzione del farmaco. A questo proposito il dottor Musardo ricorda che «la camera di espansione con cui si erogano i broncodilatatori è molto importante perché permette di far respirare la soluzione aerea; essa fuoriesce dall’erogatore in forma di nuvola aerosolica, viene respirata, penetra nel cavo orale senza depositarsi (e, quindi, esercitando meno impatto sul cavo orale) per poi scendere nelle vie aeree inferiori. L’utilizzo di camere distanziatrici, quindi, migliora l’erogazione del farmaco, riduce il suo assorbimento sistemico nonché gli effetti collaterali del cortisone».
Se dopo dieci minuti i sintomi non migliorano, bisogna chiamare l’ambulanza e procedere nuovamente con le inalazioni, se questa tarda ad arrivare.
Asma e stile di vita: quale sport e cosa mangiare
Per quanto riguarda uno stile di vita il più possibile sano, è bene che il bambino si dedichi a un’attività fisica senza limitazioni purché, ricorda il dottor Musardo, «si rispettino le condizioni di base, si tenga sotto controllo la malattia, e si disponga di un device e farmaci al bisogno». Il bambino che soffre di asma può quindi praticare qualsiasi tipo di attività sportiva, ma non bisogna sottovalutare l’asma da esercizio fisico, dovuta principalmente a iperreattività bronchiale, scatenata dall’aria fredda inalata dalla bocca anziché dal naso.
È importante, poi, anche una corretta alimentazione. Nel nostro podcast, infatti, il dottor Musardo sottolinea che «è evidente che una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura, possa migliorare la qualità di vita degli asmatici» così come, al contrario «l’ingestione di certi cibi o bevande può peggiorare l’asma bronchiale e scatenare crisi di broncospasmo; per esempio: i solfiti, presenti in frutta secca, pesce congelato e sottaceti, e la tartrazina, colorante spesso presente in caramelle, bibite e dolci». I cosiddetti alimenti “anti-asma”, invece, includono mele, banane, arance, broccoli (anche se è vero che i bambini faticano a farseli piacere). Curiosi di conoscere anche gli altri? Non vi resta che ascoltare la puntata.
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