Singhiozzo nel feto: perché compare e cosa sapere

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 17 Giugno, 2024

Donna incinta con ecografia sulla pancia

Cosa significa quando il feto ha il singhiozzo? Da cosa è provocato questo evento del tutto normale e quando compare? È sempre fisiologico o, se si verifica troppo frequentemente, è il segnale di qualcosa che non va? 

Ecco tutto quello che c'è da sapere sul singhiozzo fetale.

Cosa significa il singhiozzo del feto?

Una volta trascorso il primo periodo della gravidanza, è normale cominciare ad avvertire alcuni impercettibili movimenti del feto all'interno della pancia, fra cui anche il singhiozzo

Quest'ultimo è un riflesso assolutamente fisiologico e normale che non deve destare preoccupazione, anzi: avvertire il singhiozzo nella pancia è il segnale che il bimbo si sta sviluppando in modo corretto e armonioso.

Il singhiozzo appartiene quindi alla categoria dei movimenti fetali e costituisce un importante indicatore del benessere del bambino; esso può essere avvertito dalla mamma come una sorta di sfarfallio, di scatto o di leggerissimo spasmo e si distingue nettamente da altri tipi di segnali fetali, come ad esempio i calcetti.

In genere il singhiozzo del feto in gravidanza si inizia a sentire a partire dal secondo trimestre e le sue caratteristiche erano già state osservate nel 1887 dal medico tedesco Alfons Merman, il quale per primo ne descrisse gli elementi salienti. 

Già Merman aveva intuito che il singhiozzo appartiene alla categoria dei movimenti ritmici del feto e che è associato allo sviluppo dei muscoli respiratori.

Il singhiozzo, quindi, è un evento del tutto normale che ha probabilmente la funzione di allenare l'apparato respiratorio alla futura vita fuori dall'utero, tuttavia esso si distingue per la sua estrema variabilità; non è possibile, infatti, predire quando si avvertirà e con che frequenza, sebbene nel corso del tempo si è notato che esistono dei fattori in grado di influenzarne la comparsa.

Perché il feto ha il singhiozzo?

Il legame tra feto e singhiozzo è assolutamente fisiologico e tale movimento è propedeutico allo sviluppo della muscolatura diaframmatica e alla maturazione degli organi

Proprio nelle ultime settimane di gravidanza, infatti, nel bimbo iniziano a formarsi quelle che saranno le strutture deputate alla respirazione: la gabbia toracica, il diaframma e le varie componenti dell'apparato respiratorio.

Ecco perché avvertire il singhiozzo del bimbo nella pancia è un indicatore di buona salute ed evidenzia il suo corretto sviluppo

Quest'ultimo riguarda non solo l'apparato respiratorio, ma anche il sistema nervoso del bambino, visto che la capacità di rispondere agli stimoli (quali sono, appunto, i riflessi), dipende proprio da quest'area dell'organismo.


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Un feto con singhiozzo è, quindi, un bambino che sta bene e che sta sviluppando alcune specifiche abilità che gli permetteranno in seguito di adattarsi con facilità alla vita extrauterina. Sembra infatti che l'aumento del liquido amniotico che si verifica durante la prima fase della gestazione sia funzionale proprio a stimolare il singhiozzo.

Nel corso delle settimane, il feto acquisisce progressivamente questa abilità, la quale risulterà poi a sua volta fondamentale in tutte quelle occasioni nelle quali il bimbo, una volta nato, si troverà a dover espellere il latte materno in seguito a un rigurgito.

Quando compare il singhiozzo nel feto?

Sebbene ogni gravidanza sia diversa dalle altre, in linea generale si può affermare che il singhiozzo nel feto si comincia a percepire a partire dalla 27esima settimana di gestazione

Inizialmente lo si avverte in modo molto simile a uno sfarfallio o a una vibrazione, mentre, man mano che procede la gravidanza, il movimento si fa sempre più netto e distinguibile, tanto che alcune donne affermano di sentire piccoli colpi o sobbalzi.

