Ab Ingestis: sintomi e cause della polmonite da aspirazione

Valentina Montagna | Editor

Ultimo aggiornamento – 16 Ottobre, 2024

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La polmonite ab ingestis, nota anche come polmonite da aspirazione, è un'infezione polmonare causata dall'inalazione di materiale estraneo nelle vie aeree inferiori, come cibo, liquidi, contenuto gastrico o secrezioni orofaringee.

Le cause che possono portare allo sviluppo di una polmonite ab ingestis sono diverse, dall'alterazione dello stato di coscienza per abuso di alcol, droghe o farmaci alla disfagia (difficoltà a deglutire) dovuta a malattie neurologiche o neuromuscolari, al reflusso gastroesofageo alle procedure mediche come intubazione o alimentazione con sondino nasogastrico.

Un approccio diagnostico completo e integrato è essenziale per confermare la diagnosi di polmonite ab ingestis e pianificare un trattamento efficace e tempestivo. È importante riconoscere rapidamente i sintomi per intervenire in modo appropriato e aumentare le probabilità di un recupero completo.

Cos'è la polmonite ab ingestis

La polmonite ab ingestis è una patologia respiratoria potenzialmente grave che si manifesta quando sostanze estranee, come alimenti, liquidi o secrezioni gastriche, vengono inalate accidentalmente e finiscono nelle vie aeree inferiori, scatenando un processo infiammatorio a livello polmonare.

Queste sostanze che provengono dalle cavità nasali (il naso), orali (la bocca) e faringee (la gola), nella maggior parte dei casi, sono acide, e quando entrano nei polmoni o in altre parti del sistema respiratorio, possono causare lesioni o danni.

Ma non è tutto: queste sostanze possono anche portare con sé batteri molto pericolosi. Quindi, non solo possono causare danni diretti a causa dell'acidità, ma possono anche facilitare l'infezione da parte di batteri nocivi.

Questa condizione può rivelarsi particolarmente pericolosa per persone affette da disturbi neurologici che possono compromettere la capacità di deglutizione.

Cosa significa "ab ingestis"?

"Ab ingestis" è una locuzione latina che traduce letteralmente "da ingestione" o "dovuta a ingestione."


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In medicina, il termine viene utilizzato per descrivere condizioni che sono causate dall'inalazione o dall'ingestione di sostanze estranee, come appunto nel caso della "polmonite ab ingestis" = "da cose ingerite".

Fattori di rischio

Diversi fattori possono predisporre allo sviluppo della polmonite ab ingestis:

  • compromissione dello stato di coscienza: l'uso eccessivo di alcol, droghe o determinati farmaci può alterare la lucidità mentale, aumentando il rischio di inalazione accidentale;
  • problemi di deglutizione (disfagia): patologie neurologiche o neuromuscolari possono rendere difficoltoso il processo di deglutizione, favorendo l'ingresso di materiale estraneo nelle vie respiratorie;
  • Reflusso gastroesofageo: questa condizione può portare all'inalazione di acidi e enzimi digestivi nei polmoni, a causa proprio della risalita del contenuto gastrico nell’esofago, che può erroneamente andare nei canali respiratori;
  • procedure mediche invasive: l'intubazione o l'inserimento di sonde nasogastriche possono talvolta causare l'ingresso di liquidi o secrezioni nelle vie aeree.

In merito al primo punto: "compromissione dello stato di coscienza", questa condizione si verifica quando una persona non è completamente lucida a causa dell'uso eccessivo di alcol, droghe o determinati farmaci, al punto da perdere il controllo dei riflessi e delle azioni. Ne viene compromesso il riflesso della deglutizione e la capacità di proteggere le vie respiratorie, inalando senza volerlo cibo, liquidi o altre sostanze nelle vie respiratorie.

Sintomatologia di polmonite ab ingestis

I sintomi della polmonite ab ingestis possono variare in base alla gravità dell'infezione, ma in genere i più comuni sono questi:

  • tosse persistente: spesso accompagnata da espettorato denso e purulento, a volte striato di sangue;
  • febbre: l'aumento della temperatura corporea è un segno dell'attività del sistema immunitario nel combattere l'infezione che l’ab ingestis ha causato;
  • Affanno (dispnea): la difficoltà respiratoria tende a peggiorare con il progredire dell'infiammazione polmonare;
  • dolore toracico: può manifestarsi in varie forme e intensità, a seconda dell'estensione dell'infezione;
  • colorazione bluastra della pelle (cianosi): nei casi più gravi, l'insufficiente ossigenazione del sangue può causare questo preoccupante segno clinico.

Altri sintomi meno comuni ma comunque importanti da considerare, sono:

  • sudorazione eccessiva e brividi: spesso accompagnano la febbre e possono indicare una risposta sistemica all'infezione;
  • confusione o alterazione dello stato mentale: particolarmente nei pazienti anziani, può essere un segno di grave ipossia (basso livello di ossigeno nel sangue);
  • perdita di appetito e affaticamento: la debolezza generale e la mancanza di energia sono comuni durante le infezioni gravi;
  • battito cardiaco accelerato (tachicardia): il cuore può lavorare di più per compensare la ridotta capacità polmonare di ossigenare il sangue.

Diagnosi della polmonite ab ingestis

Per individuare la polmonite ab ingestis e iniziare un trattamento mirato, è fondamentale un iter diagnostico accurato che comprende:

  • anamnesi dettagliata: il medico raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente e sulle circostanze che hanno portato all'insorgenza dei sintomi. È importante sapere se il paziente ha fattori di rischio come difficoltà di deglutizione, fa uso di alcol o droghe, o se ha subito recenti interventi medici invasivi;
  • esame obiettivo approfondito: l'auscultazione del torace può rivelare rumori respiratori anomali, come crepitii o sibili, suggestivi di un processo infiammatorio polmonare. Inoltre, l'esame fisico può rilevare segni di cianosi o difficoltà respiratoria;
  • imaging radiologico: la radiografia del torace è in grado di evidenziare infiltrati polmonari tipici dell'infezione. In alcuni casi, può essere necessaria una tomografia computerizzata (TC) per una valutazione più dettagliata;
  • esami di laboratorio: l'emocromo può mostrare un aumento dei globuli bianchi (leucocitosi), mentre gli indici di flogosi, come PCR e VES, risultano tipicamente elevati. Altri esami di laboratorio possono includere la misurazione dei gas nel sangue arterioso per valutare l'ossigenazione e l'equilibrio acido-base;

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  • colture microbiologiche: possono essere eseguite colture dell'espettorato, del sangue o del liquido pleurico per identificare l'agente patogeno responsabile dell'infezione e determinare la sensibilità agli antibiotici;
  • broncoscopia: in casi selezionati, può essere utile per visualizzare direttamente le vie respiratorie e ottenere campioni di tessuto o fluidi per ulteriori analisi microbiologiche e citologiche.

Terapia per la cura della polmonite ab ingestis

Un approccio multidisciplinare, che coinvolga medici, infermieri, fisioterapisti e nutrizionisti, è spesso necessario per ottimizzare il trattamento e migliorare gli esiti clinici dei pazienti con polmonite ab ingestis attraverso questi ttattamenti:

  • antibioticoterapia ad ampio spettro: la somministrazione endovenosa di antibiotici è fondamentale per debellare l'infezione batterica. Inizialmente, vengono utilizzati antibiotici ad ampio spettro per coprire una vasta gamma di potenziali patogeni. Una volta ottenuti i risultati delle colture microbiologiche e dei test di sensibilità, la terapia può essere aggiustata per utilizzare antibiotici più specifici e mirati;
  • supporto respiratorio: l'ossigenoterapia è indicata nei pazienti con bassi livelli di saturazione dell'ossigeno nel sangue. Nei casi più critici, può essere necessario ricorrere alla ventilazione meccanica per garantire un'adeguata ossigenazione e supporto respiratorio. In alcuni casi, può essere utilizzata la ventilazione non invasiva (NIV) come alternativa alla ventilazione meccanica invasiva;
  • terapia sintomatica: broncodilatatori possono essere somministrati per alleviare il broncospasmo e migliorare il flusso d'aria nei polmoni. Tecniche di fisioterapia respiratoria, come il drenaggio posturale e le percussioni toraciche, possono aiutare a fluidificare le secrezioni e facilitarne l'espulsione. L'uso di mucolitici e agenti espettoranti può ulteriormente aiutare a ridurre la viscosità del muco;
  • gestione delle complicanze: è importante correggere eventuali squilibri elettrolitici o carenze nutrizionali che possono ostacolare il processo di guarigione. La somministrazione di liquidi per via endovenosa può essere necessaria per mantenere l'equilibrio idrico ed elettrolitico. Nei pazienti con difficoltà di deglutizione può essere necessario il posizionamento di una sonda nasogastrica per garantire un'adeguata nutrizione;
  • monitoraggio continuo: un attento monitoraggio dei segni vitali, della funzione respiratoria e dei parametri di laboratorio è essenziale per valutare la risposta al trattamento e per identificare eventuali complicanze ricorrendo alla ripetizione di esami radiologici e di laboratorio per monitorare l'evoluzione della malattia;
  • educazione e prevenzione: una volta stabilizzata la condizione del paziente, è importante fornire informazioni e supporto per prevenire future episodi di polmonite ab ingestis gestendo le condizioni sottostanti come il reflusso gastroesofageo o la disfagia, e adottando misure preventive come la modifica delle abitudini alimentari e/o l'uso di dispositivi di assistenza alla deglutizione.
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Scritto da Valentina Montagna | Editor

La mia formazione comprende una laurea in Lingue e Letterature Straniere, arricchita da una specializzazione in Web Project Management. La mia esperienza nel campo si estende per oltre 15 anni, nei quali ho collaborato con nutrizionisti, endocrinologi, medici estetici e dermatologi, psicologi e psicoterapeuti e per un blog di un'azienda che produce format televisivi in ambito alimentazione, cucina, lifestyle.

a cura di Dr. Christian Raddato
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