Adulti non vaccinati: i rischi delle malattie esantematiche

Redazione

Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Le malattie esantematiche in età adulta: i pericoli

A cura di 


Chi ha detto che le malattie esantematiche colpiscono solo i bambini? Anche se tipicamente si presentano in età infantile, le malattie esantematiche riguardano anche gli adulti. Già, è proprio così: non è quindi il caso di abbassare la guardia!

Vediamo quali sono i sintomi e le manifestazioni di questi disturbi negli over 20.

Malattie esantematiche: di cosa si tratta?

Partiamo dalla parola “esantema”, di origine greca che significa “sboccio”, indicando così le eruzioni cutanee – note anche come rash – che compaiono tipicamente sulla pelle durante la fase acuta delle malattie.

Tra le malattie esantematiche troviamo:

  • il morbillo, o “prima” malattia;
  • la scarlattina, o seconda malattia;
  • la rosolia, o terza malattia;
  • la “quarta, la quinta e la sesta malattia.
  • la varicella.

Il morbillo

Si tratta di una malattia infettiva e molto contagiosa (97-98% di contagiosità), causata da un virus, il Paramyxovirus. L’incubazione dura 10-15 giorni; le persone infette trasmettono il virus da 5-7 giorni prima dell’inizio dei sintomi, sino a 5-7 giorni dopo la scomparsa dell’esantema.

I sintomi?

Passato il momento asintomatico dell’incubazione, prende inizio il periodo pre-esantemico che si manifesta con:

  • febbre anche alta;
  • rinite con sgocciolamento dal naso;
  • congiuntivite.

Compare poi l’eruzione cutanea molto rossa che – solitamente – si estende in direzione “cranio-caudale”, cioè inizia dalla testa e si allarga poi al resto del corpo.

Importanti e severe possono essere le complicazioni, ecco perché la malattia non va sottovalutata. Ricordiamo: otite (10% dei casi), broncopolmonite e polmonite interstiziale (5-7% dei casi), rara l’encefalite (un caso ogni 1-3000), gastroenterite (15%-20% dei casi). Una persona ogni 1-3000 casi di morbillo, purtroppo, muore.

Le stesse manifestazioni si ripetono anche per gli adulti, con un rischio di complicanze più elevato rispetto ai bambini.

Come si cura?

Non esiste una cura per il morbillo. Possiamo solo prevenirlo con la vaccinazione. Le complicanze del morbillo possono essere trattate con terapie di supporto più o meno invasive, a seconda della gravità della condizione clinica.

village_care

La scarlattina

Il batterio responsabile è lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A, che si insinua attraverso le vie respiratorie superiori. Il tipico rash cutaneo della scarlattina è causato da una tossina prodotta dagli sterptococchi. Si trasmette per via aerea o mediante il contatto diretto con le secrezioni di una persona portatrice.

La scarlattina colpisce, solitamente, i bambini tra i 3 e i 10 anni, ma anche gli adulti. A differenza delle altre malattie esantematiche, che normalmente si manifestano una sola volta nella vita, la scarlattina può presentarsi fino a 3 volte, in quanto esistono 3 tossine diverse prodotte dallo SBA.

I sintomi della scarlattina?

Febbre alta, mal di testa e mal di gola, vomito e, dopo qualche giorno, l’eruzione cutanea che si manifesta prima sotto le ascelle, poi su collo, inguine e viso. A restare bianca è l’area intorno alla bocca.

Si guarisce in circa 2 settimane, dopo cura antibiotica. Non si è più contagiosi già dopo il 3°-4° giorno di antibiotico.

Le complicazioni, sia nei bambini sia negli adulti, sono la febbre reumatica e disturbi alle articolazioni, che insorgono soprattutto nel caso di terapia antibiotica ritardata o errata.

La rosolia

Generata dal virus a RNA del genere “rubivirus“, ha un lungo periodo di incubazione, ovvero 14-21 giorni. Si manifesta con lieve febbre, linfonodi gonfi. Non esiste una terapia che possa curare la rosolia, si possono usare farmaci adatti a calmare i sintomi, come il prurito e la febbre.

In gravidanza, la rosolia comporta dei rischi seri per il feto. Nelle prime settimane, la malattia può provocare aborto spontaneo. Il feto può anche essere infettato, se presa nei primi sei mesi, contraendo a sua volta la sindrome della rosolia congenita (Src), che può provocare cecità, sordità, malformazioni cardiache e ritardo mentale. Ricordiamo che l’Italia ha aderito, dal 2003, al piano mondiale di eradicazione della Src.

La quarta malattia

L’esistenza della quarta malattia, descritta per la prima volta agli inizi del ‘900, è stata a lungo controversa. Attualmente, la maggior parte degli specialisti la considera una malattia inesistente, tanto che il termine quarta malattia è stato abbandonato dai manuali di medicina già a partire dagli anni ’60 ed è scomparso dalle classificazioni più recenti della letteratura scientifica. Si ritiene che si tratti di una variante lieve della scarlattina e per questo è anche chiamata “scarlattinetta”.

Sintomi?

Mal di testa, febbre lieve, inappetenza, faringe arrossata, leggero esantema che scompare dopo pochi giorni, con una lieve desquamazione.

