Quando si parla di acqua, siamo sempre molto sospettosi. L’acqua del rubinetto sarà potabile oppure no? Il dubbio permane, tanto che la maggior parte della popolazione preferisce acquistare quella in bottiglia.
Ma l’acqua in bottiglia è davvero più buona o sicura di quella che esce dal rubinetto? Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, non lo è.
Proprio così, l’acqua del rubinetto è potabile e sicura. Vediamo insieme perché.
Acqua del rubinetto: risultato di attenti controlli
L’acqua del rubinetto ha tanti vantaggi: è economica, sempre disponibile e, soprattutto, sicura. Infatti viene sottoposta a innumerevoli controlli e gli esiti di queste perizie hanno sempre dato ottimi risultati.
Le caratteristiche dell’acqua che vengono prese in considerazione durante i controlli sono:
- Proprietà organolettiche del liquido (il colore, il sapore, la limpidità)
- Presenza di minerali
- Possibili infiltrazioni di componenti chimici
Certo, si è sempre alla ricerca di un miglioramento e, come in tutte le aree, quella della sicurezza dell’acqua che beviamo non fa eccezione. È l’obiettivo che si pone il Water Safety Plan, il progetto che mira ad aumentare i controlli, i prelievi e i parametri utilizzati durante le perizie.
Possiamo dire che l’Italia è fortunata in termini di provenienza dell’acqua, in quanto più dell’85% deriva da falde sotterranee ed è quindi un’acqua più pura, con meno probabilità di contenere batteri e altri agenti inquinanti. Il restante 15% proviene da acque di superficie, come mari e laghi. Purtroppo, questo tipo di acqua ha più probabilità di essere contaminata e deve quindi seguire un processo di potabilizzazione più intenso per garantirne la sicurezza. La maggioranza delle acque che raggiunge le nostre case e i luoghi di lavoro sono una combinazione delle acque della falda acquifera e di quelle di superficie, caratteristica che le rende fluttuanti in termini di contenuto dei minerali.
Anche il Direttore del Reparto di Qualità dell’Acqua dell’Istituto Superiore di Sanità, Luca Lucentini, ha ribadito la sicurezza dell’acqua fornita nelle nostre case. Attenzione, però, ai famosi filtri d’acqua casalinghi: servono a poco se non a soddisfare il gusto personale di avere dell’acqua fredda, frizzante o meno dura: la qualità del liquido rimane, infatti, la stessa!
Ci sono quindi dei rischi a bere l’acqua di rubinetto?
I controlli sull’acqua che arriva nelle nostre case sono molto rigorosi. Quindi, quando apriamo il rubinetto, possiamo essere sicuri che stiamo per bere un sano bicchier d’acqua.
Nonostante questo, l’acqua può presentare delle infiltrazioni di elementi chimici. È bene dunque tenere alcuni parametri sotto controllo, come la presenza di arsenico, tracce di fluoro e di boro. Le aree considerate a rischio sono il Lazio, la Toscana e altre aree comunali, in cui la percentuale di arsenico nell’acqua non rientra nei limiti stabiliti dalla legge.
Un altro elemento chimico da cui guardarsi è il piombo. Sebbene vi sia un’incidenza molto bassa – pari all’1% – ricordatevi che esso è incolore, insapore e inodore ma potenzialmente tossico soprattutto per il feto e per i neonati. Il calcare, invece, non rappresenta generalmente alcun pericolo per la salute. Anzi, sembra addirittura giovare al sistema cardiovascolare.
La prossima volta che hai sete, attingi dall’acqua del rubinetto in tutta sicurezza. I controlli costanti la rendono l’alternativa perfetta (magari anche il sostituto) all’acqua in bottiglia.