Che cos’è la klebsiella
I
batteri della klebsiella sono
batteri gram-negativi, appartenenti alla famiglia
Enterobacteriaceae, a forma di asta, immobili (perché privi di flagello), aerobi facoltativi, e fermentativi.
I batteri della
klebsiella sono patogeni opportunisti, cioè commensali
normalmente presenti nella
flora batterica umana e animale
(in
intestino, cute e naso-faringe), ma possono provocare infezioni gravi e anche letali
in alcune condizioni.
Ad esempio, le specie di
klebsiella determinano infezioni quando il
sistema immunitario risulta compromesso o indebolito. Spesso, l’infezione è contratta nei nosocomi.
Le infezioni sono prevalentemente a carico di:
Le patologie sviluppate dipendono dalla specie di klebsiella che produce l’infezione. Esistono diverse specie di Klebsiella, ma le infezioni più frequenti dipendono dalla klebsiella pneumoniae e dalla klebsiella oxytoca.
Cos’è la klebsiella pneumoniae
La
klebsiella pneumoniae è la specie di
Klebsiella più comune e causa un gran numero di infezioni diverse, soprattutto nei bambini e in individui indeboliti da patologie croniche, nei quali i sintomi dell’infezione vengono mascherati da quelli della patologia precedentemente in atto.
I
sintomi di klebsiella pneumoniae sono:
Le infezioni respiratorie e quelle urinarie sono le più frequenti.
I
sintomi delle infezioni respiratorie prodotte da
klebsiella pneumonie causano
febbre,
dolore toracico,
brividi, difficoltà di respirazione ed
emottisi (tosse con sangue), mentre i
sintomi delle infezioni urinarie dovute alla
Klebsiella pneumoniae includono:
urine dense e scure (spesso con presenza di sangue), stimolo della minzione frequente e dolore al basso ventre.
La
klebsiella pneumoniae ha infine la tendenza a produrre
lesioni necrotiche (
cancrena), e polmoniti resistenti ai farmaci.
Cos’è la klebsiella oxytoca
La
klebsiella oxytoca era precedentemente considerata una sottospecie della
Klebsiella pneumoniae, ma ad oggi costituisce
una specie a sé. La sua patogenicità, però, è sovrapponibile a quella di
Klebsiella pneumoniae.
La
klebsiella oxytoca è particolarmente
diffusa negli
ambienti ospedalieri. I
pazienti a rischio per questa infezione sono:
- diabetici
- persone che soffrono di alcolismo
- malati cronici
- persone che hanno subito trapiantati d’organo o di cellule staminali
- individui che si sono sottoposti ad interventi chirurgici
- individui che utilizzano tubi di alimentazione o cateteri
Alcuni
ceppi sono
multiresistenti, cioè resistenti a diversi farmaci (una caratteristica in aumento per molti tipi di batteri, come per esempio la prevotella, a causa dell’abuso di
antibiotici in situazioni in cui non sarebbero richiesti), molto virulenti e con diffusione rapida.
La klebsiella oxytoca può causare inoltre una malattia sistemica, la batteriemia, nella quale i batteri colonizzano il sangue e si diffondono nell’intero organismo, andando incontro ad uno shock settico potenzialmente fatale.
La
klebsiella oxytoca può anche causare
infezioni del tratto urinario: le infezioni possono diffondersi al
rene e portare ad
insufficienza renale; se la malattia non viene trattata e progredisce, ci si può trovare in pericolo di vita.
Klebsiella: come si trasmette
È tuttavia necessario seguire ogni tipo di precauzione igienica, perché
i batteri
Klebsiella si diffondono principalmente
per contatto. Se i membri della famiglia sono sani, il rischio di infettarsi è dunque molto basso.
Dato che il contagio da Klebsiella avviene attraverso il contatto, e anche i pazienti non infetti sono potenzialmente vettori di contagio, per controllare e prevenire la diffusione dei germi il metodo migliore è l'igiene (soprattutto delle mani).
Inoltre, i batteri potrebbero contaminare oggetti anche medici come:
- ventilatori
- ureteri
- cateteri per via endovenosa
La Klebsiella pneumoniae, però, non può diffondersi nell'aria.
Sintomi di klebsiella
Poiché la klebsiella può infettare diverse parti del corpo, può anche causare diversi tipi di infezioni. I sintomi delle infezioni causate dalla klebsiella sono diversi e possono includere:
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Polmonite − La klebsiella pneumoniae spesso provoca polmonite batterica o un'infezione polmonare, che si verifica quando i batteri entrano nelle vie respiratorie. La polmonite acquisita in pubblico si verifica se si viene infettati in un contesto sociale come un centro commerciale o una metropolitana. La polmonite acquisita in ospedale si verifica se si viene infettati in un ospedale o una casa di cura. Nei paesi occidentali, la klebsiella pneumoniae provoca circa il 3-5% di polmonite acquisite in contesti sociali; essa è anche responsabile dell'11,8% di polmonite acquisita in ospedale in tutto il mondo. I sintomi di polmonite includono: febbre, brividi, tosse, muco giallo o sanguinante, mancanza di respiro, dolore al petto.
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Infezione del tratto urinario −Se la klebsiella pneumoniae entra nel tratto urinario, può causare un'infezione del tratto urinario. Il tratto urinario comprende uretra, vescica, ureteri e reni. Le infezioni urinarie causate dalla klebsiella si verificano quando i batteri entrano nel tratto urinario, per esempio dopo l'utilizzo di un catetere per un lungo periodo di tempo. In genere, la klebsiella tende a causare infezioni del tratto urinario nelle pazienti anziane. Le infezioni, però, non sempre presentano sintomi; in caso affermativo, si potrebbe sperimentare: frequente necessità di urinare, minzione dolorosa, sangue nelle urine, urina maleodorante, dolore alla schiena o zona pelvica e dolore addominale, specie nella parte bassa. Se si soffre di un'infezione renale, si potrebbe sperimentare: febbre, brividi, nausea, vomito e dolore nella parte superiore della schiena.
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Infezione della pelle e dei tessuti − Se la klebsiella penetra attraverso una lacerazione cutanea, può infettare la pelle. Di solito, questo accade con le ferite causate da lesioni o operazioni chirurgiche. Le infezioni cutanee dovute a klebsiella pneumoniae includono: cellulite, fascite necrotizzante, miosite. A seconda del tipo di infezione, si potrebbe inoltre sperimentare: febbre, arrossamento, gonfiore, sintomi simil-influenzali e stanchezza.
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Meningite − In rari casi, la klebsiella può causare meningite batterica o infiammazione delle membrane che coprono il cervello e il midollo spinale. La maggior parte di questo tipo di casi si verifica in ambienti ospedalieri. Generalmente, la meningite provoca un'improvvisa comparsa di febbre alta, mal di testa e torcicollo. Altri sintomi possono includere: nausea, vomito, sensibilità alla luce (fotofobia) e confusione.
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Endoftalmite − Se la klebsiella è presente nel flusso sanguigno, può diffondersi fino alla zona oculare e causare endoftalmiti; si tratta di un'infezione che provoca infiammazione della sclera. I sintomi possono includere: dolore agli occhi, arrossamento, secrezioni oculari bianche o gialle, fotofobia e visione offuscata.
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Ascesso epatico − Spesso, la klebsiella infetta anche il fegato. Ciò può causare un ascesso epatico o una lesione. Gli ascessi epatici dovuti alla klebsiella solitamente colpiscono le persone con diabete o che hanno preso antibiotici per un lungo periodo di tempo. I sintomi più comuni sono: febbre, dolore nell'addome superiore destro, nausea, vomito e diarrea.
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Infezione del sangue − Se la klebsiella pneumoniae è penetrata nel flusso sanguigno, può causare batteriemia, ossia la presenza di batteri nel sangue. Nella batteriemia primaria, la klebsiella pneumoniae infetta direttamente il flusso sanguigno. Nella batteriemia secondaria, la klebsiella si diffonde fuoriuscendo dal flusso sanguigno. Uno studio stima che circa il 50% delle infezioni del sangue Klebsiella proviene da infezione da klebsiella nei polmoni. I sintomi di solito si sviluppano improvvisamente. Questi potrebbero includere: febbre, brividi e agitazione. La batteriemia deve essere trattata immediatamente. Se non trattata, può diventare mortale e trasformarsi in sepsi.
Cause di klebsiella
La causa dell'infezione da klebsiella è il batterio K. pneumoniae. Una volta che esso è penetrato nel corpo, a seguito di un contatto con una persona infetta o "portatrice" del batterio, prende avvio l'infezione.
Diagnosi di klebsiella
Un medico può fare diversi test per diagnosticare un'infezione da klebsiella, come per esempio:
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Esame fisico − In caso di ferite, il medico cercherà segni di infezione. Può anche esaminare l'occhio, se si presentano sintomi legati alla zona oculare.
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Campioni di liquido − Il medico potrebbe raccogliere campioni di sangue, muco, urina (klebsiella nelle urine) o liquido spinale cerebrale. I campioni saranno controllati per rintracciarne la presenza dei batteri della klebsiella.
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Esami di imaging − Se un medico sospetta un caso di polmonite, prescriverà una radiografia toracica per esaminare i polmoni. Se il medico ipotizza un ascesso epatico, può invece raccomandare un'ecografia o una TAC.
Infine, se si utilizza un catetere, il medico potrebbe ispezionare e far testare l'oggetto per rintracciare i batteri della klebsella.
Come comportarsi in caso di infezione da klebsiella
Quando si scopre di aver contratto un’infezione da
Klebsiella è importante seguire alla lettera il trattamento prescritto dal medico: assumere i farmaci consigliati e attenersi ad ogni raccomandazione in materia di igiene.
Prevenire la klebsiella
Per
prevenire la diffusione di
infezioni da Klebsiella bisogna seguire specifiche
precauzioni a livello igienico. La più importante di tutte riguarda l’
igiene delle mani.
I pazienti infetti devono abituarsi a lavarsele molto spesso, anche dopo aver toccato oggetti o superfici ospedaliere. Il personale sanitario deve indossare sempre camici e guanti protettivi all’interno di stanze con pazienti infetti e deve lavarsi scrupolosamente le mani dopo averli medicati o visitati.
Come curare la klebsiella
Le
terapie disponibili per Klebsiella sono gli
antibiotici Gentamicina, Tigeciclina, Colistina,
Fosfomicina,
Amikacina, Netilmicina,
Tobramicina. Gli antibiotici vengono usati in associazione e ad alto dosaggio.
I batteri Klebsiella sono resistenti all’ampicillina e alla carbenicillina, e quelli presenti in ambienti nosocomiali risultano poliantibiotico-resistenti.
La prevenzione è essenziale, soprattutto nei contesti ospedalieri, osservando i protocolli assistenziali che prevedono l’isolamento dei pazienti infetti, e norme igieniche scrupolose.
Il tratto intestinale è considerato il principale serbatoio del batterio, e le mani del personale sanitario sono il principale veicolo di trasmissione, pertanto (come si è già detto) è importante la corretta igiene delle mani e l’utilizzo dei guanti.
Klebsiella e antibiotici
Alcuni batteri della klebsiella sono ormai diventati altamente resistenti a molti antibiotici. Inoltre, fattori di rischio per la klebsiella spesso consistono in un prolungato soggiorno ospedaliero e l'attuazione di procedure invasive.
Ad esempio: se i batteri Klebsiella pneumoniae producono un enzima noto come carbapenemasi, la classe di antibiotici carbapenemi non funzionerà per uccidere i batteri e trattare l'infezione. Le infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici possono essere molto difficili da trattare.
Klebsiella pneumoniae: cosa mangiare
A livello di dieta, esistono alcuni alimenti che contrastano la Klebsiella:
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Zenzero − Lo zenzero, in combinazione con il miele, sarebbe in grado di ridurre la presenza di Klebsiella pneumoniae, inibendo la crescita della Klebsiella pneumoniae, ma anche dello stafiilococco aureo e dell'Escherichia Coli.
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Curcuma − La curcumina, presente nella spezia della curcuma, ridurrebbe l'infiammazione polmonare e i danni causati durante e dopo le infezioni da Klebsiella pneumonie, grazie alla sue azioni antinfiammatoria.
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Origano − L'olio di origano possiede capacità antinfiammatorie con effetti antibatterici specifici (è infatti in grado di uccidere le colonie di Klebsiella).
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Aceto di mele − Il consumo di aceto di mele aumenta le secrezioni di acido gastrico che, in combinazione con enzimi digestivi, può ridurre l'incidenza di infezioni causate da Klebsiella.
In generale, una dieta a basso contenuto di amidi ha dimostrato essere efficace nel ridurre le infezioni intestinali come la Klebsiella pneumoniae.
Klebsiella nelle urine
La Klebsiella provoca infezioni alle vie urinarie che, purtroppo, sono indistinguibili da quelle causate da altri fattori.
La durata della somministrazione di un catetere, di solito, è il più importante fattore di rischio per lo sviluppo di
batteriuria nelle infezioni del tratto urinario catetere-correlate.
I
sintomi, che possono indicare anche prostatite, sono: