Tumore da parto: cos'è e quali conseguenze ha

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 28 Febbraio, 2024

Una donna incinta con il pancione seduta su un tappeto

Che cosa si intende con la definizione di tumore da parto? Quali conseguenze ha sul neonato questo trauma fisico e quali sono le strategie per curarlo?

Vediamolo insieme.

Che cos'è il tumore da parto

Il tumore da parto, anche detto caput succedaneum, è uno dei traumi fisici più comuni che possono coinvolgere il neonato al momento della sua venuta al mondo.

Nonostante il nome, non ha nulla a che vedere con le patologie oncologiche, ma è bensì un gonfiore localizzato sulla testa del bambino, ovvero una sorta di bernoccolo.

Si stima che circa dai 2 ai 7 neonati su 100 vengano interessati da lesioni o traumi che si verificano durante il parto e il tumore da parto (insieme a molti altri più o meno gravi) è uno di questo.

Questo gonfiore ubicato sul cranio può essere provocato da diverse cause, sia spontanee, come ad esempio l'intensità delle contrazioni uterine, che artificiali, come quelle operate dal personale medico per facilitare la fase espulsiva.

In genere si tratta di una lesione di lieve entità che scompare nel giro di qualche giorno e che ha un decorso assolutamente benigno.


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Oltre al tumore da parto vi è un'altra lesione molto comune che può verificarsi durante il parto: si tratta del cefaloematoma, il quale si distingue dal primo in quanto è meno morbido e non attraversa le suture del cranio.

Anche il cefaloematoma si risolve spontaneamente ma ci mette più tempo, ovvero circa un mese, e per dirsi scomparso bisogna che si sia riassorbita la chiazza bluastra che compare sul cranio del neonato a distanza di 6-24 ore dal parto.

Essa è determinata dalla pressione particolarmente intensa che si verifica su una parte della testa, la quale ha raggiunto lo strato meno superficiale dell'epidermide.

La macchia di colore blu, quindi, è causata da un sanguinamento che si verifica a livello del sottoperiosteoata e tale lesione è determinata, come nel caso del caput succedaneum, sia dalle pressione esercitata sulla testa nel neonato dalle contrazioni uterine, sia dall'utilizzo improprio di strumenti impiegati per accelerare il parto.

I sintomi del tumore da parto

Il tumore da parto è un gonfiore a livello del cranio determinato spesso da un travaglio particolarmente lungo e difficile.

L'utilizzo del forcipe o della ventosa, oppure una pressione prolungata sulla testa del bambino per tutta la durata del parto, possono causare questo tipo di lesione superficiale.

Inoltre, in alcuni casi la tumefazione può essere presente già all'interno dell'utero: in questo caso essa è causata dalla rottura precoce delle membrane, dalla presenza di poco liquido amniotico e dalla pressione esercitata dalle ossa pelviche della madre sul cranio del neonato.

Per la maggior parte dei tumori da parto i sintomi comprendono il gonfiore a livello della testa e i lividi causati proprio dall'edema.

La testa del neonato appare gonfia e larga (solo su un lato oppure no) con la pelle morbida, mentre nella parte sottostante al gonfiore il cranio appare leggermente più acuminato.

In presenza di un tumore da parto il personale medico è tenuto a tenere monitorata l'evoluzione della lesione, facendo attenzione che non subentrino delle complicazioni e che il gonfiore si risolva spontaneamente nel giro di poco tempo. 

I sintomi più frequenti del tumore da parto nel neonato comprendono:

  • gonfiore esterno;
  • gonfiore al di sotto della pelle del cuoio capelluto;
  • testa del bambino leggermente appuntita;
  • scolorimento;
  • lividi;
  • anemia;
  • malessere e pianto continuo del neonato;
  • difficoltà da parte del neonato ad alimentarsi;
  • modificazioni nel diametro e nella struttura della circonferenza della testa.

Differenza tra tumore da parto e cefaloematoma

Sebbene siano due lesioni molto simili, il tumore da parto e il cefaloematoma differiscono per il fatto che, mentre nel primo caso il gonfiore determinato dall'accumulo di sangue è localizzato nel cuoio capelluto, nel secondo avviene al di sotto.

Entrambe le situazioni, fortunatamente, non sono gravi, e se ben gestite non dovrebbero lasciare conseguenze al bambino.

La mano di una madre che prende quella del neonato

Tuttavia, qualora il cefaloematoma o caput succedaneum non venissero riconosciute, o se venissero gestite in modo errato, esse potrebbero condurre allo sviluppo di ittero o di un'infezione.

In alcuni casi, infatti, il tentativo di drenare il liquido in eccesso, può comportare l'originarsi di infezioni, pertanto la raccomandazione generale è quella di far riassorbire spontaneamente la lesione.

Tumore da parto: quali conseguenze?

Il tumore da parto, se riconosciuto e trattato nel modo corretto, non provoca conseguenza particolari nel bambino, visto che tende a scomparire spontaneamente nel giro di qualche giorno.

In alcuni casi, tuttavia, la presenza di lividi può determinare l'ittero neonatale, a causa degli alti livelli di bilirubina presenti nel bambino.

Questa sostanza, infatti, viene creata a partire dai prodotti di scarto delle cellule del sangue come, ad esempio, proprio le cellule che creano il livido.

A causa dell'immaturità del suo fegato, un bimbo appena nato non riesce a smaltire la bilirubina in eccesso, e tali prodotti di scarto tendono ad accumularsi nel sangue, andando a determinare il tipico colore giallastro dei bimbi itterici.

In genere l'ittero, se viene opportunamente trattato, si risolve spontaneamente, mentre solo in rari casi può rendersi necessario un intervento chirurgico per drenare i liquidi in eccesso nel bambino.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Letizia Samantha Zeverino
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