La prognosi è buona e le uniche possibili complicazioni possono riguardare i reni. Sia per bambini che per adulti, il consiglio dopo la malattia è di effettuare un esame delle urine.

La quinta malattia

È causata dal Parvovirus B19. Colpisce in primis i bambini e gli adolescenti.

Si manifesta con febbre leggera, mal di testa, sintomi simil-influenzali. Dopo qualche giorno dalla scomparsa della febbre, compare l’esantema di colore rosso su viso (viene tipicamente chiamata “faccia da schiaffi”) e poi tronco, braccia e gambe.

Anche questa, come la rosolia, può rappresentare un pericolo per il feto nel caso la donna sia suscettibile a Parvovirus B19, con rischio di aborto se contratto nelle prime settimane di gravidanza. Se contratto in fasi più avanzate della gestazione, alcuni bambini possono manifestare anemia anche grave.

La sesta malattia

È una malattia provocata dall’Herpes virus 6 (HHV6), di cui esistono due forme e, quindi, si può contrarre due volte.

La malattia si presenta soprattutto nei bambini piccoli tra i 6 mesi e i 2 anni di età, e si contagia per contatto diretto con il muco o la saliva (attenzione agli starnuti!). La sesta malattia ha circa 10 giorni di incubazione, manifestandosi poi con febbre e macchie rosa pallido, rialzate.

Assieme all’esantema, possono insorgere mal di gola, linfonodi ingrossati e congiuntivite.

La varicella

E’ una malattia causata dal virus Varicella zoster (VZV). Colpisce normalmente i bambini tra i 4 e i 10 anni, cioè nel periodo di scolarizzazione, ma non è infrequente tra gli adulti che non l’hanno contratta da bambini.

I sintomi insorgono generalmente dopo una incubazione di circa 10-15 giorni e comportano febbre, lievi sintomi generali come malessere e mal di testa, e soprattutto il rash cutaneo. Compaiono papule rosee pruriginose che si trasformano in vescicole (nel liquido delle vescicole è contenuto il virus); dopo 5-7 giorni, le vescicole si “asciugano” e si trasformano in croste.

Il virus si trasmette principalmente per via aerea da persona a persona, ma può trasmettersi anche per contatto.

VZV è un herpes virus e, come tutti i virus erpetici, rimane latente dopo l’infezione primaria. In particolare, VZV si va a nascondere in alcuni neuroni e, nel caso di deflessione del sistema immunitario, può slatentizzarsi e dare la forma localizzata del “fuoco di Sant’Antonio” (più precisamente chiamato herpes zoster).

Per la varicella esiste una terapia antivirale, ma non è sempre raccomandata, in quanto i rischi dovuti alla terapia, in alcuni casi, superano i rischi dovuti alla malattia. Spetta quindi al medico la decisione se effettuare la terapia, che va iniziata quanto più precocemente possibile per ottimizzare la risposta terapeutica.

Come il morbillo, anche la varicella in età adulta decorre in forme più frequentemente complicate rispetto all’età pediatrica. Può essere particolarmente pericolosa per le donne in gravidanza suscettibili a varicella (più esposte al rischio di polmonite e encefalite) e per i loro bambini: se contratta nel primo trimestre, può esserci rischio di aborto o malformazioni fetali; se contratta a ridosso del parto, il bambino può presentare una gravissima forma di varicella che lo pone a rischio di gravi complicanze neurologiche e di morte.

Vaccinarsi da adulti serve?

Vista la possibilità di contrarre le malattie esantematiche anche in età adulta, la risposta è sì. Per morbillo, parotite, rosolia e varicella si può fare il vaccino, in due dosi.

In Italia esistono le coformulazioni MPR o MPRV (rispettivamente morbillo-parotite-rosolia o morbillo-parotite-rosolia-varicella) e il vaccino singolo per varicella. Il vaccino è raccomandato a tutti gli adolescenti e gli adulti che non avessero avuto la possibilità di essere vaccinati in età pediatrica (si somministrano generalmente al 1 e a 5 anni compiuti) o non avessero contratto le malattie naturalmente

Se si dovessero avere già gli specifici anticorpi, i virus attenuati contenuti nei vaccini saranno rapidamente neutralizzati: vaccinarsi contro malattie a cui si è già immuni non comporta alcun problema di sicurezza.

Le malattie esantematiche sono più aggressive negli adulti?

Alcune di esse possono portare manifestazioni cliniche peggiori negli adulti. E’ necessario confrontarsi con il proprio medico di famiglia o con i medici del Servizio di Sanità Pubblica, per valutare la propria storia clinica personale e decidere assieme a quali vaccini è bene sottoporsi.

Redazione
Scritto da Redazione

La redazione di P. by pazienti.it crea contenuti volti a intercettare e approfondire tutte le tematiche riguardanti la salute e il benessere psificofisico umano e animale, con il supporto di studi scientifici e fonti autorevoli. Realizza news e articoli di attualità, interviste agli esperti, suggerimenti e spunti accuratamente redatti e raccolti all'interno di categorie specifiche, per chi vuole ricercare e prendersi cura del proprio benessere.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Redazione
Redazione
in Salute

1811 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella