Additivi: non solo conservanti ma anche coloranti, dolcificanti addensanti ed altro ancora

Maria Brigida Deleonardis | Blogger

Ultimo aggiornamento – 13 Marzo, 2019

Indice del contenuto

Avevamo iniziato a parlare degli additivi nei cibi soffermandoci sui conservanti in questo post.

Non esistono solo i conservanti però, ci sono anche:

guardate qui:

Coloranti (E 100-180): servono soprattutto ad appagare l’occhio. «Grazie» a essi abbiamo verdi caramelle alla menta (quando l’estratto di questa pianta è incolore), oppure rosse caramelle alla ciliegia senza che sia contenuto il frutto! Pensiamo per esempio alle bibite alla frutta, che devono contenere il 12 per cento di succo; chiaramente sarebbero palliducce! Purtroppo, alcuni coloranti sono sospettati di avere un legame con l’iperattività infantile (vedi oltre). Anche altri possono dare problemi.

  • L’E132 (indigotina, carminio d’indaco), di colore blu, è presente in sciroppi, canditi, caramelle. Sospettato di cancerogenicità, può dare reazioni allergiche con nausea, vomito, orticaria, ipertensione.
  • Ancora peggiore il caso del caramello sintetico, E150d, utilizzato per colorare di scuro bibite e dolciumi, ma anche l’aceto balsamico (così non serve farlo invecchiare a lungo!). In seguito a uno studio pubblicato su Lancet Oncology in aprile, è stato inserito dalla Iarc (International Agency for Research on Cancer ) nell’elenco dei prodotti potenzialmente cancerogeni. L’Efsa non si è ancora pronunciata su questo additivo, ma la cautela è d’obbligo.
  • Analoghe considerazioni possono valere per E150C, caramello ottenuto con l’ammoniaca; secondo degli studi, può causare la diminuzione dei globuli bianchi. Il caramello ammesso nel biologico è invece ricavato dal riscaldamento controllato di saccarosio con l’eventuale impiego di acidi, quindi è più tranquillo.

Altri coloranti da tenere d’occhio sono

  • E102 (tartrazina, presente in gelato allo zabaione, dolci, bibite, sciroppi e conserve vegetali)
  • E110 (giallo arancio S): possono nuocere a chi è allergico al principio attivo dell’aspirina (acido acetilsalicilico).

Correttori di acidità (E325-385): correggono l’acidità naturale dei cibi. Quelli derivati dai fosfati e numerati dal 338 al 343 possono sottrarre calcio all’organismo.

Addensanti, emulsionanti, gelificanti: rendono omogenei gli impasti, legando componenti che sarebbero altrimenti separati. Quelli derivati dai fosfati possono, come detto, sottrarre calcio all’organismo. I sali dell’acido fosforico (E450-451) usati come lievitanti nei prodotti da forno non danno grossi problemi, anche perché presenti in piccole quantità. Possono essere impiegati anche per assorbire l’acqua in salumi e carni; ne vengono allora usati di più.

Esaltatori del gusto (E600-646): come suggerisce il nome, servono a dare sapore a prodotti altrimenti insipidi. Tra questi esaltatori il più noto è il glutammato di sodio, presente naturalmente in alcuni cibi come il parmigiano o la salsa di soia. Allo stato naturale non crea problemi, ma se prodotto industrialmente può causare negli individui predisposti la cosiddetta «sindrome da ristorante cinese», caratterizzata da cefalee, gonfiori e rischio di ipertensione. Si sospetta pure che sia cancerogeno. Lo troviamo soprattutto nei dadi (non quelli biologici), ma non solo. Va detto che gli studi relativi al glutammato sono controversi e alcuni escludono una sua nocività. Resta il fatto che è utilizzato per coprire il gusto di prodotti non proprio di gran qualità.

Dolcificanti (E950-967): sono presenti nei prodotti «light», al posto del più comune saccarosio. Quindi si possono trovare in confetture, gomme da masticare, gelati, caramelle, ecc. Vengono utilizzati anche in salse, senape, birre, sidro, conserve. Molti sono di sintesi, come la saccarina e l’aspartame. Quest’ultimo, ritenuto cancerogeno dall’istituto Ramazzini di Bologna, è però stato assolto dall’Unione europea. Tuttavia resta il fatto che, essendo contenuto in più di 6.000 cibi, superare la dose massima giornaliera non è così difficile. Tra l’altro questi dolcificanti abituano il palato a un gusto dolcissimo e, ciliegina sulla torta, alterano l’assorbimento del glucosio nell’organismo e possono fare ingrassare. Possono avere anche effetti lassativi, come indicato in etichetta. Il gruppo comprende inoltre derivati dell’alcol come il sorbitolo, il maltitolo e il mannitolo. Alzano la glicemia meno dello zucchero ma non fanno ingrassare meno. Anche questi possono avere effetti lassativi.

Amidi modificati (E1404 e altri con cifra iniziale 14): sono sostanze modificate per sopportare meglio le lavorazioni cui vengono sottoposte. In genere non sono indicate con la sigla alfanumerica, ma con la dicitura generica di amidi modificati. Non sono ogm ma hanno l’inconveniente di fornire calorie in più.

A cura di Giuliana Lomazzi per Vita&Salute

Maria Brigida Deleonardis | Blogger
Scritto da Maria Brigida Deleonardis | Blogger

Sul blog di Pazienti.it scrivo principalmente di eventi e attualità. Credo che sia importante diffondere notizie e curiosità che aiutino a prendersi cura della propria salute in maniera sempre più semplice e immediata, ed è quindi molto stimolante per me mettermi in gioco per raggiungere questo obiettivo, con la curiosità e la voglia di imparare che mi contraddistinguono.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
Una donna parla con il medico
Tumore allo stomaco: sintomi, diagnosi e trattamento

Il tumore allo stomaco con quali sintomi si manifesta? Vediamo se questa patologia si può riconoscere per tempo e se sì, a cosa occorre stare attenti.