Nonostante le mamme nel più classico dei modi ricordino milioni di volte ai propri bambini di “stare dritti”, sembra che la maggior parte delle persone adotti una postura sbagliata, che oltretutto peggiora invecchiando.
In particolare, secondo quanto riportato dall’American College of Sports Medicine, l’85 percento degli adulti statunitensi soffre nel corso della vita di dolori a livello della fascia lombare: questo tipo di disturbo è quasi sempre correlato a una cattiva postura.
Ma perché adottiamo una postura non corretta?
Nell’epoca in cui regnano sovrani smartphone e tablet, sembra facile attribuire molta responsabilità alla tecnologia: quando visualizziamo lo schermo di un device posto davanti al nostro addome, in modo naturale portiamo la testa in avanti e questo disallineamento testa/collo può causare diversi problemi. Ma non tutte le problematiche relative alla postura possono essere correlate e imputate alla tecnologia.
Vediamo insieme tre semplici step per migliorare la nostra postura
Bisogna interrogare se stessi e chiedersi come trascorriamo la nostra giornata, se davanti al PC in ufficio passiamo ore intere col capo chino sulla scrivania o se svolgiamo un lavoro o un’altra occupazione che ci costringe molto tempo in piedi, causando problematiche a livello lombare, delle anche o fastidiose sciatalgie.
A volte, un dolore o comunque una sensazione acuta di fastidio nascondono disturbi derivanti da altri “distretti” del nostro organismo. Il consiglio più saggio da seguire è quello di rivolgersi a un professionista del settore e chiedere “aiuto”: se avete problemi relativi alla postura, consultate un fisiatra, un fisioterapista o uno specialista del fitness, che vi possa supportare nello svolgimento di un’adeguata ginnastica posturale, poiché gli operatori sanitari competenti in materia possono con facilità riconoscere e aiutare a risolvere disturbi della postura.
Dopo aver eseguito un’attenta autoanalisi, è necessario affrontare di petto l’eventuale problema e agire per correggere una postura sbagliata, per evitare che la situazione peggiori col trascorrere del tempo. In altre parole, è necessario correggere eventuali anomalie della postura per prevenire l’insorgere di patologie più serie o addirittura invalidanti.
Gli operatori sanitari competenti in materia possono aiutarci a svolgere un esercizio fisico mirato col fine di rilassare le aree eccessivamente sollecitate, mediante l’allenamento e il rinforzamento dei muscoli più deboli: professionisti del fitness, personal trainer e fisioterapisti possono venirci incontro formulando un programma di esercizi ad hoc, che possa essere svolto due o tre volte a settimana in palestra o in altre strutture adeguate.
Dopo un’eventuale diagnosi di uno specialista e l’inizio di allenamenti che prevedano esercizi correttivi che devono entrare a far parte della nostra routine quotidiana, l’aspetto più difficile è prestare continua attenzione alla postura nel corso di giornate spesso tanto frenetiche. Un modo semplice per fare tutto ciò consiste nel controllare come “posizioniamo” le varie parti del nostro corpo:
- le spalle devono essere tirate indietro e protese leggermente verso il basso;
- la testa e il collo devono essere tenuti in asse e diritti;
- i muscoli addominali e dei glutei devono essere leggermente contratti per “proteggere” la zona lombare;
- i fianchi devono rimanere “puntati” in avanti;
- le ginocchia devono essere diritte.
In definitiva, un programma di allenamento e stretching supervisionato da un esperto può essere utile per correggere anomalie della postura, riducendo il rischio di lesioni anche gravi come ernie, discopatie e algie muscolari croniche della fascia lombare e dei muscoli flessori dell’anca.