Alcolismo: combatterlo con la prevenzione

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 10 Aprile, 2014

16.829: questo è il triste numero dei pazienti la cui vita è stata spazzata via dall'alcol. Una terribile dipendenza, quella dell'alcolismo, che pare non arrestarsi. 

I dati

I dati più preoccupanti arrivano dall'Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità che ci parla di circa 600mila persone che potrebbero essere a rischio di dipendenza. L'alcolismo, come sottolineato ieri durante l'Alcohol Prevention Day, può portare alla perdita della vita anche in età giovane, spesso a causa di gravi incidenti indotti dallo stato di ebrezza.

Il pericolo di eccedere con gli alcolici è tale quando si superano i 40 grammi di alcol per le donne e 60 per gli uomini, andando oltre i 5 bicchieri al giorno.   

Quali sono le regioni più colpite da questo grave "fenomeno"?

Valutando il tasso di mortalità legato all'assunzione di alcol, pare che le regioni italiane più colpite siano:

  1. Valle d'Aosta: 8,23 decessi ogni 10mila persone
  2. Molise: 6,58%
  3. Basilicata e Calabria: circa 6%

 

La prevenzione è l'arma migliore per combattere questo "fenomeno" che, altrimenti, è destinato a prendere il sopravvento e diventare una cattiva abitudine sottovalutata dai ragazzi. Emanuele Scafato, Direttore dell'Osservatorio Nazionale Alcol, sostiene che è possibile agire con programmi d’Identificazione Precoce ed Intervento Breve (IPIB), "privilegiando investimenti in ricerca, formazione medica e comunicazione alla popolazione”.

Alcolismo: conoscere il nemico 

Conoscere il nemico dell'alcolismo è, dunque, il primo modo per combatterlo. In primis, è importante sapere che chi beve eccessivamente ha una maggiore possibilità di riscontrare patologie vascolari, gastroenterologiche e neuropsichiatriche.

In Italia, i dati hanno accertato che circa il 20% delle neoplasie maligne sono attribuibili all'alcol. Anche la causa di cirrosi epatiche negli uomini è legata al 56% all'abuso di bevande alcoliche. 

Per questa ragione, a partire da giugno 2014, l’Istituto Superiore di Sanità, diffonderà delle linee guida europee di prevenzione, evidenziando quelli che sono gli Alcohol Use Disorders, e le possibili offerte assistenziali, erogabili dal Sistema Sanitario Nazionale, da attuare immediatamente per ridurre i casi più gravi. 

La nuova e preoccupante "cultura del bere" sin dalla giovane età deve essere trattata con tutti i mezzi di comunicazione possibili, per attuare il controllo e la difesa della salute della popolazione, spesso sin troppo ignara dei rischi legati all'alcol.  

 

Alessandra Lucivero
Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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