Non è possibile prevedere quando si manifesterà il singhiozzo, tuttavia si è notato che esso compare con più frequenza in seguito a determinate azioni compiute dalla madre, come ad esempio:

  • il cambiare di posizione;
  • magiare qualcosa di dolce oppure di particolarmente pesante da digerire (cibi speziati, carboidrati raffinati, ricette a base di salse e intingoli, etc.);
  • bere una bevanda gassata;

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  • compiere movimenti bruschi o eccessivamente difficoltosi;
  • bere una bevanda molto calda o molto fredda;
  • fumare.

Non c'è una regola prestabilita riguardo al numero di volte in cui il feto singhiozza, né tantomeno sulla durata del singolo evento; esso può quindi andare da qualche minuto fino anche a mezz'ora.

Qualora il singhiozzo in gravidanza dovesse comparire con eccessiva frequenza, è consigliabile prestare attenzione allo stile di vita adottato dalla mamma: cambiare alcune semplici abitudini, infatti, può aiutare a ridurre gli episodi e rendere meno irrequieto il bimbo.

Il feto ha spesso il singhiozzo: c'è da preoccuparsi?

I singhiozzi in gravidanza sono un evento assolutamente normale e in genere non destano preoccupazione, tuttavia alcune caratteristiche associate ad essi possono essere il segnale che c'è qualcosa che non va. Il segnale da tenere in considerazione è l'improvvisa variazione dei singulti.

In genere a partire dalla 27esima settimana di gravidanza il singhiozzo tende a rimanere costante fino al momento del parto, tuttavia, se gli episodi dovessero verificarsi con troppa frequenza, o se dovessero durare più di 20 minuti, allora è consigliabile chiedere consiglio al proprio medico.

In questo caso la gestante sarà sottoposta a un'ecografia di controllo per verificare che il bimbo sia in salute, e in particolare il ginecologo controllerà lo stato del cordone ombelicale e il battito cardiaco fetale

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Può essere, inoltre, utile eseguire una flussimetria ostetrica che valuti il flusso sanguigno a livello dell'arteria ombelicale e dell'arteria cerebrale media.

In particolare, se a partire dal terzo trimestre di gestazione dovessero verificarsi più di tre episodi di singhiozzo piuttosto prolungati al giorno, potrebbe esservi una compromissione del cordone ombelicale, la quale può comportare un insufficiente apporto di ossigeno al bimbo.

Singhiozzo del feto troppo frequente: cosa fare per ridurlo

Se, pur essendo perfettamente in salute, il feto ha spesso il singhiozzo, quali sono le strategie da adottare per cercare di ridurne la frequenza

Ecco alcuni consigli utili:

  • non trattenere mai il respiro e cercare di assumere sempre posizioni comode;
  • bere qualche piccolo sorso d'acqua;
  • invece di fare pasti lunghi e abbondanti, privilegiare piccoli snack leggeri ma ravvicinati fra loro;
  • non fumare e non assumere alcolici;
  • passeggiare, che contribuisce a rilassare il bambino;
  • alleviare la tensione che si verifica nella zona lombare eseguendo semplici esercizi di rilassamento.

Il singhiozzo della mamma in gravidanza quali effetti ha?

Il singhiozzo frequente non è un evento che riguarda solo il feto, visto che i cambiamenti a livello ormonale e corporeo che interessano l'organismo femminile possono, in molti casi, determinare un incremento degli episodi di singhiozzo. 

Quest'ultimo si verifica in seguito a una contrazione del diaframma determinata dalla temporanea ostruzione della glottide e dall'infiammazione del nervo frenico, causati dall'introduzione di un'eccessiva quantità di ossigeno.

Il singhiozzo materno non ha alcun effetto sul feto e non ne pregiudica in alcun modo lo sviluppo, tuttavia può essere fonte di fastidio e di disagio. 

Tra i rimedi della nonna più efficaci per cercare di prevenirlo vi sono cercare di starnutire, bere dei piccoli sorsi d'acqua ravvicinati fra loro o introdurre un cucchiaino con una piccola quantità di succo di limone.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Marcello Sergio
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