Cosa sono i morsi uterini, ovvero le contrazioni che si verificano dopo il parto? I morsi uterini post parto rappresentano contrazioni involontarie a livello uterino, manifestandosi nel puerperio, nel periodo seguente la conclusione del parto.
Durante la gestazione, il corpo femminile subisce numerose trasformazioni, sia esterne sia interne, coinvolgendo diversi organi. Questi cambiamenti, pur essendo significativi, sono temporanei e subiscono un processo di involuzione dopo la nascita del bambino.
Vediamo più in dettaglio questo sviluppo e le strategie attuate dal nostro sistema biologico. Particolare attenzione viene data all'importanza della funzione dei morsi uterini, o contrazioni post parto.
Puerperio, la fase post parto
Il termine "puerperio" si riferisce al periodo che va dalle due ore dopo il parto fino a circa i primi 40-60 giorni dal parto. In questo periodo il corpo della donna si riprende e ritorna gradualmente allo stato pre-gravidanza.
Avvenuta l'espulsione della placenta (secondamento), infatti, la donna entra nelle due ore di post parto e successivamente a queste due ore entra nel periodo del puerperio, lasciando lo stato gravidico. In questa fase, che ha una durata di 6-8 settimane, il sistema riproduttivo e genitale torna lentamente alle sue condizioni antecedenti alla gravidanza.
Questo periodo inizia subito dopo la nascita del bambino e dura in genere sei settimane, ma può variare da donna a donna.
Durante il puerperio avvengono diversi cambiamenti fisiologici: la riduzione dell'utero alla sua dimensione normale, la cessazione del sanguinamento uterino e il ripristino dei livelli ormonali. È anche il periodo in cui inizia la produzione di latte materno per l'allattamento.
È importante per le donne ricevere cure adeguate durante il puerperio, essendo questa una fase impegnativa sia fisicamente sia emotivamente. Le visite di controllo post-partum con un medico specialista sono essenziali per monitorare la salute della madre e per fornire supporto e guida su questioni come l'allattamento, la cura del neonato, la contraccezione e la gestione di qualsiasi complicazione.
E’ utile una figura di sostegno e supporto che si prenda cura della donna osservando tutti i segni di benessere del puerperio e intervenendo se osserva delle deviazioni dalla fisiologia.
Morsi uterini, cosa sono
I morsi uterini sono contrazioni dopo parto dell'utero, involontarie, che iniziano subito dopo la fase di secondamento durante la quale viene espulsa la placenta.
Durante tutta la gestazione, l'utero aumenta di molto il suo volume per accogliere il feto e fare spazio alla sua crescita. Nel periodo post nascita, l'utero si contrae provocando talvolta dolori e fitte chiamate, appunto detti "morsi uterini"
Queste contrazioni lentamente permettono al corpo uterino di restringersi e di riprendere la sua normale posizione e misura. Tale fenomeno prende il nome di involuzione uterina.
Contrazioni dopo parto, quanto durano?
Le contrazioni dopo il parto possono farsi sentire per circa 42 giorni dopo aver partorito. Si può affermare che i giorni maggiormente dolorosi siano quelli che corrispondono alla prima settimana, man mano il dolore della contrazione uterina piano piano si affievolisce sempre più perché l’utero piano piano ritorna nella sua posizione pregravidica.
Tali vibrazioni uterine causeranno via via spasmi sempre più leggeri, ma comunque utili a eliminare i residui dei tessuti delle pareti uterine.
Il dolore avvertito è paragonabile a quello dei crampi addominali in presenza delle ordinarie mestruazioni mensili. In molti casi, le contrazioni post parto sono asintomatiche e possono essere di lieve intensità.
Solitamente, si presentano più dolorose al secondo o terzo parto, là dove i tessuti dell’apparato genitale risultano più rilassati e l’utero “fa più fatica” a ritornare alle condizioni originarie. Ci troviamo in questo caso difronte ad un utero che ha lavorato abbastanza.
Morsi uterini e ossitocina
Vi è una stretta correlazione tra morsi uterini e l’ormone ossitocina. Quest’ultimo è responsabile delle doglie e stimola le contrazioni post parto dell’utero proteggendo la donna da eventuali emorragie.
Nel momento del attacco al seno per l’allattamento, i morsi uterini potrebbero intensificarsi in quanto l’ossitocina, stimolata dalla suzione del piccolo, incrementa i sussulti dell’utero. Per questo viene detto che uno dei benefici dell’allattamento è il ridurre il rischio di emorragia materna perché l’ossitocina fa contrarre maggiormente l’utero e quindi provoca meno perdite ematiche nel dopo parto.
Contrazioni dopo il parto, cosa provocano
Oltre a riportare il corpo uterino alle normali funzioni fisiologiche, i morsi uterini si collegano direttamente al distaccamento degli ultimi residui dei tessuti gravidici.
In ambito medico, i suddetti tessuti insieme alle perdite di sangue, siero e muco, sono chiamati lochiazioni. Cominciano con l’espulsione di sangue color rosso vivo e con il passare dei giorni diventano perdite rosee, finendo per essere lievi secrezioni vaginali di colore chiaro.
Morsi uterini, quando preoccuparsi
Qualora ci fosse la presenza simultanea di forti crampi addominali, dolori acuti e sanguinamento abbondante, che non tende a diminuire, o presenza di grandi coaguli di sangue in questo caso si consiglia di rivolgersi al proprio medico curante o di recarsi direttamente al pronto soccorso.
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In linea generale, i sintomi legati alle contrazioni dopo il parto tendono a ridursi via via, in modo naturale e in tempi abbastanza brevi.
Tuttavia, può essere utili adottare alcuni accorgimenti come
- riposare
- rimanere sdraiate
- massaggiare dolcemente il ventre e camminare lentamente.
Tutte queste azioni possono apportare un tangibile sollievo.
Sono consigliati anche delicati esercizi fisici durante il puerperio, in presenza di morsi uterini, per aiutare il corpo a recuperare e a gestire il disagio dovuto a queste contrazioni. Questi esercizi mirano a migliorare il comfort, supportare il processo di guarigione e ridurre il dolore e devono essere assegnati da persone competenti che valutano caso per caso la donna.
Ecco alcuni esempi:
- Movimenti ondeggianti delle anche: questi movimenti aiutano a rilassare la zona pelvica e l'addome. Si possono fare stando in piedi o seduti, muovendo dolcemente le anche in cerchio o da un lato all'altro. Questo tipo di movimento può anche favorire il drenaggio linfatico e ridurre il gonfiore.
- Esercizi di respirazione profonda: la respirazione profonda aiuta a rilassare i muscoli e a gestire meglio il dolore. Concentrarsi sul respiro può anche aiutare a ridurre lo stress e a promuovere il benessere generale.
- Stretching leggero: esercizi di stretching dolce, specialmente quelli focalizzati sul bacino e sulla schiena, possono aiutare a ridurre la tensione muscolare e a migliorare la circolazione.
- Kegel e altri esercizi pelvici: questi esercizi aiutano a rafforzare i muscoli del pavimento pelvico, che possono essere indeboliti dopo il parto.
Ogni donna e ogni esperienza post-parto è un'esperienza unica. Pertanto, è importante ascoltare il proprio corpo e non forzare esercizi che possono causare dolore o disagio.
Inoltre, prima di iniziare qualsiasi routine di esercizio fisico dopo il parto, è consigliabile consultare un’ ostetrica, un medico o un fisioterapista specializzato in riabilitazione post-partum per ricevere consigli personalizzati e assicurarsi che gli esercizi scelti siano sicuri e appropriati per il proprio stato di salute.
Nei casi in cui il disturbo si rivela più acuto e poco sopportabile, è possibile assumere farmaci con principi attivi quali il paracetamolo e ibuprofene ( con un dosaggio non superiore a 1600 mg al giorno).
Si deve anche considerare la bassa soglia del dolore percepita dopo il turbamento del parto.
Durante l’allattamento è sempre preferibile chiedere consiglio al proprio ginecologo,medico curante o ostetrica prima di assumere qualsiasi soluzione farmaceutica.
Vi sono anche molti rimedi naturali efficaci in commercio ma, in via precauzionale, è buona norma farsi accompagnare da una guida medica professionale e ben preparata.
Morsi uterini e igiene intima
Nel periodo del puerperio, il sanguinamento è sempre presente. Che sia di lieve o massima entità, l’igiene intima assume una importanza rilevante.
Per molti giorni, infatti, la pelle rimane a contatto con degli assorbenti specifici e, dunque, anche l’igiene intima richiede una maggiore cura e attenzione.
Si prediligono ripetuti lavaggi durante il giorno facendo uso di prodotti delicati, neutri con un pH di 3.5 ( ogni momento della vita di una donna ha un detergente intimo con un ph adeguato e nei primi 40 giorni dopo il parto è fondamentale utilizzare un pH acido) con una percentuale elevata di principi attivi vegetali. Ideali risultano essere detergenti alla calendula, camomilla e malva.
Come sempre, si suggerisce di non trascurare mai il periodo post parto per ovvie e conosciute motivazioni. L’organismo ha bisogno di riprendere le forze e, come si è appena esposto, vive un percorso di ripristino psicofisico profondo che richiede un elevato dispendio di energie.
Ascolto del proprio fisico, osservazione e riguardo, non sono mai superflui per la migliore ripresa psicofisica delle neo mamme.