Quando gli antibiotici sono dannosi per la salute?

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 30 Ottobre, 2018

antibiotici rischi: quali sono?

Gli antibiotici sono da sempre oggetto di continue analisi, a causa dell’utilizzo improprio ed eccessivo che – spesso – si fa di questi medicinali, combinato ai loro effetti collaterali.

Infatti, se assunti in modo scorretto, sono più i danni che possono causare rispetto ai benefici. Tra le varie controindicazioni, una terapia non necessaria a base di antibiotici può causare una resistenza batterica e la distruzione del microbiota intestinale

Tuttavia, una nuova ricerca ha portato alla luce altri probabili effetti collaterali: tra questi, una lesione delle cellule immunitarie e un peggioramento delle infezioni orali.

Cerchiamo di capirne di più.

Antibiotici: quando lavorano contro le nostre difese naturali

Secondo lo studio pubblicato sulle pagine della rivista Frontiers in Microbiology, le naturali difese dell’organismo sono molto efficaci nell’eliminazione di determinate infezioni orali e ricorrenti. Il team ha esaminato i batteri presenti nell’organismo, i loro effetti sulla produzione di globuli bianchi e il loro ruolo nel contrastare le infezioni in bocca.

Il capo della ricerca, il dr. Pushpa Pandiyan, professore associato della facoltà di Scienze Biologiche alla School of Dental Medicine al Case Western Reserve University, ha affermato: “Volevamo scoprire cosa avviene quando non si hanno batteri in bocca per contrastare le infezioni micotiche. Ciò che abbiamo potuto riscontare è stato che gli antibiotici possono sopprimere gli acidi grassi a catena corta prodotti dai batteri buoni dell’organismo”.

Quando l’organismo è in salute ospita i batteri buoni che producono acidi grassi a catena corta (SCFA) che, a loro volta, promuovono lo sviluppo e il mantenimento dei globuli bianchi.

Quei globuli bianchi, noti come Tregs e Th-17, sono pertanto in grado di contrastare e proteggere il corpo dalle infezioni micotiche e dai patogeni dannosi, oltre a tenere a bada le infiammazioni.

I ricercatori hanno scoperto che gli antibiotici distruggono le colonie batteriche buone, causando di conseguenza un esaurimento della produzione degli SCFA che va a danneggiare la capacità dei globuli bianchi di combattere le infezioni micotiche, come per esempio la famosa e purtroppo comune candidosi orale.

In altre parole, gli antibiotici danneggiano la risposta immunitaria dell’organismo e lo rendono maggiormente esposto all’attacco dei germi dannosi per la salute.

Inoltre, il continuo ed errato utilizzo degli antibiotici conferisce ai batteri l’opportunità di aumentare la resistenza al trattamento ed espone il corpo a infezioni batteriche molto più difficili da debellare. Secondo il dr. Pandiyan, l’utilizzo a lungo termine e senza criterio degli antibiotici può infine ostacolare il corretto funzionamento del sistema immunitario per altre infezioni, come quelle virali.

Il corpo combatte le infezioni tutti i giorni grazie ai globuli bianchi

Le ricerche hanno portato in evidenza il livello di funzionamento degli SCFA nell’ambito della salute orale.

La dr.ssa Aileen Marty, docente di malattie infettive al Florida International University College of Medicine ha dichiarato in merito alle recenti scoperte: “Lo studio dimostra che gli acidi grassi a catena corta promuovono il corretto funzionamento delle cellule Th-17 e Treg, che proteggono dalle infezioni micotiche, riducono i danni provocati dalle infiammazioni e aiutano il sistema immunitario a risolvere le infezioni di Candida in bocca”.

In sostanza, abbiamo bisogno degli SCFA per mantenere in funzione i globuli bianchi e quindi proteggerci dalle malattie.
La dottoressa ha inoltre aggiunto che, sebbene esistano molte cellule che giocano un ruolo importantissimo nella protezione dalle infezioni, quelle che hanno una responsabilità primaria sono proprio i globuli bianchi, da considerarsi come dei soldati in missione contro le infezioni.

È sicuro prendere antibiotici per infezioni orali (oppure no)

Secondo i vari studi, gli antibiotici dovrebbero essere prescritti solo quando risultano strettamente necessari per curare le infezioni. L’utilizzo ingiustificato di questa categoria di farmaci non solo è inutile, ma anche dannoso per l’organismo.

Secondo il dr. Pandiyan, abbiamo numerosi batteri buoni che svolgono un ottimo lavoro tutti i giorni, quindi perché ucciderli se non è necessario? In molti casi, le infezioni orali fanno il loro decorso senza nessun aiuto di tipo farmacologico e si esauriscono in poco tempo.

Sebbene gli antibiotici siano necessari in casi molto gravi, e talvolta sono dei veri e propri salvavita, la maggior parte degli specialisti consiglia di fare un ciclo di probiotici durante o dopo il trattamento, per ripopolare l’organismo di batteri buoni e utili alla salute. Inoltre, i probiotici permetteranno di ripristinare la flora batterica sana, indispensabile per il corretto funzionamento del sistema immunitario.

Infine, si ricorda che quando si segue un ciclo antibiotico, è necessario eseguirlo in modo completo, senza interrompere il trattamento in corso d’opera. L’interruzione infatti potrebbe contribuire alla ricrescita di batteri resistenti agli antibiotici e, di conseguenza, complicare il quadro clinico oltre alla terapia.


FONTE

Nell’articolo si riportano i dati e le evidenze dello studio “Role of Short Chain Fatty Acids in Controlling T-regs and Immunopathology During Mucosal Infection” pubblicato sulla rivista Frontiers in Microbiology.

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Roberta Nazaro
Roberta Nazaro
in Salute

346 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Una persona si tiene il polso dolorante
Parestesia e ansia: quale collegamento? Ecco cosa sapere

Senti spesso formicolii e pensi che sia un problema circolatorio? Scopri come l'ansia può manifestarsi anche attraverso sintomi fisici come le parestesie.

Un medico preleva con una siringa una quantità di siero
Scopre una terapia rivoluzionaria e la usa su di sé: la storia della virologa

Una virologa ha sviluppato e testato su di sé una nuova tecnica per combattere il tumore al seno: clicca qui e scopri di cosa si tratta.