Dr. Angelo Michele Carella, specialista in ematologia.
L’anemia è un disturbo generato da una minore quantità di emoglobina nel sangue. Questa patologia può essere di due tipi, manifestandosi in forma acuta (detta “grave”) o cronica.
Generalmente, l’anemia è caratterizzata da:
- una riduzione della produzione di globuli rossi;
- una maggiore “distruzione” dei globuli rossi;
- una emorragia.
Infiammazioni, infezioni e tumori possono essere collegati all’anemia. Analizzando nel dettaglio le cause, troviamo:
- Ulcera gastrica o duodenale
- Anemia negli anziani
- Malattie renali o epatiche
- Ipotiroidismo
- Ridotta sintesi emoglobinica
E ancora:
- Gravidanza
- Ipermenorrea
- Cattiva coagulazione del sangue
- Alimentazione non equilibrata
Valutando nel dettaglio le cause che determinano il disturbo, lo si potrà trattare al meglio. Il consiglio è di evitare di assumere ferro e/o vitamine emoattive (B12 e acido folico), che andranno prese solo dopo una diagnosi completa.
Nei casi più gravi, è necessario sottoporre i pazienti a trasfusioni di globuli rossi o piastrine.
Trasfusione e anemia: in quali casi si rende necessaria?
L’emotrasfusione viene effettuata in casi di anemie acute o croniche, che causano valori di emoglobina pari o inferiori a 7-8 g/dL. Tranne nei casi di patologia cardiopolmonare o cerebrovascolare, raramente viene concessa una trasfusione nei pazienti con anemia cronica, con valori di emoglobina superiore a 7-8 g/dL.
Come si effettua una trasfusione?
Una trasfusione di sangue può sostituire le quantità di sangue perso e i fluidi o le cellule che si trovano nel sangue.
Prima di effettuare una trasfusione, è necessario conoscere il gruppo sanguigno del ricevente. Durante la trasfusione, viene inserito un ago nella vena del braccio del paziente. L’ago è collegato a una sacca di sangue o piastrine. La durata di una trasfusione di sangue può essere di circa quattro ore, ma spesso è molto più rapida.
Qual è il sangue che si utilizza per le trasfusioni?
Il sangue utilizzato nelle trasfusioni è quello dei donatori volontari presso i vari centri trasfusionali ospedalieri. Le sacche raccolte vengono in seguito testate e poi, con particolari metodologie, se ne attesta la conformità.
Secondo gli attuali requisiti richiesti possono donare i soggetti:
- di età compresa tra 18 e 60 anni (fino a 70 previo parere del medico);
- con peso non inferiore a 50 kg;
- in buono stato di salute;
- con uno stile di vita che non comprometta la salute del ricevente.
L’idoneità alla donazione è stabilita dopo un colloquio personale con il medico responsabile. I tempi medi tra le donazioni di sangue sono 6 mesi per le donne e 3 per gli uomini. Sono esclusi dalle donazioni i soggetti che sono affetti da HIV, epatite B e C e malattie croniche.
Come avviene una donazione?
Scopriamolo insieme, continuando a leggere l’approfondimento sul portale di AVIS NAZIONALE…