La depersonalizzazione, come la derealizzazione (i.e. la sensazione che il mondo esterno non sia reale), è il sintomo più evidente dei disturbi dissociativi d’identità (prima conosciuti come disturbo della personalità multipla). La depersonalizzazione può verificarsi in seguito a ansia estrema, panico, deprivazione del sonno, altri disturbi mentali, uso di determinati tipi di medicinali o lo smetterli. In alcuni pazienti, per esempio, l’utilizzo a lungo termine di benzodiazepine può portare ad una depersonalizzazione cronica e disturbi della percezione. Non prenderle più può portare la stessa cosa.
Le persone che soffrono di depersonalizzazione si sentono separate dal loro corpo; si sentono come se i loro sentimenti, emozioni, sensazioni e movimenti fossero slegati da loro stessi. Questi sintomi sono molto inquietanti e possono portare a livelli di ansia ancora maggiori, esacerbando ancora di più la sensazione si distacco.
Mentre chiunque attraversi periodi di stress o insonnia può andare incontro a degli attacchi di depersonalizzazione, leggera o meno, coloro che hanno subito un trauma o che si sono trovati in prolungati stati d’ansia potrebbero presentare una depersonalizzazione/derealizzazione più grave e cronica.
Quando i sintomi si protraggono a lungo termine, a quel punto si è affetti dal disturbo di depersonalizzazione o derealizzazione.
La depersonalizzazione è uno stato mentale piuttosto comune dopo l’ansia e la depressione. In uno studio, i ricercatori hanno scoperto che gli studenti che ottenevano i punteggi più alti nella subscala della depersonalizzazione/derealizzazione della Dissociative Experiences Scale avevano una risposta di cortisolo più pronunciata.
Quando si verifica lo stato di depersonalizzazione, è spesso consigliabile cercare di notare l’ambiente circostante e sforzarsi di rimanere nel presente. Per esempio, può essere di aiuto nominare gli oggetti nelle vicinanze – sedia, tavolo, telefono, gatto. Pronuncia il tuo nome ad alta voce, la data, il tuo indirizzo, etc. Attaccati al momento presente. In taluni casi vi può essere la necessità di una consultazione psichiatrica, specie se la sintomatologia si cronicizza.