Disintossicare l’organismo dopo una mangiata eccessiva è possibile anche grazie ad alcuni alimenti dalle ricche proprietà antiossidanti e dimagranti.
Ma quali sono questi alimenti? Vediamolo insieme più nel dettaglio.
Mandorle: un aiuto per depurare il fegato
I depositi di grasso che si accumulano intorno al fegato dopo giorni di mangiate e bevute eccessive, aumentano notevolmente il rischio di contrarre cancro al fegato.
Secondo un recente studio apparso sul Journal of National Cancer Institute, mangiare un po’ di mandorle ogni giorno può aiutare a purificare questi depositi di grasso, grazie all’azione della vitamina E (di cui le mandorle sono ricche).
Seguendo i dati di questa ricerca, chi ha consumato più di 16mg di mandorle ha poi mostrato un rischio di contrarre forme tumorali più basso del 40%, rispetto a chi ne aveva mangiate di meno.
Tè bianco: per contrastare l'accumulo adiposo
Ogni tipologia di tè aiuta a distendere i nervi, ma il tè bianco, in particolare, sembra possa attaccare positivamente il deposito di grasso sulla pancia.
Uno studio pubblicato sulla rivista Nutrition and Metabolism ha infatti dimostrato che il tè bianco può contemporaneamente aumentare la lipolisi (la ripartizione del grasso) e bloccare l’adipogenesi (la formazione delle cellule adipose).
L’assunzione di tè bianco può, quindi, combattere efficacemente le cellule di grasso.
Guacamole: i benefici per stomaco e intestino
Questa salsa di origine messicana a base di avocado è un ospite graditissimo per il sistema digestivo.
Uno studio apparso sul The Journal of Agricultural Food Chemistry ha analizzato gli effetti della somministrazione di 22 diversi frutti ad un gruppo di ratti con danni epatici.
Il frutto che si è rivelato più utile è stato l’avocado, grazie ad una miscela unica di oli (linalolo e acetato di geranile) in grado di inviare un messaggio “calmante” a stomaco e intestino.
Curcuma: un antidolorifico naturale
Per ottenere un sicuro effetto antinfiammatorio in tutto il corpo, la curcuma può essere un utile alleato.
Questa spezia, infatti, ha delle proprietà antidolorifiche soprattutto sul fegato.
Uno studio apparso sulla rivista Gut ha certificato che il consumo di curcuma potrebbe diminuire la probabilità di un blocco del dotto biliare, grazie a reazioni chimiche coinvolte nel processo infiammatorio.
Asparagi: un rimedio per la sbornia
Gli asparagi sono ideali per curare i postumi di una bevuta.
Questa verdura, infatti, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Food Science, contiene aminoacidi e minerali in grado di alleviare i sintomi postumi di una sbornia, proteggendo le cellule del fegato contro le tossine.
Gli asparagi sono anche un diuretico naturale, utili per scovare le tossine in eccesso nell’organismo.
Cavolo verde: per ridurre il colesterolo
Il cavolo (soprattutto se cucinato al vapore) ha una notevole capacità di pulire l’organismo dal colesterolo in eccesso.
Inoltre, si tratta di un alimento dalle proprietà antinfiammatorie, utile anche a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
Acqua & limone: il disintossicante per eccellenza
Bere con frequenza, durante la giornata, una brocca di acqua e fette di limone può impattare positivamente sul proprio benessere generale.
Gli agrumi, infatti, sono ricchi di antiossidanti e nella loro buccia si trova un potente composto in grado di stimolare gli enzimi epatici, che lavano via le tossine dall’organismo e combattono disturbi da intestino pigro.
Salmone selvaggio: l’idraulico delle arterie
Se si vuole smettere di fumare può essere utile, oltre all’astinenza, mangiare molto salmone.
Secondo gli esperti, infatti, una dieta ricca di acidi grassi omega-3 antinfiammatori può contribuire a combattere la rigidità arteriosa (uno dei più comuni effetti collaterali del fumo), che ostacola il regolare flusso di sangue purificato attraverso le arterie fino agli organi vitali.
Uno studio pubblicato su International Journal of Cardiology ha rilevato come i fumatori che consumano regolarmente salmone, beneficiano di un netto miglioramento dell’elasticità delle arterie, permettendo così un migliore flusso di sangue.
Infine, il salmone selvaggio sembra essere più efficace del salmone di allevamento.