Fino ad ora le ricerche sulla capacità di assorbimento dei prodotti mestruali erano sempre state condotte con l’acqua: è di proprietà degli Stati Uniti il primissimo studio sui dispositivi igienici mestruali, con protagonista il sangue umano. La pubblicazione è avvenuta da alcune scienziate dell’Oregon sulla rivista americana BMJ Sexual & Reproductive Health, lo scorso 7 agosto.
Le analisi sui dispositivi mestruali femminili
La scelta di utilizzare l’acqua come test per comprendere l’effettiva funzionalità delle varie categorie di assorbenti mestruali risultava un po’ obsoleta, infatti essa ha una composizione e una viscosità ben diversa dal sangue mestruale, e quindi non garantiva la piena accuratezza degli studi.
La ricerca condotta dalla Dottoressa Bethany Samuelson Bannow della Oregon Health and science university di Protland, negli Stati Uniti, ha misurato la capacità assorbente di 21 prodotti per l’igiene femminile, (di formato diverso) tra assorbenti, tamponi, coppette e dischetti, e mutande mestruali di marche statunitensi note, come ad esempio Tampax.
Il sangue scelto per i test proveniva da alcuni pacchetti di globuli rossi (human packed red blood cells, RBCs) quasi privi di plasma, utilizzati per le trasfusioni. Nonostante non si tratti di vero e proprio sangue mestruale, il quale contiene anche secrezioni e tessuti di rivestimento dell’endometrio, è il liquido più vicino per riuscire a comprendere l’assorbimento dei prodotti, avvicinandosi a delle stime abbastanza precise.
I risultati dello studio
I risultati dello studio hanno dimostrato una capacità di assorbimento di gran lunga maggiore nei dischetti mestruali (prodotti di silicone, simili a coppette per funzionamento e diaframma per struttura) rispetto agli altri dispositivi. Nello specifico, i dischetti (del brand Ziggy Cup) riescono ad assorbire tra i 60 e gli 80 millilitri di sangue, contro i 50ml delle coppette, i 20-40 ml degli assorbenti e tamponi e gli appena 2 ml delle mutande mestruali.
Una scoperta molto interessante se si pensa che, è giunta soltanto nel 2023 e può essere molto utile, oltre che per verificare l’assorbimento del sangue, anche e soprattutto per conoscere e comprendere a fondo il funzionamento del ciclo mestruale della donna.
Limiti e nuove scoperte per l’igiene femminile
Nonostante la ricerca condotta sia stata precisa per alcuni termini, lo è stata meno per altri. Nello specifico, essa non ha potuto tenere conto di alcuni fattori individuali del corpo femminile che potrebbero influenzare la funzionalità dei prodotti dediti alle mestruazioni.
I fattori limitanti sono stati:
- il flusso mestruale della donna (soggettivo e personale);
- il modo in cui vengono posizionati i dispositivi mestruali sulla biancheria intima o all’interno della vagina;
- le abitudini igieniche personali di ogni donna.
Lati positivi che sono stati individuati, grazie alla ricerca, sono stati invece riscontrati sull’effettiva capacità di assorbimento dei prodotti, essa spesso edulcorata e “falsata” sulle confezioni di assorbenti in commercio.
Infatti, nonostante siano ancora pochi gli studi sulle mestruazioni, le ricerche hanno dimostrato che è possibile fare un primo passo per valutare l’efficacia e la precisione degli strumenti mestruali. Il prossimo passo da eseguire sarebbe quello di garantire effettive certezze a tutte quelle che donne che si interrogano quotidianamente su quale sia il metodo di contenimento assorbente più efficace per il proprio corpo e benessere individuale.
"Potrei chiedere a una paziente: com'è il tuo ciclo mestruale? E lei potrebbe rispondere: ho bisogno di un assorbente ogni due ore. Ma anche se le chiedessi di che marca sia (se si tratta o meno di un maxi o super maxi), non ho la possibilità di verificare le effettive capacità assorbenti del prodotto e dei diversi produttori" spiega il Dottor Paul Blumenthal, professore di ostetricia e ginecologia all'università di Stanford in California.
Ecco, perché redigere procedure routinarie di controllo dei prodotti per l’igiene mestruale aiuterebbe a comprendere realmente i rischi ed i benefici per il corpo della donna, oltre che migliorare la manifattura degli strumenti, rendendoli il più possibile conformi alle situazioni personali di ogni ragazza, senza nessun tipo di esclusione.
Vi sono ancora molte incertezze su questo tema, ma una cosa è chiara: per fare un passo in avanti, bisogna fare qualcosa per ufficializzare il controllo e l’efficacia di questi prodotti, nel rispetto del benessere psico-fisico della donna.