Tachipirina in allattamento: è sicura? Le dosi consigliate

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 26 Gennaio, 2024

Donna che allatta neonato

Esistono delle controindicazioni per l’assunzione di tachipirina in allattamento? Si tratta di una domanda molto comune tra le neo mamme, soprattutto in vista di qualche disagio legato ai malessere stagionali.

Scopriamolo insieme.

Tachipirina e allattamento: si può?

La sicurezza dell'assunzione di tachipirina durante l'allattamento è un argomento dibattuto, ma molti studi e fonti mediche sostengono che, quando usata nelle dosi raccomandate, la tachipirina sia generalmente sicura per le madri che allattano.

Il paracetamolo, principio attivo della tachipirina, è considerato uno dei farmaci più sicuri durante l'allattamento, dal momento che, quando viene assunto nelle dosi consigliate, solo una piccola percentuale del farmaco passa nel latte materno.

Dunque, le quantità di paracetamolo trasmesse attraverso il latte sono normalmente molto basse e generalmente non sono considerate dannose per il bambino.

Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un medico o un farmacista prima di assumere qualsiasi farmaco durante l'allattamento, anche se si tratta di tachipirina.

Alcuni fattori possono richiedere un'attenzione particolare, come le condizioni mediche preesistenti della madre o eventuali altri farmaci che potrebbero essere assunti contemporaneamente, che potrebbero interagire con la tachipirina.

Inoltre, è importante rispettare le dosi consigliate ed evitare l'assunzione prolungata o eccessiva di tachipirina durante l'allattamento; il dosaggio e la durata del trattamento dovrebbero essere indicati dal medico in base alle necessità specifiche della madre.

In generale, nonostante la tachipirina venga considerata relativamente sicura durante l'allattamento, consultare un professionista sanitario è sempre la scelta migliore per valutare l'adeguatezza e la sicurezza del suo utilizzo in questa fase.

Tachipirina 1000 in allattamento: in quale quantità?

Una dose moderata di paracetamolo può essere sicura ed efficace per trattare alcuni disagi durante l'allattamento.

È un principio attivo considerato sicuro, ma è fondamentale adottare un approccio responsabile nel suo utilizzo.

Un esempio pratico potrebbe essere quello di assumere il farmaco subito dopo l'allattamento o poco prima che il neonato si prepari al riposo notturno; questo permette al corpo il tempo di assorbire il farmaco in modo che, nel corso delle ore, la quantità di sostanza che passa nel latte materno sia minima, tendente a zero.

Il paracetamolo è disponibile in:

  • gocce;
  • compresse;
  • sciroppo.

È fondamentale non superare le dosi consigliate, ovvero un massimo di 3 grammi al giorno (per un peso di circa 80 kg). Superata questa soglia, ci possono essere gravi implicazioni per il fegato.


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Il paracetamolo andrebbe assunto ogni circa 4 ore, senza superare le 3 compresse da 1000 mg o 6 da 500 mg – può essere preso anche a stomaco vuoto senza rischi.

Durante l’allattamento, è consigliabile non superare i 2 grammi al giorno e non protrarre l'assunzione per più di 3 giorni consecutivi.

Tachipirina 500 in allattamento

In termini di sicurezza e uso durante l'allattamento, la Tachipirina 500 segue principi simili alla Tachipirina standard.

La sostanza attiva è la stessa, quindi le considerazioni generali sull'assunzione durante l'allattamento rimangono invariate: quando usato nelle dosi consigliate, il paracetamolo è considerato sicuro durante l'allattamento.

Tuttavia, con dosaggi diversi, è importante rispettare attentamente le indicazioni sulla confezione e le raccomandazioni del medico per evitare dosi eccessive.

L'assunzione prolungata o in dosi più elevate rispetto a quelle raccomandate potrebbe influenzare l'allattamento e la salute del neonato.

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Le stesse considerazioni sull'osservazione di possibili reazioni nel neonato, la persistenza dei sintomi nonostante l'uso del farmaco e l'eventuale necessità di contattare il medico in caso di effetti collaterali rimangono valide anche per la Tachipirina 500.

In sostanza, la differenza principale tra la Tachipirina standard e la Tachipirina 500 riguarda la concentrazione del principio attivo per compressa, ma il quadro generale riguardante l'uso sicuro durante l'allattamento e le precauzioni da adottare rimangono simili.

Controindicazioni della tachipirina durante allattamento

Il paracetamolo, sebbene abbia effetti collaterali minimi, può:

  • generare una riduzione della pressione sanguigna;
  • influenzare la sudorazione e comportare una perdita di sali minerali (in quanto antipiretico);
  • raramente, causare vomito e diarrea – oltre a lievi reazioni allergiche che si manifestano sulla pelle.

È sconsigliato l'uso eccessivo in persone che:

Inoltre, è fondamentale, sia per una madre che allatta sia per qualsiasi altra situazione che richieda l'uso di questo medicinale, evitare di associarlo all'alcol o ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei.

Paracetamolo in allattamento: quando contattare il pediatra?

L’uso della tachipirina in allattamento è spesso considerato sicuro, ma è importante essere consapevoli di alcune situazioni in cui è opportuno contattare il pediatra per consulenza:

  • reazioni nel neonato: se si nota qualsiasi cambiamento insolito nel comportamento o nella salute del neonato dopo aver assunto il paracetamolo, come irritabilità, sonnolenza eccessiva o reazioni cutanee, è consigliabile contattare il pediatra;
  • assunzione prolungata: se è necessario assumere il paracetamolo per periodi prolungati o in dosi più elevate rispetto a quelle raccomandate, è consigliabile parlare con il pediatra per valutare l'impatto sull'allattamento e sulla salute del bambino.
  • effetti collaterali: se la madre o il neonato sviluppano effetti collaterali come eruzioni cutaneedifficoltà respiratorienausea o altri sintomi insoliti, è importante cercare assistenza medica immediata.

Inoltre, se si hanno dubbi sulla possibilità di assumere la tachipirina allattamento, o se si hanno condizioni mediche preesistenti che potrebbero influenzare l'assunzione del farmaco, è sempre consigliabile consultare un medico o un pediatra prima di usarlo.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Giuseppe Pingitore
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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