Un grande passo avanti nella diagnosi dei tumori potrebbe presto consentirci di dire addio alla biopsia. In futuro, infatti, un semplice esame del sangue ci aiuterà a definire la natura di una neoplasia in soli 30 minuti.
Questo importante traguardo potrebbe essere raggiunto grazie al lavoro di un team di scienziati americani della Carnegie Mellon University che, sfruttando l’azione delle onde sonore per individuare le cellule tumorali, hanno messo a punto una nuova e innovativa tecnica.
Lo studio
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Pnas, descrive una metodologia diagnostica 20 volte più veloce di quella attuale. Basta, infatti, un campione di 5 millilitri di sangue per eseguire l’analisi. Non è da trascurare, poi, il dettaglio dolore. La biopsia è una procedura che può causare dolore e costringere il paziente, già provato psicologicamente, a trattenersi alcune ore in ospedale.
Quali sono i limiti del nuovo test?
Sebbene la scoperta può essere considerata straordinaria, esistono dei limiti. A volte, infatti, le cellule tumorali circolanti sono così rare da non poter essere individuate facilmente. I ricercatori hanno quindi sviluppato un prototipo di un chip microfluidico che sfrutta le onde sonore e le caratteristiche fisiche delle Ctc, permettendo di separarle dai globuli bianchi molto velocemente.
Secondo Subra Suresh, presidente della Carnegie Mellon University, “l’obiettivo è raggiungere ulteriori perfezionamenti per il dispositivo, in modo che possa aumentare la capacità di diagnosticare e trattare il cancro“.
Le Ctc sono dunque spinte dalle onde sonore che, in base a dimensione e compressibilità, le dividono su traiettorie diverse da quelle seguite dai globuli bianchi.
Vedremo quale sarà l’evolversi della ricerca, nella speranza che tutti gli obiettivi siano raggiunti e il traguardo segnato da un grande successo.